“Democrazia, ripartiamo dal basso”
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Come implementare forme e spazi efficaci di scambio democratico? Una premessa, prima ancora che una domanda. Proprio da questa ha preso forma il seminario Staging Democracy: How Culture and Creativity Stimulate Democratic Engagement – curato dalla ricercatrice dell’unibz Benedetta Carlotti e dal prof. Roberto Farneti, docente della Facoltà di Economia – che andrà in scena domenica 3 e lunedì 4 dicembre 2023 presso il Filmclub di Bolzano e l’ateneo bolzanino.
SALTO: Professoressa Carlotti, intorno a quale concetto ruota il seminario sulla Staging Democracy e a chi si rivolge?
Benedetta Carlotti: Il target principale del seminario sono i giovani, soprattutto studenti dell’unibz, posto che speriamo in una partecipazione ampia e trasversale. L’idea alla base di Staging Democracy è quella di creare una piattaforma di sharing tra varie figure professionali: accademici, practitioner - come ad esempio il regista -, o rappresentanti delle istituzioni. All’interno di questa piattaforma si intende scambiare esperienze di democrazia mediate dal mezzo culturale e da quello creativo.
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Da dove nasce questa necessità?
Sostanzialmente da una constatazione pratica di carattere analitico-politico sull’incapacità ormai palese dei metodi tradizionali di attirare engagement democratico. La dico banalmente: le elezioni non sono più in grado di catalizzare l’attenzione dei cittadini e questo crea di conseguenza problemi di democrazia rappresentativa. Anche sull’onda del recente intervento della Commissione europea con la stesura del Defence of Democracy Package, vogliamo provare a riportare sul tavolo del confronto esperienze democratiche partendo dal basso, quindi dai cittadini e dall’associazionismo. Intendiamo riproporre tematiche democratiche che non siano per forza positive, ma facendo emergere anche i conflitti.
Ovvero?
Oltre a creare uno spazio in cui può essere fattibile uno scambio reciproco di idee, la piattaforma ha come obiettivo anche quello di stimolare il confronto per la mediazione del conflitto, inteso in senso molto ampio. Che si tratti di conflitto locale o relativo ad altri livelli di governance pensiamo che una piattaforma di questo tipo possa contribuire alla risoluzione di problematiche connesse ai processi democratici partendo proprio dai cittadini e dalla condivisione delle esperienze.
Nello specifico in che modo la cultura e la creatività sollecitano l’engagement democratico?
La partecipazione di varie figure professionali rende possibile lo scambio esperienziale. L’idea è che ognuno porti il suo contributo interdisciplinare: teorico da parte dell’accademico, relativo all’attività di policy e policy making da parte del rappresentante delle istituzioni, pratico da parte dell’associazionismo – verranno presentate in questo senso l’esperienza di Basis Vinschgau Venosta, quella di Arci Bolzano e di A place to B(z). La cultura e la creatività possono innescare nel pubblico idee e visioni sui processi democratici. Per questo vogliamo coinvolgere attivamente l’audience attraverso due proiezioni: Disco boy di Giacomo Abbruzzese domenica 3 dicembre al Filmclub di Bolzano alle ore 20.30 e La convocazione di Enrico Maisto, preceduta dall’introduzione del regista alle ore 17.30 di lunedì 4 dicembre presso l’Aula Magna dell’unibz.
È ormai palese l’incapacità dei metodi tradizionali di attirare engagement democratico
(c) YouTubeIl cinema è dunque il “veicolo” principale di questa edizione.
Esatto, ma siamo consapevoli che questo non sia l’unico strumento utilizzabile ai fini dello scambio democratico. Avremo infatti un panel dedicato alla musica (sulla scia, peraltro, della designazione di Bolzano a città UNESCO della musica) e un secondo panel dedicato all’arte. L’auspicio è quello di un evento che possa essere replicato tutti gli anni, ogni edizione incentrata su un mezzo culturale diverso.
Per quale motivo avete scelto di proiettare proprio “Disco boy” e “La convocazione”?
Il primo film narra dal punto di vista individuale, con una visione intima, l’effetto del conflitto, in questo caso armato, sui due lati della barricata: la Legione straniera francese e i combattenti nigeriani. Il conflitto armato del resto è largamente presente nel dibattito pubblico recente, pensiamo a quello tra Russia e Ucraina o tra Israele e Palestina. La convocazione invece si inserisce all’interno di un filone di ricerca che utilizza il cinema per far comprendere alcuni meccanismi democratici. La pellicola racconta la selezione della giuria popolare per la Corte d’Assise d’Appello e i momenti in cui il gruppo di estranei si ritrova in un’aula di tribunale per svolgere un ruolo cruciale. Mentre queste persone parlano tra di loro emerge la percezione della democrazia che hanno i cittadini comuni. Ecco, partendo dalle problematiche della democrazia il nostro intento è quello di stimolare un dialogo attivo con il pubblico, unendo l’aspetto più ludico a quello più accademico/teorico.
Pensiamo che una piattaforma di questo tipo possa contribuire alla risoluzione di problematiche connesse ai processi democratici partendo proprio dai cittadini e dalla condivisione delle esperienze
(c) YouTubeSave The DateA questo link tutte le info relative all’evento Staging Democracy: How Culture and Creativity Stimulate Democratic Engagement, il programma del seminario e come registrarsi.