Politica | Bolzano

“Niente case in Zona industriale”

Piano rumore, duro comunicato di Assoimprenditori sui tentennamenti della Giunta: “Zone produttive inadatte ai fini abitativi”. CNA: “E gli alloggi temporanei?”
Panorama Industriezone Bozen
Foto: Hannes Prousch

L’incontro della scorsa settimana in Comune ha sbloccato una situazione ferma da troppo tempo. Ora speriamo che la politica acceleri: l’incertezza rischia di dare luogo a speculazioni, ma soprattutto frena piani di investimento e creazione di valore aggiunto per la nostra cittadinanza da parte delle imprese”. Così il rappresentante del comprensorio Bolzano Città di Assoimprenditori Alto AdigeMauro Chiarel (Tangram Srl), ed il suo vice, Martin Atzwanger (Atzwanger SpA), commentano gli sviluppi in merito al Piano comunale di classificazione acustica di Bolzano, dopo il colloquio della scorsa settimana con il sindaco Renzo Caramaschi ed il vicesindaco Luis Walcher.

 

“Piano acustico, no a rinvii”

 

Apprendiamo con favore che l’assessora comunale competente Chiara Rabini ha annunciato che il piano è pronto per essere portato in giunta. Chiediamo di evitare ulteriori rinvii: dopo più di cinque anni di incontri, tavoli tecnici e discussioni, rimandare ulteriormente una decisione fondamentale per le imprese e chi ci lavora, sarebbe controproducente”, affermano Chiarel ed Atzwanger, ricordando che a Bolzano Sud sono insediate 1.700 aziende con oltre 18.000 collaboratrici e collaboratori. “Il piano di classificazione acustica è un documento programmatico: dai suoi contenuti dipende il futuro della zona produttiva di Bolzano Sud. Il capoluogo vuole mantenere la sua storica vocazione industriale, le sue imprese innovative e orientate ai mercati internazionali, i suoi posti di lavoro di migliore qualità? Se la risposta è sì, allora bisogna fare di tutto affinché queste imprese possano lavorare e svilupparsi al meglio e altre aziende innovative possano insediarsi in futuro”, sottolineano i due rappresentanti del comprensorio Bolzano Città.

 

“La maggioranza difenda la destinazione produttiva”

 

In questi giorni hanno preso posizione tutte le forze politiche della maggioranza comunale, ricorda Assoimprenditori, esprimendosi in larga parte per una rapida approvazione del Piano e difendendo la destinazione produttiva della zona industriale, incompatibile con quella abitativa. “Comprendiamo che il sindaco punti ad un’approvazione del piano all’unanimità: non sappiamo se sarà possibile a livello politico, da parte nostra possiamo solo dire che questa esiste da parte del mondo del lavoro. Nel marzo 2018 abbiamo sottoscritto un documento comune con le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e ASGB e con le associazioni degli artigiani lvh.apa e CNA, in cui chiedevamo tutti insieme che le zone produttive restino dedicate alla loro funzione principale, quella di essere luoghi di produzione di lavoro. Inoltre, un’area che dispone di numerose attività produttive anche a ciclo continuo e registra un’alta intensità di traffico, non è certamente ideale a fini abitativi e l’inserimento di alloggi residenziali comporterebbe nuovi problemi. Questa posizione è stata ribadita anche nel recente incontro tra Assoimprenditori e le organizzazioni sindacali: Bolzano Sud deve restare zona produttiva. Confidiamo che la giunta ne tenga conto”, concludono Chiarel ed Atzwanger.

 

I distinguo di CNA

 

"Se il Comune di Bolzano dovesse imporre la classe acustica V su tutta la zona produttiva, verrebbe meno la possibilità delle aziende di realizzare alloggi temporanei per i propri dipendenti. In poche parole verrebbe vanificata l’unica misura che permette oggi, grazie ad un decreto provinciale, agli imprenditori di tamponare l’emergenza abitativa". Ad affermarlo sono il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati e il segretario di CNA-SHV Alto Adige Gianni Sarti sulle decisioni della Giunta che decreteranno il futuro “acustico” e “urbanistico” di Bolzano Sud. “Come associazione non vogliamo entrare nel merito delle singole posizioni sul tema casa che stanno accendendo il dibattito politico ed economico di questi giorni. Vogliamo però esprimere tutta la nostra preoccupazione per il rischio che decisioni non sufficientemente ponderate sotto ogni profilo possano mettere a repentaglio quanto finora di buono è stato fatto”. La proposta di CNA-SHV è l’istituzione di zone acustiche “colorate”, dove ogni zona specifica abbia una diversa classe di appartenenza, tenendo conto che zone limitrofe non debbano differire per più di una classe. “In questo modo – conclude Sarti – sarebbero salvaguardate le attività più impattanti senza necessariamente bloccare la possibilità di realizzare gli alloggi temporanei”.