Attenzione: è solo business
Eh sì alla fine ce l'hanno fatta! Dopo che la dirigenza di Ecocenter, Agenzia per l'Ambiente, ex Sindaco Spagnolli, Giunta provinciale ecc. ci hanno rassicurato e riassicurato che in futuro non verranno bruciati rifiuti da fuori provincia perché abbiamo la legge; ora invece importano i rifiuti trentini. Ce lo aspettavamo 10 anni fa e non ci fa meraviglia. Ah questa politica, così inaffidabile! Non hanno dovuto nemmeno cambiare la legge, lo stato li ha aiutati e la Giunta Provinciale si è fatta aiutare. Io stesso lo scorso agosto ho consegnato una lettera al Presidente Kompatscher affinché contesti l'articolo 35 dello "Sblocca Italia" come hanno fatto altre 9 regioni ma non lo ha fatto. E sì che la provincia quando ha convenienze soprattutto economiche si dà da fare e i funzionari viaggiano come schegge su e giù da Roma. E fin qui va beh è la politica, la solita, sempre vicina ai cittadini, alle loro istanze alla loro salute. Ma veniamo appunto alla salute, 20.000 ton all'anno di rifiuti in più, significano 13 – 14.000 tonnellate in più di gas inquinanti che fuoriescono dal camino e altre 6 – 7.000 tonnellate di ceneri per riempire la nuova discarica di Ischia Frizzi. Eh sì, 2 terzi di quello che entra nell'inceneritore finiscono in cielo e ce li respiriamo.
Ovviamente tutti minimizzano perché hanno filtri favolosi che abbattono le emissioni (non le azzerano però) di una decina di sostanze le altre 240 non sono considerate ne dalle leggi ne da loro ma non importa, quelle non contano, è impellente abbattere la CO2 della città. Città schizofrenica, da una parte brucia rifiuti come fossero noccioline e lancia enormi aerei, riempie discariche di porcherie e fa girare i go-kart ma dall'altra è molto preoccupata di abbattere la CO2 prodotta dai camini delle case. CO2 che dal momento che la linea di teleriscaldamento non è ancora pronta non verrà intaccata ancora per un bel po'. Stefano Fattor parla di un beneficio in termini di minor emissione di CO2 del 14,8% ma non è chiaro se parla dell'attuale linea, della prossima linea via Resia – Ospedale o dell'intera futura rete una volta finita?
Far funzionare il teleriscaldamento a rifiuti è una pazzia perché le 20.000 ton dei trentini non ce li daranno per sempre dato che stanno costruendo un impianto a CDR (Combustibile da rifiuti) per un loro cementificio. Perché la loro differenziata va a gonfie vele e caleranno sempre più i rifiuti residui. Anche i nostri sono destinati a calare in futuro. L'Unione Europea ci chiederà sempre maggiori quantità di materiali da rimettere nel ciclo produttivo. La nuova direttiva Europea il cui titolo è già tutto un programma: “Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti" (COM(2014)0398) prima o poi arriverà. E poi ne arriverà un altra, e un altra ancora fino a rifiuti zero. Anche l'Europa comincia a non sopportare più la distruzione di materiali ancora utili alla produzione, uno spreco di risorse che nessuno si può più permettere. In futuro bisognerà trovare alternative per far funzionare un teleriscaldamento di queste dimensioni. Sarà il legno? Ci basteranno gli scarti della lavorazione o dovremo importare foreste? Sarà il metano? E saremo daccapo con la CO2 ma sarà senz'altro preferibile ai camini senza filtri. Chi vivrà vedrà, nel senso che chi non morirà in questa conca così bastonata vedrà come andrà a finire.
Un altro problema sono le 24.500 ton di rifiuti speciali assimilati. L'inceneritore è stato costruito per bruciare rifiuti urbani (come quelli trentini) e non rifiuti speciali sia pur assimilabili. L'assimilabilità di tali rifiuti lascia molto a desiderare e ci viene il pensiero che magari bisognerebbe rifare la Valutazione di Impatto Ambientale dato che sono cambiate le caratteristiche di quello che vi viene bruciato. Si stanno facendo accordi con gli smaltitori privati che portano fuori provincia una parte di rifiuti speciali per far sì che li lascino bruciare qui. Sarebbe interessante sapere quale fine fanno esattamente quei rifiuti perché ci viene il sospetto che vengano riciclati altrove e allora preferiremmo che vengano sempre e comunque riciclati.
