Economia | Commercio

"I buoi sono già scappati..."

Con accenti diversi Unione Commercio, Confesercenti e CTCU giudicano positivamente la norma che restituisce alla provincia la gestione del commercio in Alto Adige.

Sono sostanzialmente positivi i giudizi dei rappresentanti di categoria del settore commercio, in merito alla norma d’attuazione varata dalla commissione dei 12 e definitivamente approvata nei giorni scorsi dal governo che restituisce alla Provincia la competenza sulla pianificazione delle attività commerciali nel territorio

Per il direttore del Centro Tutela Consumatori Utenti Walter Andreaus, che a più riprese in passato aveva nuotato in gran parte controcorrente reclamando per i cittadini una maggiore concorrenza, il varo della norma è senz’altro un fatto positivo
Andreas ricorda che “purtroppo in Alto Adige in passato lo sviluppo del commercio è stato sempre fatto più nelle aule dei tribunali e non in base alla pianificazione provinciali”, osservando anche che ora “finalmente si rimette mano alla questione, anche se la maggior parte dei buoi sono già scappati”. 
Il direttore del CTCU coglie l’occasione per ricordare la posizione diversificata dell’associazione dei consumatori, nei confronti delle due operazioni Benko ed Aspiag
Non avevamo mai parlato di Benko ma noi già da vent’anni sostenevamo la necessità che in centro città a Bolzano venisse realizzato centro commerciale ‘provinciale’”, ricorda Andreaus. Precisando che - una volta realizzato il Kaufhaus di via Alto Adige - “lo sviluppo andrà monitorato”.
Per quanto riguarda invece il centro commerciale che verrà realizzato in via Buozzi da Aspiag secondo il direttore del CTCU “è meglio che al posto della zona produttiva vengano valorizzare i quartieri, mettendo il commercio dove vivono le persone”.
Andreaus conclude la sua presa di posizione auspicando che in futuro nella progettazione la Provincia coinvolga anche i rappresentanti dei consumatori, “perché finora la partita (quel poco che è stato fatto) è sempre stata giocata solo tra commercianti e politica”. 

Sulla nuova norma d’attuazione prende la parola anche il vicepresidente di Unione Commercio Dado Duzzi, esprimendo soddisfazione e dicendo di aspettarsi che ora la Provincia reintroduca nel territorio “la normativa relativa gli articoli contingentati, vendibili nella zona produttiva (mobili, automobili e merci di grandi dimensioni)”. “Purtroppo il disastro è già avvenuto nella città di Bolzano", aggiunge Duzzi puntano il dito contro l’operato del commissario straordinario che ha retto il municipio del capoluogo fino alle elezioni di maggio 2016. “Non si sa per quale motivo il commissario Penta abbia firmato le concessioni edilizie per Aspiag, fra l’altro anche con dei grossi dubbi dal punto di vista urbanistico” osserva Duzzi, che nega anche il fatto che “limitare il commercio al dettaglio nella  zona produttiva impedisca lo sviluppo di Bolzano”. 

“Lo sviluppo non viene bloccato così com’è vero che oggi non c’è più bisogno di volumetrie visto che ci sono lì molti capannoni vuoti. Ci sarà il polo tecnologico, è vero, ma quella resterà comunque una zona non destinata a residenza. Insomma: dire che lo sviluppo di Bolzano viene bloccato è un falso storico. Vuol dire volere fare gli stessi errori compiuti da centinaia di altre città in Italia e in Europa. La creazione di centri commerciali nelle zone produttive ha comportato la scomparsa e la morte dei servizi di vicinato. Basta guardare al vicino Tirolo che ha più di 50 comuni sguarniti di quelli che sono i servizi essenziali in questo senso. Hanno creato delle cattedrali nel deserto, simbolo di un modello perdente. Noi non possiamo fare gli stessi errori.”

Per Duzzi infine non ha senso dire che ormai Aspiag non può essere fermata, perché altrimenti il comune dovrebbe pagare i danni e questo bloccherebbe l’economia del capoluogo. Per Duzzi in sostanza “esiste la certezza del diritto, ognuno si prenderà la propria responsabilità e chi sbaglia paga”.

Sul fatto che la Provincia di fatto si riappropria della competenza relativa alla progettazione e allo sviluppo delle attività commerciali nei suo territorio prende parola infine anche il direttore di Confesercenti e recente neo presidente dell’Azienda di Soggiorno di Bolzano Paolo Pavan.  
Per Pavan la norma approvata dal governo “è un passo molto importante per il futuro”. 
Attraverso la norma Pavan spera ancora di riuscire contrastare l’apertura del grande centro commerciale di Aspiag nella zona produttiva. Il direttore di Confesercenti si rammarica ancora per il via libera al progetto Benko (“confermato da una ristretta minoranza di cittadini”). Pavan coglie anche l’occasione per smontare l’equazione che accosta sviluppo e centri commerciali. Usando parole molto dure. 

“Se è vero che la ‘vita’ è portata dai centri commerciali questo vuol dire che quella vita è davvero grama. Perché la vera vita è invece veicolata dai quartieri, dalla piccola attività diffusa, dall’artigianato, dal commercio come interscambio di relazioni. E non da quei cimiteri di marmo e cristallo.”

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Massimo Mollica Mar, 07/05/2016 - 00:01

Questa storia mi ricorda un po' la Brexit. Qui non centra l'origine etnica. Qui parliamo di persone che sognano di rimanere in un isola in ambito commerciale. E chi se ne frega del libero commercio! Però le tasse dell' Aspiag non fanno poi così schifo! E nemmeno il numero di assunti! Però guai chi tocca il commercio di quartiere, per carità! Peccato non si abbia la stessa la stessa sensibilità per chi vuole farsi una famiglia ma ha il problema di affitti altissimi e prezzi assurdi. Ma anche degli stessi commercianti che si trovano a pagare affitti salati per sbancare il lunario. Per tutte queste persone SUCA! L'importante (per loro) è il commercio di quartiere e non creare concorrenza! Faccio notare che seppur poca la cittadinanza ha votato per la riqualificazione di via Alto Adige e che gli piaccia o meno i commercianti, molto benestanti, dovranno confrontarsi con un nuovo soggetto! Mentre al posto di Aspiag, se il comune dovesse creare problemi, leverei la sede e la porterei a Verona, con il relativo fatturato e tasse.E tanti saluti a tutti.
Scopro che in nord Tirol sono disperati ed è tutto una rovina. Mi sembra di sentire Nigel Farange.
Per quanto mi riguarda in questi giorni ho fatto ordini online per circa 600€, risparmiandone circa 200€. Voi volete obbligarmi a comprare dove volete voi, io vi rispondo con la globalizzazione! Chi è per la Brexit o contro la libera concorrenza non vincerà!

Mar, 07/05/2016 - 00:01 Collegamento permanente