Politica | Immigrazione

Nessuno tocchi Schengen

Flussi migratori, approvate due mozioni sul tema: “No al confine del Brennero” di Südtiroler Freiheit e quella relativa ai corsi di ed. civica per stranieri del M5S.

“Il Consiglio provinciale si opponga al confine del Brennero dichiarandosi contrario alla sospensione del trattato di Schengen con la conseguente reintroduzione dei controlli di frontiera”, questa la parte della mozione presentata da Sven Knoll (Südtiroler Freiheit) e approvata oggi (3 febbraio) in consiglio provinciale. “Schengen di fatto non esiste più”, ha sentenziato l’alfiere di Bürgerunion Andreas Pöder. Il confine aperto è di fondamentale importanza per l’Autonomia dell’Alto Adige, cosa che è stata fatta presente anche agli interlocutori bavaresi, ha ribattuto Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde): “A questo i bavaresi non avevano pensato, e probabilmente neanche i tedeschi di Berlino”. Gli fa eco il collega Hans Heiss che ha detto di apprezzare la politica dell’immigrazione tedesca, sottolineando che se la Germania lo scorso agosto e settembre non avesse accolto una gran parte dei profughi ci sarebbe stata una gravissima crisi umanitaria. A prescindere dalla chiusura delle frontiere - ha proseguito il consigliere ambientalista - i flussi continueranno. Per Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) i problemi legati all’immigrazione vanno risolti su un piano continentale, ed è giusto rafforzare i controlli alla periferia. Martha Stocker ha sottolineato la condivisione della preoccupazione pur mantenendo diversi punti di vista sulla sfida dell’immigrazione. Knoll ha infine rimarcato che manca un concreto piano comune per la gestione della crisi, la sistemazione e l’integrazione dei profughi. È vero che l’Europa sta cambiando - ha concluso il consigliere di Südtiroler Freiheit - ma proprio per questo non bisogna limitarsi ad osservare, ma farsi protagonisti dei cambiamenti.

Nella seduta odierna del consiglio provinciale è stata approvata anche un'altra mozione sul tema immigrazione, quella riguardante l'insegnamento di educazione civica per gli stranieri in Alto Adige. Permettere ai nuovi concittadini, siano essi stranieri con permesso di soggiorno con regolare lavoro, ma anche migranti in attesa di una risposta alla propria richiesta di asilo, di conoscere quanto prima la caratteristiche principali della cultura europea e altoatesina non è altro che un primo, iniziale passo di un processo di integrazione. Un passo però imprescindibile se vogliamo raggiungere questo fondamentale obbiettivo, questa l'opinione del firmatario Paul Köllensperger (M5S). Ciò che va scongiurata - secondo il consigliere pentastellato - è la radicalizzazione del fenomeno, da ambo le parti, evitando di dare risposte populiste alle problematiche legate all’immigrazione e cercando una via che sappia coniugare razionalità e umanità. La mozione appena approvata permette invece di fornire le competenze linguistiche che sono la base per il dialogo e la comprensione reciproca, oltre che di introdurre gli stranieri a quelle che sono le nostre istituzioni, le leggi (soprattutto quelle che li riguardano direttamente), gli usi e i costumi.