Ovviamente per ogni conferimento c'è da pagare una tariffa. Eh sì perché gli inceneritori sono le uniche centrali termoelettriche che si fanno pagare il combustibile che usano per fare energia elettrica e acqua calda!
E qui sta il business, con l'energia elettrica che non vale più niente a causa del prezzo del petrolio bassissimo, occorre puntare tutto sul teleriscaldamento specie se fornito in regime di monopolio. Più rifiuti, più energia, più soldi, più potere. Questo è il cinismo dell'attuale politica e della finanza contemporanea, di cui spesso sono costretto a parlare. Non c'entra la salute o la CO2, il futuro sarà in mano ai padroni dell'energia (e dell'acqua). La politica energetica provinciale degli ultimi 15 anni lo sta a dimostrare. E noi glielo permettiamo senza battere ciglio.
A proposito di business sarebbe interessante sapere quale tariffa pagheranno i trentini. Quello che paghiamo noi al momento non comprende né i costi si costruzione né gli oneri finanziari del mutuo per questo abbiamo tariffe molto più basse che nel resto d'Europa. Vuoi vedere che noi ci paghiamo l'inceneritore che i trentini non hanno voluto e loro no?
Mi scusi ma dove prende si
Mi scusi ma dove prende si suoi dati? Come fa a dare quelle cifre? Come le ha calcolate? Solo per capire. E davvero crede che in futuro si riesca a ottenere "rifiuti zero"? soprattutto senza un programmazione e leggi che regolino il "packaging" dei prodotti? Perché non si batte sulla regolamentazione degli imballaggi? O sogna pure lei una decrescita che mai e poi mai arriverà?
Le mie nozioni sull'inquinamento di un inceneritore (o termovalorizzatore) non sono molte, però intuisco i benefici di un teleriscaldamento. E inoltre da fonte WIKIPEDIA: "Uno studio per la Provincia di Bolzano nel 2007 ha misurato la concentrazione di particelle di diametro compreso tra i 5,5 e i 350 nanometri (quindi polveri cosiddette "ultrafini") in vari punti, trovando valori di 10-20000 particelle per centimetro quadrato nei pressi dell'autostrada, 5-7000 al camino dell'inceneritore, 5-10000 nel punto di massima ricaduta delle sue polveri e 5000 in una zona non antropizzata.[91] Si noti che i dati sono espressi in numero di particelle per unità di superficie e quindi non secondo il classico rapporto grammi di polvere per volume d'aria." Da quanto scritto chiudiamo l'autostrada?
In risposta a Mi scusi ma dove prende si di Massimo Mollica
Sono oltre 10 anni che mi
Sono oltre 10 anni che mi occupo dell'inceneritore di Bolzano e conseguentemente di gestione corretta dei rifiuti. 20.000 sono le tonnellate in arrivo da Trento, 13 - 14.000 sono i due terzi che nella combustione vengono trasformate in polveri e gas. il calcolo, approssimativo è assunto per corretto da tutti Ecocenter e APA compresi. La fonte delle 250 sostanze che fuoriescono dal camino è uno studio, l'unico da quanto so sulle emissioni degli inceneritori richiesto dai Verdi Germanici (Jay K. and Stieglitz L. (1995). Identification and quantification of volatile organic components in emissions of waste incineration plants. Chemosphere 30 (7): 1249-1260. 105) gliene posso mandare una copia. Oltre alle 250 ce ne sono un altra cinquantina ma in quantità molto minore.
Gli altri dati vengono dall'Alto Adige di ieri e sono dichiarazioni dei dirigenti di Ecocenter e Agenzia per l'Ambiente. Non mi sono immaginato nulla e non potrei mai permettermelo.
Rifiuti zero è ovviamente una meta ipotetica e utopica, infatti si parla di strategia verso rifiuti zero. Ma è anche una direzione a cui mirare se si vuole risolvere il problema dei rifiuti. la Direttiva Europea 98/2008 recepita dall'Italia e dalla Provincia indica una gerarchia dei rifiuti che mette al primo posto la Riduzione (di cui parla lei) poi via via il riutilizzo, il riciclo, il recupero (inceneritore) e alla fine lo smaltimento in discarica. Lo stato e la Provincia conoscono bene questa gerarchia ma viene fatto poco o nulla per una effettiva riduzione alla fonte dei rifiuti nonostante la direttiva preveda anche una Responsabilità del Produttore. Infatti la prossima direttiva parla di Economia Circolare proprio per porre l'accento sulla responsabilità dei produttori di beni e confezioni.
