Un fulmine a ciel sereno

il governo della larghe intese
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Che la stabilità del Governo delle Larghe Intese non goda proprio di ottima salute è fatto noto a tutti; che sin dalla nascita lo stesso sia stato sottoposto a regolari minacce da parte degli alleati, pure. Quel che sorprende semmai è che se ne sia accorto anche Massimo D’Alema. Per costui lo strappo del PDL, ora rientrato, è stato “un fulmine a ciel sereno”. Affermazione che lascia quanto meno perplessi. Perché l’attuale Governo, la cui tenuta ha subito e subisce  intimidazioni che rasentano la quotidianità, tutto può sembrare tranne che un “ciel sereno”.  Legittimo quindi domandarsi dove sia stato costui negli ultimi mesi. Potrà piacere oppure no, ma trattasi del politico con maggior spessore all’interno del PD ed è quindi comprensibile che torni a dire la sua sui prossimi traguardi dei democratici, arrivando addirittura a valutare uno stop delle procedure del Congresso : “se si va al voto tra fine febbraio e primi di marzo, temo che a dicembre si dovrebbero fare le primarie per il premier”. Primarie che, spiega D’Alema, non devono per forza di cose ridursi ad una sfida tra Renzi e Letta: “nel PD ci sono diverse personalità che potrebbero essere buoni candidati premier”. E lui di primarie se ne intende: al suo pupillo, Francesco Boccia, è riuscito a farne perdere ben due.

 

 

 

Monica Magi

Bolzano