La quarta volta sarà quella buona?

Iniziativa per più democrazia oggi ha fatto un vero e proprio appello affinché la trattazione della nuova legge sulla democrazia diretta, in programma in Consiglio Provinciale a partire da oggi 3 marzo 2015, “possa finalmente giungere ad un risultato pertinente con le richieste dei cittadini”.
Iniziativa per più democrazia in particolare ha auspicato un nuovo ordinamento ben applicabile ed efficace, ricordando che il suo disegno di legge “è stato votato a larghissima maggioranza da 114.884 cittadini e riproposto per la quarta volta all’attenzione del Consiglio Provinciale sulla scia di 41mila firme raccolte”.
I coordinatori di Iniziativa per più democrazia hanno colto l’occasione per dare un giudizio positivo in merito alle audizioni volute dalla Commissione legislativa del consiglio provinciale. Ma hanno anche voluto mettere in guardia dal pericolo, secondo loro ancora in agguato, che sopratutto il partito di maggioranza relativa finisca per insabbiare le richieste dei cittadini.
“È da temere che i vecchi poteri d’interesse abbiano tuttora man forte nella SVP. In tal caso si prospetterebbe il pericolo che le posizioni raccolte nelle audizioni a largo ventaglio e con la mancanza di un preciso vincolo giustificherebbero il rifiuto del nostro disegno di legge per utilizzarle a piacimento in un proprio disegno di legge propagandato proprio come un prodotto di un ampio processo partecipativo.”
Insomma: le audizioni corrono il rischio di essere usate come “alibi per imporre ancora vecchie posizione politica”.
Come fare per evitare di incorrere questo errore?
In merito Iniziativa per più democrazia ha le idee chiare. Prefigurando già la predisposizione di un nuovo disegno di legge ‘governativo’ si chiede dunque fin d’ora che entrambe le bozze “vengano sottoposte insieme ad un referendum consultivo”, di per sé non vincolante ma comunque fondamentale come indicazioni della volontà dei cittadini per la politica rappresentativa.
“Solo procedente o in modo corretto e leale potrà essere garantito che siano i cittadini a determinare l’esito di questo processo travagliato e che non siano nuovamente truffati da una legge frutto di un compromesso interno al partito di maggioranza relativa”
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