Consultori, approvata la riforma

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Dopo mesi di lavoro, polemiche ed un flashmob di protesta di Frauenmarsch, la nuova legge sui consultori familiari è stata approvata in Consiglio provinciale. Si tratta di una riforma congiunta degli assessorati al sociale e alla sanità tanto attesa quanto complessa che ha l’obiettivo di riorganizzare i consultori in Alto Adige ed ampliarne i servizi. Già dalle sue prime bozze erano però emerse diverse polemiche che hanno acceso l’aula già nella giornata di ieri. Una delle criticità più importanti era l’introduzione dei non ben definiti “consulenti di etica clinica”, figura criticata perché possibile espediente per aprire le porte dei consultori ai gruppi Pro Vita. Una scelta ambigua che rischiava di compromettere la laicità e l'imparzialità del servizio e che è stata fermata oggi (9 maggio) da un emendamento del consigliere del Gruppo Verde Zeno Oberkofler con cui è stato stralciato il riferimento ai consulenti di etica clinica. “Alla luce anche degli sviluppi nazionali, dove il governo Meloni ha aperto le porte dei consultori a gruppi pro-vita, era importante non creare delle possibili scappatoie per far entrare figure nei consultori che avrebbero potrebbero condizionare la libertà di scelta delle donne. Meglio essere cauti su questo e garantire spazi neutrali”, affermano i consiglieri provinciali verdi Zeno Oberkofler, Brigitte Foppa e Madeleine Rohrer.
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L’emendamento è stato approvato per errore dalla maggioranza dell’aula perché è stato votato assieme al secondo emendamento del Gruppo Verde, approvato all’unanimità, che riguarda lo stralcio del passaggio per cui non si sarebbe più potuto pagare un tirocinio svolto nei consultori. “Non dovrebbero esserci tirocini non o mal retribuiti. Ricevere un compenso equo per il lavoro che si svolge, anche durante un tirocinio, è un diritto e non un extra. Grazie al nostro intervento, sarà ora possibile garantire anche nei consultori tirocini retribuiti in modo equo per tutte le figure coinvolte, assistenti sociali e psicologhe/i inclusi”, dichiara Oberkofler, primo firmatario anche di questo emendamento.
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Niente contraccettivi gratuiti per le donne
Non è passata invece la proposta per la fornitura gratuita di contraccettivi alle giovani donne fino ai 27 anni. “Una richiesta avanzata con forza da centinaia di persone durante la Marcia delle Donne del 2024, ma che non ha ricevuto sostegno né dalla maggioranza né da parte dell’opposizione,” commenta con rammarico la prima firmataria Brigitte Foppa. Su questo preciso punto però l’assessore alla sanità Hubert Messner si sarebbe impegnato in aula ad includere questa proposta nel disegno di legge omnibus in discussione a luglio. “Vigileremo sull’impegno preso. Si tratta, in fin dei conti, del diritto all’autodeterminazione delle donne!”, afferma Foppa.
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Rimane ancora aperta la questione dei consultori Hub e Spoke, modello in cui l’hub rappresenta il consultorio con équipe completa, mentre lo spoke è una sede con equipe ridotta. Il rischio che si teme è infatti che vengano considerati come consultori anche gli ambulatori materno-infantili e ginecologici nel sistema, con il rischio di perdere il carattere multidisciplinare dei consultori e di abbassare la qualità del servizio privilegiando numeri anziché esigenze reali. “Bisogna definire meglio cosa venga considerato un consultorio familiare e cosa no. È evidente che su questo punto manca chiarezza. Occorre stabilire, ad esempio, quali servizi debbano essere garantiti e per quanti giorni nelle sedi distaccate – i cosiddetti “Spok” – affinché possano essere considerati consultori a tutti gli effetti. Altrimenti resta il dubbio che si tratti di un’operazione puramente burocratica, dove sulla carta aumenta il numero dei consultori, ma nella sostanza i servizi non vengono ampliati”, ha dichiarato Oberkofler.
Questo timore era cresciuto quando, nonostante un’indagine condotta dall’Istituto provinciale di statistica ASTAT nel 2023 aveva rilevato la presenza di 15 consultori distribuiti nella provincia, nel maggio 2024, il Presidente Kompatscher, rispondendo a un’interrogazione presentata da Frauenmarsch-Donneinmarcia, ha dichiarato che ci sono 59 sedi – il numero più alto in Italia — a cui si aggiungono 15 consultori convenzionati. L’assessore Messner ha rassicurato l’aula che gli ambulatori materno-infantili non saranno conteggiati come consultori e che le funzioni e le figure presenti nelle varie sedi saranno meglio specificate all’interno di prossimi regolamenti e normative. La speranza è che ci sia un potenziamento del servizio e che, nel regolare praticamente i propositi della legge, ci sia un dialogo proficuo tra gli assessorati, i consultori e gli ordini professionali coinvolti, che finora è mancato.
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