Economia | EXPORT

Alla conquista degli States

Alimentari, macchinari, costruzioni high-tech: sono più di 500 le imprese altoatesine che esportano negli Stati Uniti. Ecco il "made in Alto Adige" che piace agli USA.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
export.jpg
Foto: Assoimprenditori-Unternehmerverband

Sono passate appena due settimane dall'insediamento di Donald Trump. Difficile, oggi, valutare quali conseguenze potrà avere sull'export altoatesino la politica annunciata dell'"America first" all'insegna del protezionismo. Fatto sta che agli USA il made in Alto Adige piace sempre di più. Dai prodotti alimentari tipici ai mezzi di trasporto passando per marmo, attrezzature sportive e macchinari high-tech: le imprese locali negli ultimi anni sono riuscite ad incrementare costantemente la propria fetta di mercato negli Stati Uniti.

Un mercato in espansione

Sono oltre 500 le imprese che vendono i propri prodotti in USA: Nel 2015 l'export verso gli States ha superato i 213 milioni di euro - quasi il 5% di tutte le esportazioni altoatesine - e nei primi nove mesi del 2016 sono stati venduti prodotti per un valore complessivo di quasi 155 milioni, il 3,2% in più rispetto all'analogo periodo dell'anno prima. Gli Stati Uniti rappresentano il quarto mercato per l'export altoatesino, nettamente dietro a Germania e Austria e di poco alla Svizzera, ma prima di Francia, Spagna e Gran Bretagna.

Molte delle imprese altoatesine sono presenti in America con propri stabilimenti. Il gruppo Leitner di Vipiteno, le bolzanine Microgate, Technoalpin, Tex Market e Valbruna, la Frener&Reifer o il gruppo Durst/Alupress di Bressanone, la Zirkonzahn di Gais, la Pan di Laives, la Schweitzer di Naturno, la Loacker di Renon, la Dr. Schaer di Postal o la Bagnara di Appiano sono solo alcune delle aziende che hanno aperto proprie filiali negli Stati Uniti. 

Fiere, costruzioni e high-tech

Nel corso dell'ultimo anno sono stati numerosi i progetti portati a termine dalle imprese locali. Se il settore alimentare ha ormai da tempo un suo posto importante nel mercato a stelle e strisce, è in forte espansione anche il commercio dei prodotti più innovativi legati all'alta tecnologia e alla grande qualità che le aziende altoatesine garantiscono. Qualche esempio relativo al 2016: la bolzanina Stahlbau Pichler annovera tra sue referenze il lussuoso complesso 520 West 28th Street progettato a New York da Zaha Hadid, la Lasa Marmo ha fornito il marmo per la realizzazione dello spettacolare "Oculus" a Ground Zero, aziende come Microtec o Microgate, così come quelle dell'automotive, hanno continuato a portare oltreaceano i loro prodotti. Che in passato sono arrivati fino alla Casa Bianca, con il loden della Moessmer di Brunico indossato dalla ex first lady Michelle Obama. L'impressione è che, se Trump davvero renderà più difficile l'importazione in USA di prodotti esteri, i primi ad esserne danneggiati saranno proprio i consumatori statunitensi.