Profughi e maggioranze variabili
A seminare zizzania ci ha pensato nelle ultime ore ancora una volta la Lega. Il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale Carlo Vettori ha stigmatizzato ancora una volta la mancata firma del resto del centrodestra sulla mozione di sfiducia che verrà discussa a fine mese. Sul banco degli imputati ci sono in particolare i consiglieri di Forza Italia Enrico Lillo e Franco Murano, considerati rei di “strizzare l’occhio a Spagnolli”.
La replica di Lillo, che oltre ad essere consigliere comunale a Bolzano è anche coordinatore regionale degli azzurri, non si è fatta attendere.
Usando toni particolarmente forti rispetto alle sue abitudini Lillo ha accusato Vettori di “pochezza politica”, consigliandolo di essere “meno arrogante e presuntuoso” e di “guardare in casa propria, risvegliandosi dal miracolo che lo ha portato in consiglio comunale”.
Dopo aver detto di lasciare ad altri “la politica urlata e gli assalti alla diligenza”, Lillo ha quindi contrattaccato rispedendo al mittente l’accusa di ambiguità.
“Ambigua è la Lega che propone una legge per la separazione dell’Alto Adige dall’Italia e alcuni consiglieri di estrazione politica diversa (n.d.r. Galateo) non dicono nulla”
Lillo ha incassato subito la solidarietà di Alessandro Bertoldi ed anche del candidato sindaco del centrodestra Alessando Urzì.
Dialogo dunque in alto mare nel centrodestra che, in teoria, potrebbe essere già in rampa di lancio per approfittare delle incertezze del centrosinistra. Ma anche sull’altro versante, e cioè quello della claudicante maggioranza, lo spaesamento appare ancora piuttosto consistente. Visto che nei giorni scorsi PD e Verdi non sono nemmeno riusciti a mettersi d’accordo sull’orario in cui incontrarsi.
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Intanto in questi giorni l’emergenza profughi, gestita di per sé dalla Provincia d’intesa con Roma, fa discutere anche a Bolzano.
A proposito: a qualcuno forse non sarà sfuggito che in queste ore la terra promessa dei profughi provenienti dai Balcani, prima bloccati alla stazione di Budapest ed ora in mezzo alla campagna con lo scopo di bloccarne l’afflusso verso la frontiera austriaca, è la città di Sopron, da tempo gemellata con Bolzano.
Sopron ha molto in comune con il capoluogo altoatesino, essendo città bilingue divenuta ungherese dopo un plebiscito avvenuto nel 1921 e che ancora oggi fa discutere. Per farsi un quadro d’altronde basta andare a leggere quanto scrive Wikipedia, nel ricordare il gemellaggio con Bolzano.
“La bilingue città di Sopron nel territorio diviso del Burgenland è gemellata con la bilingue città altoatesina di Bolzano nel territorio diviso del Tirolo storico“
Tornando all’attualità l’emergenza profughi, con l’ulteriore inasprimento legato alla richiesta d’aiuto da parte della Baviera, ha suscitato naturalmente la reazione della Lega che stamani si è precipitata a Bressanone per manifestare vicino alla palestra scolastica adibita per ospitare per alcuni giorni circa 200 migranti.
Il coordinatore regionale del Carroccio Maurizio Fugatti oggi a Bressanone ha ribadito la leggenda metropolitana che sarebbero in arrivo “alcuni profughi della Germania perché in Baviera ne hanno troppi”. Mentre il consigliere comunale di Bolzano Filippo Maturi si è rivolto ai genitori degli studenti che frequentano la scuola la cui palestra è stata dedicata all’accoglienza (“voi mandereste i vostri figli nelle scuole le cui palestre accolgono in profughi?”).
In merito alla medesima tematica a Bolzano una nuova polemica è scoppiata dopo che il Movimento 5 Stelle ha annunciato una mozione in consiglio comunale volta a richiedere che vengano identificati spazi in città “da adibire a centri diurni per l’accoglienza coperti dal servizio pubblico di wi-fi e e dove i cittadini volontari possano portare libri e riviste e insegnare le basi linguistiche per la relazione con il prossimo e le regole della nostra società”.
Insomma: si richiederebbe che oltre all’accoglienza temporanea costituita dal vitto e alloggio, i migranti possano essere messi nelle condizioni da una parte di comunicare con i parenti che risiedono nello località del nord Europa e dall’altra di prendere maggiore confidenza gli le regole e la cultura proprie dei paesi europei.
Il Movimento 5 Stelle ha anche fornito delle indicazioni, a dire la verità un po’ confuse, in merito agli edifici che a Bolzano potrebbero essere adibiti a tale scolpo.
“Si tratta di strutture pubbliche inutilizzate come l’edificio di fronte alla stazione ferroviaria in via Renon, le ex Pascoli di via Longon, l’edificio ex-Standa in corso Italia e altri“
In merito non si è fatta attendere la reazione da parte del consigliere comunale di Unitalia Marco Caruso, che ha dichiarato senza mezzi termini: “alla mozione io voterò no, Bolzano di profughi ne ospita già troppi”.