Ambiente | Trasporto pubblico

L’enigma nuovi bus Sasa, quanti e quali?

Numero di nuovi bus per Sasa e la trazione: sono quesiti con aspetti quasi… comici ma anche molto attuali. Perché si continua a non voler affrontare questi temi?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Michele De Luca

Penso sempre che la questione bus debba prima o poi trovare una fine, invece la cronaca e i dati che si trovano sparsi qua e là danno sempre materia per scrivere e riflettere.

Breve riassunto. A novembre 2016 la Giunta Provinciale annuncia l’acquisto di 38 bus per l’ormai vetusta flotta di Sasa (nel comunicato italiano dell’USP si è indicato erroneamente 36 mezzi rispetto a quanto indicato in quello in tedesco). Nessuna informazione sulla tipologia di trazione, ma si può intuire che saranno a gasolio. C’è anche poi lo spazio per un’indiscrezione che parla di bus ibridi, ma difficilmente sarà così come si capirà più in avanti.

La girandola dei numeri sui nuovi bus “convenzionali”: 36, 38, 30/35… ora 31

Il 20 febbraio il presidente di Sasa ha relazionato in consiglio comunale a Bolzano. Prescindendo dal fatto che non ha risposto ad un solo quesito posto dal consigliere del M5S, Gaianigo, che ha posto puntuali domande sulla flotta e sul rinnovo (le domande si trovano al minuto 55’ del video della seduta), ha però accennato velocemente di “30/35 mezzi nuovi” che dovrebbero arrivare nell’autunno 2018, ovviamente senza citare con quale trazione ma non è una novità e, per eleganza, non voglio aggiungere altro. Infatti, se il Consiglio comunale sul tema vuole farsi prendere un po’ in giro da un rappresentante che dovrebbe rispondere a chi lo ha nominato (seppur dall’ex commissario straordinario con forma di delibera consiliare), faccia pure.

Non si capisce però l’approssimazione circa il numero di mezzi da acquistare. Premesso che il numero di mezzi da sostituire sarebbe assai più alto, il presidente di Sasa dovrebbe essere a conoscenza di quanto indicato nella delibera della Giunta Provinciale n. 120 del 6 febbraio 2018 sulla “Approvazione del programma triennale degli investimenti della Ripartizione Mobilità in base alla disponibilità dei fondi finanziari del bilancio gestionale per l'anno 2018, 2019 e 2020”. In tale documento si legge:

Finanziamento per la sostituzione di autobus veccchi per SASA: acquisto di 31 nuovi autobus, compresi monitor

… per una somma di 8.062.952 Euro, pari ad un prezzo medio di 260.095 Euro, comprensibile perché vi saranno sia bus da 12 metri che da 18, ma questa specifica non c’è. Quindi adesso il numero è ufficialmente sceso da 38 a 31 mezzi. Non lo sapevano i vertici Sasa? Singolare poiché gli stessi hanno affermato in Consiglio comunale di aver conquistato una certa autorevolezza nei confronti del nuovo socio provinciale. In realtà non pare.

Viene poi da chiedersi il perché di tale riduzione. Forse perché i mezzi finanziari sono diventati più scarsi e bisogna "stringere la cinghia" nei prossimi anni? Beninteso, è solo una domanda.

Bus “convenzionali” ma con quale trazione… a spinta?

Sulla trazione cosa dire? Ho preso contatto il responsabile della mobilità provinciale e mi ha risposto con estrema sollecitudine affermando sui 31 bus che

“Comunque non è previsto l’acquisto di autobus a metano o gasolio. ”

Ho chiesto allora che tipologia di trazione avranno poiché i prezzi di bus ibridi (diesel+elettrico), elettrici e a idrogeno costano ben di più della cifra indicata. Se la prima risposta, come riferito, è arrivata nel giro di poche ore, la seconda… ad oggi non è arrivata.
Perché è stata riferita una, chiamiamola così, inesattezza “sgamabile” con due conti? Cioè che non potranno che essere autobus a gasolio? Se così fosse in pieno contrasto con le direttive del Piano Clima 2050, giusto per non scordarcelo,

Bus elettrici, numeri diversi da quanto annunciato

Infine un’altra anomalia nel numero di mezzi c’è anche per quelli elettrici. Nel comunicato ufficiale della Provincia, in cui se ne annunciava l’acquisto per il tramite di Sasa, si parlava di quattro mezzi. Ora questi mezzi sono diventati cinque, più altri due per la linea 15 (inizialmente era un bus solo) per un totale sette mezzi.

Infatti, nella tabella della citata delibera 120/2018 si legge:

Finanziamento per la sostituzione di autobus veccchi per SASA: Acquisto di 7 autobus elettrici e infrastrutture di ricarica

Costo: 4 milioni di Euro, quindi un milione in più di quanto si era annunciato a ottobre 2016. Certo che con quattro milioni di Euro si sarebbero potuti comprare circa 17 autobus (a metano da 12 metri) ma è un’altra storia.

Di fronte ad una flotta così vetusta, c’è quindi da storcere un po’ il naso sulla scelta elettrica, che, per carità, rientra perfettamente nei piani delle “emissioni zero” a lungo termine di Sasa ma è forse solo una questione di prestigio? La domanda si pone perché c’è da chiedersi se il rinnovo della flotta non sia prioritario rispetto a scelte che mi permetto di definire di pura immagine “green”.

Nuovi bus a idrogeno Jive: arriveranno solo nel 2021?

Nella tabella della delibera citata c’è anche la seguente voce:

Partecipazione al Call UE del programma Horizon 2020 per promuovere l'acquisto e la gestione di autobus idrogeno

per un importo di 9,35 milioni di Euro. E’ indicato un importo di “capitale esterno” di 2.94 milioni, e il costo netto di 6,41 milioni è riportato “dal 2021”. Pare quindi di capire che prima di scarsi quattro anni di nuovi bus a idrogeno non ce ne saranno e sulle strade del capoluogo rimarranno i cinque del progetto Chic, passati di recente, a conclusione del progetto europeo, di proprietà dalla STA a Sasa, come riferito in Consiglio Comunale a Bolzano.

Quesiti conclusivi

Insomma, un bel valzer di cifre e di domande aperte. Ne consegue la domanda del perché i vertici Sasa siano rimasti fumosi nella relazione in Consiglio comunale il 20 febbraio scorso.

Tra l’altro rimane la circostanza che i mezzi da sostituire sono, come ho scritto tempo addietro, almeno 70, con il criterio qualitativo dei 12 anni massimi di vetustà, e di 100 con i dieci anni. Di questo rinnovo massiccio non si trova traccia della citata delibera provinciale. C’è quindi da chiedersi con quali mezzi s’intenda ampliare il servizio, come più volte affermato di recente.

Sarebbero tutti quesiti che dovrebbero essere posti da chi ha le partecipazioni in Sasa. Poi si dovrebbe parlare di trasporto interurbano, oggi al 100% diesel, cosa verrà scritto nei bandi di gara in preparazione, ci sarà spazio per le trazioni alternative e quali?

Che queste domande non vengano poste oppure fatte ma senza avere risposte di sostanza, lascia a dir poco perplessi.