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Contraccettivi gratuiti per le giovani

La legge per tutelare la salute riproduttiva delle donne passa in Consiglio provinciale, come promesso da Messner ai Verdi. Camin (AIED): “Accolta una delle richieste di Frauenmarsch”. Alla Giunta spetterà stabilire gli aspetti pratici.
preservativo contraccezione Kondom
Foto: Cottonbro studio per Pexels
  • In Alto Adige saranno forniti gratuitamente contraccettivi alle giovani donne. Con una modifica della legge sul “Riordinamento del servizio sanitario provinciale” è strato introdotto l’articolo 35-quater, che prescrive: “Ai fini di preservare la fertilità e promuovere la salute sessuale, relazione, riproduttiva, i mezzi di contraccezione sono messi a disposizione con costi a carico del Servizio sanitario provinciale, secondo le modalità, i criteri e le risorse finanziarie stabilite dalla giunta Provinciale”. A maggio non era passata la proposta del Gruppo Verde in Consiglio provinciale di fornire gratuitamente contraccezione alle donne fino ai 27 anni, ma in quell’occasione l’assessore provinciale alla sanità Hubert Messner si era impegnato in aula ad includere questa previsione nel disegno di legge omnibus, approvata ieri (4 luglio) in Consiglio. 

    “Sono molto soddisfatta, anzi felice, perché spesso le battaglie finiscono nel nulla; invece, qui siamo riuscite ad ottenere una cosa importante, e l'assessore Messner ha mantenuto la parola”, dichiara Brigitte Foppa del Gruppo Verde. “Nel merito è importantissimo, soprattutto per le donne giovani che non possono sempre permettersi i contraccettivi e sono quindi più a rischio di gravidanze indesiderate. Chi non guadagna soldi o non riceve la paghetta, magari non vuol chiedere i soldi ai genitori per i contraccettivi, è soprattutto a loro che ho pensato. Voglio che le donne, tutte le donne, anche chi è alle prime esperienze, possa vivere la sessualità senza la paura di una gravidanza non voluta. L'autodeterminazione delle donne inizia sempre dal loro corpo. E questo è un presupposto fondamentale per crearla”, conclude Foppa.

  • Brigitte Foppa: "Voglio che le donne, tutte le donne, anche chi è alle prime esperienze, possa vivere la sessualità senza la paura di una gravidanza non voluta". Foto: Seehauserfoto
  • Una legge che genera soddisfazione anche fuori dal Consiglio provinciale. “Era una delle richieste di Frauenmarsch già nel 2023, quindi ovviamente siamo molto felici — e anche un po' orgogliose — che questo primo passo sia stato compiuto”, dichiara Silvia Camin, presidente del consultorio AIED. Un primo passo significativo , ma di cui mancano ancora gli aspetti pratici. “Sarà importante capire cosa dirà la prescrizione, quali saranno le indicazioni operative, a quale fascia di popolazione verrà riconosciuto l’accesso, e con quali modalità. In altre regioni sono state fatte scelte diverse, quindi sarà interessante capire cosa deciderà di privilegiare la Provincia autonoma di Bolzano. Per noi l’aspetto fondamentale — che avevamo già sottolineato anche quando siamo state ascoltate — è che si venga incontro al diritto alla contraccezione per le fasce più vulnerabili. E tra queste, riteniamo essenziale includere in particolare le giovani donne”, aggiunge Camin.

  • Silvia Camin (AIED): "L’educazione all’affettività nelle scuole e l’accesso facilitato alla contraccezione, sono punti fondamentali” Foto: AIED
  • Nel testo della legge non è specificato il metodo contraccettivo gratuito. “Noi ci aspettiamo che il preservativo venga incluso tra i metodi disponibili gratuitamente, perché, come sappiamo, ha un doppio valore: è sia contraccettivo che protettivo contro le malattie sessualmente trasmissibili. Detto questo, per le donne — e in particolare per le giovani donne — è fondamentale poter autodeterminare la propria sessualità anche in relazione alla prevenzione delle gravidanze indesiderate. In questo senso, la contraccezione ormonale risponde molto bene a questa esigenza”, spiega la presidente di AIED. 

    L’Associazione Italiana di Educazione Demografica si dedica, infatti, alla consulenza e all’accompagnamento all’uso dei metodi contraccettivi sin dalla nostra nascita, nel 1953. “Una delle grandi battaglie dell’AIED è stata proprio quella per la legalizzazione della contraccezione. Ma non ci limitiamo a rivendicare il passato: continuiamo ogni giorno a portare avanti questa missione affinché la sessualità possa essere vissuta in modo libero, consapevole e responsabile. Per questo, sia l’educazione all’affettività nelle scuole — che continuiamo a chiedere con forza, e che era anche una delle cinque richieste di Frauenmarsch nel 2023 — sia l’accesso facilitato alla contraccezione, sono punti fondamentali”, aggiunge. Due aspetti che, secondo Camin, vanno di pari passo. “I giovani oggi si rivolgono più facilmente ai consultori, anche grazie a una maggiore informazione. E proprio lì si vede la differenza: più informazione c’è, più consapevolezza c’è, e più facile diventa accedere ai metodi contraccettivi”, conclude la presidente AIED.