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Il caos del bonus bici

Centinaia di migliaia di richieste, file virtuali, portale in tilt: la giornata di passione per accedere all’incentivo. Il ministro Costa assicura: “Risorse per tutti”.
Bici
Foto: Pixabay

Sembra un film già visto. L’ultima, eclatante volta era accaduto con il bonus da 600 euro (come noto costato caro anche a qualche politico altoatesino): boom di richieste e sito dell’Inps andato in crash. Ieri, 3 novembre, una specie di déjà vu. Alle 9 del mattino inizia la corsa per accedere al bonus mobilità, e i guai - come del resto pronosticato dal Centro tutela consumatori Utenti - arrivano fin da subito. Il problema a monte, apparentemente sempre lo stesso: l’accesso contemporaneo - ed evidentemente ingestibile - di centinaia di migliaia di persone a un portale, in questo caso la piattaforma messa a disposizione dal Ministero dell’ambiente, www.buonomobilita.it.

 

L’incentivo

 

Accedendo al sito bisogna registrarsi con la propria identità digitale Spid al portale web disponendo della copia - in formato Pdf - della fattura o dello scontrino “parlante” - in cui sono esplicitati tutti i dettagli del bene e codice fiscale dell’acquirente - del prodotto comprato e del proprio codice Iban. Il bonus copre il 60% dell’acquisto - effettuato nel periodo dal 4 maggio 2020 al 31 dicembre 2020 - di mezzi come biciclette, e-bike, scooter elettrici autobilanciati, monopattini elettrici, ecc., fino a un massimo di 500 euro per i cittadini maggiorenni residenti in Comuni con oltre 50mila abitanti. In alternativa la possibilità di ricevere un voucher per ottenere lo sconto direttamente dai rivenditori aderenti, che a loro volta si faranno rimborsare dal ministero.
In Alto Adige il contributo è previsto solo per chi risiede a Bolzano, la giunta provinciale aveva infatti fatto marcia indietro sull’ipotesi ventilata dall’assessore Daniel Alfreider di un bonus in salsa locale che valesse per tutto il territorio altoatesino.

 

Il crash

 

Il “click day” è una giornata di passione, tra piattaforma in tilt (per circa un’ora in mattinata) e ripartenza a singhiozzo; file virtuali chilometriche (dalle 10 oltre 250mila persone in coda, poco prima delle 14 quasi 600mila) con molti che hanno atteso invano il proprio turno; e problemi con l’autenticazione dello Spid, l’identità digitale necessaria per fare la richiesta su Poste Italiane e altri operatori. Fiumi di commenti affollano per tutto il giorno i social, “ma qualcuno è riuscito a completare la procedura?”, è la domanda ricorrente. Fra gli utenti alcuni la prendono con ironia: “C’è qualcuno che è riuscito a completare i livelli del videogioco #BonusBici e uccidere il mostro finale?”, e alcuni no: “Dopo quasi quattro ore di attesa, in coda, per il buono mobilità, l’accesso Spid con Poste Italiane si blocca e dopo almeno dieci tentavi di accesso, scadono i fatidici 20 minuti concessi per generare il bonus. Ci prendono in giro?”.

 

Poi, in serata, le spiegazioni complete di rassicurazioni del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “Alle ore 19.30, la Sogei, la società gestita dal Ministero dell’Economia e Finanze che gestisce il portale, ci comunica che sono stati emessi 35.714 buoni e 68.556 rimborsi richiesti. Quindi più di 104 mila persone. Con un’affluenza di 3000 contatti al minuto. Nessuno, neanche chi gestisce questi servizi ed è abituato ad affluenze record, poteva immaginarlo.
E quindi, numerosi problemi da risolvere, tra cui la lentezza del sistema e, in alcuni casi, dover ricominciare daccapo dopo lunghe attese. Nel pomeriggio - riferisce Costa - ho sentito l’amministratore delegato di Sogei e quello di Poste, con i quali sono in continuo e costante contatto, per far affrontare con prontezza questi problemi. A tutti dico: collegatevi con calma, anche i prossimi giorni. Abbiamo risorse a sufficienza per tutti. Non serve fare corse: appostiamo anche ulteriori risorse”.