Politica | Bolzano 2016

Democrazia diretta: è Kollmann il migliore

Iniziativa per più democrazia ha testato i candidati sindaci. Ben piazzati anche Lantschner e Pifano. 7 candidati non hanno risposto all’appello. Baur: “Non ho tempo”.

Se è possibile Iniziativa per più democrazia ne è ancora più convinta. Nell’attuale fase politica la democrazia rappresentativa è sempre più alle corde: i cittadini la vedono ormai come un perenne ‘tutti contro tutti’ piuttosto che una competizione (civile e proficua) tra maggioranza e opposizione
Per questo l’associazione altoatesina che da anni si batte per la promozione degli strumenti della democrazia diretta a tutti i livelli ha deciso di mettere alla prova i candidati sindaci della città di Bolzano, inviando a tutti e 13 un questionario da compilare con domande significative in merito. 

Primo riscontro: a rispondere sono stati solo 6 candidati su 7 suscitando l’evidente delusione da parte dei promotori dell’iniziativa. 
Secondo riscontro: tre candidati sui sei che hanno partecipato al sondaggio sono riusciti ad ottenere la ‘sufficienza da parte di Iniziativa per più democrazia. Manifestando in questo modo “disponibilità a dare tale indirizzo alla loro politica”. 

Nel questionario ad ottenere il miglior punteggio (quello massimo) in questo senso è stato il candidato di Süd-Tiroler Freiheit Christian Kollmann. “Che però non ha accompagnato le sue scelte con osservazioni argomentate come hanno fatto gli altri” ha precisato Stephan Lausch di DirDemDi. Gli altri due candidati che hanno manifestato  una buona sensibilità nei confronti della democrazia diretta sono stati il candidato di Verdi e Rifondazione Norbert Lantschner e del Movimento 5 Stelle Caterina Pifano. A seguire si sono piazzati Renzo Caramaschi (“con lui se diventasse sindaco si potrebbe senz’altro impostare un discorso” ha detto Lausch) e quindi a seguire Angelo Gennaccaro e Vanja Zappetti

Com’è andata con gli altri 7 candidati che non hanno risposto al questionario?
Semplicemente hanno ignorato la proposta. Con l’eccezione del candidato SVP Christoph Baur che, per lo meno, ha motivato la sua scelta. “Dicendo che si sentiva in difficoltà a confrontarsi con la materia non avendo il tempo necessario per approfondire e rispondere con convinzione ai quesiti proposti” ha precisato Lausch. 

Iniziativa per più democrazia ha colto l’occasione per dare la sua lettura dell’attuale crisi della politica rappresentativa in Alto Adige
Per l’associazione il segnale più grave della crisi sta nel fatto che “ormai quasi la metà degli aventi diritto al voto si è congedata dalla politica rappresentativa non avendo nessuna intenzione di farsi da essa rappresentare”. 

“Le cittadine e i cittadini non ne possono più di una politica che si presenta come una continua lotta di tutti contro tutti nella quale non ci si batte per le soluzioni migliori per la città e dove una maggioranza è sempre tesa a realizzare i propri interessi specifici.”

Per Iniziativa per più democrazia esistono oggi solo due vie d’uscita alla crisi. La prima sarebbe “una riduzione di democrazia attraverso la concentrazione di sempre più potere nelle mani di pochi seguita da una graduale limitazione del dibattito democratico (realizzato attraverso la riduzione del numero dei rappresentanti politici e la possibilità di contrastare le intenzioni di una maggioranza)”. La seconda possibilità sarebbe invece quella di “puntare a più democrazia con la distribuzione del potere politico su tutte le forze della società che vogliono partecipare alla formazione del bene comune”. 

Per DirDemDi “la prima proposta è stata perseguita già nel secolo scorso con esiti catastrofici ed esistono anche nuovi esempi che mirano in questa direzione come la riforma della Costituzione italiana e la nuova legge elettorale nazionale”. 
Iniziativa per più democrazia ha invece ribadito di voler promuovere “la condivisione del potere politico e della responsabilità”, puntando su rappresentanti politici “che abbiamo la capacità di interpretare i messaggi che arrivano dalla società e sappiano sviluppare insieme a tutti gli altri rappresentanti eletti valide proposte sulle quali devono saper coinvolgere fin dall’inizio tutti coloro che sono interessati”.

Tra i punti principali all’ordine del giorno Iniziativa per più democrazia pone la riduzione ulteriore del quorum (“in soli 11 comuni dell’Alto Adige è stato introdotto il quorum zero”) e l’introduzione del referendum confermativo (“che consente ai cittadini di valutare se le decisione presa in loro nome vanno bene o meno”).