Rispetto le polveri non ho dati a portata di mano ora ma è chiaro che oltre all'autostrada abbiamo anche l'inceneritore e tutte le altri fonti. Non sono ovviamente una alternativa alle altre ma si sommano aumentando i rischi per la popolazione. Inoltre maggiori sono le temperature e minori sono le dimensioni delle polveri e l'inceneritore brucia i rifiuti tra gli 800 e 1.000 gradi.
L'autostrada oltre ad essere fonte di polveri sottili e ultrasottili è anche fonte di NOx (ossidi di azzoto) che sono cancerogeni, i limiti di legge vengono costantemente sforati. Fino al dicembre scorso la Provincia ha lavorato in deroga alle direttive EU riguardo i NOx e al momento la valle dell'Adige e dell'Isarco sono zone di "risanamento". Anche qui la Provincia pare muoversi nella direzione di peggiorare la situazione aggiungendo lo sviluppo dell'aeroporto invece che migliorare le condizioni della conca bolzanina. Ovviamente non è possibile chiudere l'autostrada ma è possibile con una politica dei prezzi del pedaggio diminuire il traffico pesante. Ad oggi il 30% (dati CIPRA) del traffico pesante passa dal Brennero non perché è la strada più corta ma perché è la più conveniente economicamente. C'è però il problema che parte dei guadagni dell'autostrada servono a finanziare il tunnel del Brennero. È un cane che si morde la coda.
In risposta a Sono oltre 10 anni che mi di Argante Brancalion
Grazie per avermi risposto, e
Grazie per avermi risposto, e grazie per la sua risposta dettagliata. Il problema di fondo è che di studi ce n'è solo uno (e io credo a quanto da lei asserito). Con questo non voglio dire che non sia vero ma rimane solo uno, e bisogna capire su quali inceneritori sono stati effettuati tali studi. Mi piacerebbe capire quanto i filtri riescono a a trattenere . E se lo sviluppo scientifico è riuscito a migliorare la riduzione dell'inquinamento (esisterà uno sviluppo in questo campo no?). Considerando poi che in Germania ve ne sono parecchi di termovalorizzatori, così come nel resto dell'europa (la vicenda della campania insegna).E ancora, quanto inquinamento si riuscirebbe a fermare con il teleriscaldamento totale a Bolzano? Questo è calcolabile? Ed è peggio un luogo altamente inquinato oppure un inquinamento sparso?
Pure io sono per il rifiuto zero ma qui parliamo di prodotti che vengono da tutto il mondo! Sono questioni che solo l' Europa può prendere! (invece che dedicarsi ai cookie internet!) E quanto tempo ci vuole perché queste norme vengano attuate?
Sull'autostrada pure io spero che un giorno tutto questo finisca e confido nel progresso! Spero che vi siano sempre più mezzi elettrici/idrogeno e che progetti come l'Hyperloop prendano piede. Ma fino ad allora come si fa a bloccare l'economia? Io posso pure aumentare i pedaggi ma a) sposto il problema b) le merci aumentano di prezzi e rischio magari che la produzione poi si sposti in altre parti del mondo. Poi a chi perde il posto di lavoro cosa gli diciamo?
Sull'inceneritore la
Sull'inceneritore la Provincia ha sempre mentito e non vedo perché dovrebbe cambiare registro ora. Agli inizi gli inceneritori dovevano essere 3, uno in Venosta uno a Bolzano o dintorni e uno in Pusteria. Poi si fece solo quello a Bolzano con la promessa solenne che quando sarebbe stato obsoleto il successivo sarebbe sorto in Pusteria. Ovviamente il nuovo non sorse a Brunico ma a Bolzano e la storia dei costi di costruzione cresciuti in modo esorbitante ce la ricordiamo tutti. Si parlò della rete di teleriscaldamento che teoricamente doveva essere completata assiema all'impianto ma che ora chissà quando andrà in funzione. Avevano anche favoleggiato che per i cittadini di Bolzano ci sarebbero stati ritorni economici in tariffa. Mai visto nulla così come avevano promesso vantaggi economici se gli "regalavamo" AE che ora confluita in Alperia non da i promessi 10 milioni minimi ma a malapena 2,5 e andrà anche peggio da quello che si legge e si sente.