Società | Terapie

Francia, un wine bar in ospedale

Vino, whisky, birra e champagne offerti ai malati terminali. L’idea della clinica di Clermont-Ferrand per allietare la difficile quotidianità dei pazienti.

Secondo Euripide il vino è l’unico diletto per i mortali. E chi meglio dei francesi poteva officiare un concetto del genere e trascenderlo, anche? A settembre un ospedale universitario di Clermont-Ferrand a Puy de Dôme aprirà, all’interno della sua struttura, un wine bar dove i malati terminali ricoverati potranno sorseggiare un bicchiere o due con i propri familiari dietro la supervisione dei medici. “Perché negare qualche piccolo piacere terreno a chi si trova in fin di vita? - afferma Virginie Guastella, direttrice del Centre hospitalier universitaire (Chu) di cure palliative Clermont-Ferrand - , l'obiettivo è rendere più umana la vita dei pazienti e più piacevole la loro quotidianità regalando alle persone malate la possibilità di ricevere ospiti”. “Si tratta di un altro modo di prendersi cura degli altri”, conclude la dottoressa. La clinica, la prima a sperimentare questo tipo di “terapia”, prevede un percorso di formazione per i dipendenti tenuto dall’antropologa e sociologa Catherine Le Grand-Sébille, condizione indispensabile per il successo del progetto. Un metodo non convenzionale, dunque, che traduce letteralmente il nobile proposito di “umanizzare” le cure e che sarebbe opportuno, qualora funzionasse, pensare di esportare.