Un equilibrio che sconvolge gli schemi
La parola usata più frequentemente da Giorgio Pasquali nei suoi interventi era “equilibrio”. Lui, Sindaco di Bolzano, Assessore, cattolico convinto e democristiano, aveva molto a cuore l’opinione degli altri. Italiano, originario della provincia di Rovigo, osservava, ascoltava ed indagava con grande impegno le espressioni culturali del mondo sudtirolese, pur così lontane da quelle proprie del suo ambiente italiano. Seguiva e riconosceva la fondatezza delle aspirazioni autonomistiche, anche quando esse non incontravano la simpatia di larga parte dell’opinione pubblica italiana, sapendo comunque egli mettere al centro il rispetto dell’equilibrio tra i poteri e tra i gruppi protagonisti della convivenza in Alto Adige.
Tale la sua sensibilità verso il territorio altoatesino e verso la “Kulturlandschaft” (paesaggio cultutale), da vedersi affidato un incarico così delicato come quello di Assessore provinciale alla tutela del Paesaggio e dell’Ambiente. Temi questi di forte impatto sulle realtà lavorative ed abitative della popolazione. L’elaborazione e la sapiente gestione dei primi seri e severi provvedimenti “protezionistici” è stata anche qui ispirata dalla convinzione di un continuo equilibrio tra Uomo e Natura, conoscendo Giorgio Pasquali appassionato naturalista, ma nel contempo dirigente delle Acli, le necessità di categorie come i contadini, gli operai dell’industria, i richiedenti di nuovi alloggi sociali.
E infine il suo impegno per far incontrare tra loro soggetti sociali lontani e spesso confliggenti a discapito dei gruppi più deboli: prime prove di unità sindacale superando antiche barriere ideologiche, nuove forme di collaborazione sociale, nuove intese politiche unitarie.
Tante tappe importanti nel cammino della società locale.
Giorgio Pasquali, da 10 anni non più tra noi, ha scelto, praticato e promosso l’equilibrio e lo ha proposto come metodo.
Per progredire, ma non da soli.