Società | Solidarietà

I profughi della primavera araba salutano l'Alto Adige

A un anno di distanza dal loro arrivo, i rifugiati assegnati alla Provincia di Bolzano lasciano le strutture messe a loro disposizione.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Erano 120 i profughi che avevano raggiunto l'Alto Adige l'anno scorso. Al loro arrivo avevano trovato rifugio alla Casa del giovane lavoratore di Bolzano e presso la Fischerhaus di Valdoies, che da oggi sono vuote, dato che l'emergenza profughi può dirsi finita. Solo una dozzina di persone vive ancora nelle strutture di Merano (Casa Arnika) e Bolzano (l'ex caserma Gorio), numeri assolutamente gestibili per la nostra realtà. Gli altri ex ospiti hanno trovato una sistemazione tutta loro in alloggi privati oppure hanno abbandonato l'Alto Adige.

Alcuni degli ex ospiti dei centri di accoglienza sono comunque rimasti in provincia, dove hanno trovato lavoro. Chi non ha ancora trovato un'occupazione, potrà decidere se fermarsi tra le Dolomiti per un altro anno, mantenendo lo status di profugo, oppure se spostarsi verso nuove destinazioni. Per chi resta, oltre al sostegno economico di 350 euro mensili, entrerà in vigore l'obbligo di cercare lavoro.