Avvistate 900 specie viventi
Novecento specie viventi avvistate, 3.246 rilevamenti effettuati, 146 persone che hanno dato il loro contributo in tema di biodiversità. È stato un successo in Alto Adige l’esordio della “City nature challenge”, il tradizionale rilevamento su scala mondiale ribattezzato “Corona nature challenge” in questo 2020 caratterizzato dalla pandemia. In provincia di Bolzano, che ha visto l’indagine per la prima volta, sono stati censiti, fra gli altri, anche animali rari e a rischio: ad esempio la pianta Toccamano (Sherardia arvensis), vista a Bolzano e che tempo fa era molto diffusa sui pascoli e nei campi sudtirolesi, oggi invece inserita nella lista rossa delle specie compromesse. A spiegarlo è il museo di scienze naturali dell’Alto Adige che ha promosso la ricerca assieme ad Eurac research e Ufficio natura della Provincia di Bolzano, tutti e tre riuniti nella Piattaforma biodiversità.
Dal proprio balcone o giardino
Quasi 150 le persone che hanno accettato la sfida di identificare piante, animali e funghi selvatici nella propria casa o nei dintorni. Dal proprio balcone, oppure nel giardino o facendo una piccola passeggiata. Dopo le indagini sul campo, effettuate tra il 24 e il 26 aprile, la settimana scorsa sono stati esaminati i risultati ed i dati ora sono disponibili: complessivamente in Alto Adige sono state rilevate 900 specie.
Che specie abbiamo accanto?
Con quali animali, piante e funghi viviamo? Ecco la domanda a cui la Nature challenge ha permesso di rispondere.
Il merlo, prima di casa nei boschi, si è adattato alla vita di città e paese. E i ragni della polvere si sono abituati agli ambienti interni
Per quanto riguarda l’Alto Adige la risposta è la seguente: con le piante erbacee edera terrestre (28 rilevamenti), celidonia (27) e Veronica persica (21), nonché con il merlo (21), l’ape domestica (21) e la lucertola muraiola (21). Non sono dati che sorprendono, l’edera terrestre e la Veronica persica crescono ai bordi di sentieri e su prati, dal fondovalle fino alle zone pedemontane. Anche il merlo, che in principio era di casa nei boschi, si è adattato alla vita di città e di paese. Poche invece le specie rilevate che si sono adattate ad ambienti interni, come la Plodia interpunctella, comunemente nota come tarma della pasta, e i Folcidi, detti anche “ragni della polvere”, “ragni ballerini” o ragni-gambalunga.
Un numero di rilevamenti particolarmente alto proviene da Bolzano, Merano, Bressanone e dalla val Pusteria, mentre il record di rilevamenti e di specie rinvenute lo detiene la val d’Ultimo.
Questo progetto di citizen science rappresenta un validissimo sostegno al nostro lavoro di rilevamento (Matteo Anderle, Eurac)
I calabroni diventati rari e la pianta a rischio
Durante il rilevamento sono state avvistate anche diverse specie particolari e rare, come ad esempio la pianta Toccamano (Sherardia arvensis). Passando al regno animale invece destano particolare attenzione la biscia tassellata, specie molto legata all’acqua, ma presente anche in ambiti cittadini, e i calabroni, avvistati a Bressanone, Bolzano e Terlano, diventati rari negli ultimi decenni.
“Questo progetto di citizen science rappresenta un validissimo sostegno su ampia scala del nostro lavoro sistematico e continuativo di rilevamento” afferma Matteo Anderle di Eurac. “Il fatto che così tanta gente abbia risposto al nostro appello - aggiunge il collega David Gruber - ci riempie di entusiasmo, non contavo con una risposta del genere. La nostra prima Nature challenge quindi è stata un grande successo di pubblico, che ci assicura di proseguire”.