Ambiente | Bolzano

Marmotte in salvo

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha deciso di bocciare il progetto di ‘regolazione’ del numero delle marmotte varato dalla Provincia.
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Foto: salto

A comunicarlo è stato l’Ufficio Caccia e Pesca della Provincia e subito la notizia è stata rilanciata prima dalla newsletter dei cacciatori altoatesini e quindi dalla LAV di Bolzano

Naturalmente i cacciatori definiscono ‘incomprensibile’ la decisione assunta dall’ente di ricerca italiano nato nel 2008 dall’accorpamento di tre enti controllati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Anche perché negli ultimi due anni - ricordano i cacciatori - “ISPRA aveva sempre giudicato positivamente il sistema di regolazione della popolazione di marmotte messo in atto dalla Provincia di Bolzano”. 
I cacciatori altoatesini si dicono convinti che la bocciatura del sistema rappresenta un passo indietro rispetto al passato, che comporterà anche un grosso esborso di danaro pubblico per i danni causati dalle marmotte agli agricoltori altoatesini

Dal canto suo la LAV di Bolzano invece naturalmente si rallegra della decisione di ISPRA. Contestualmente ricordando che l’ente “rappresenta la massima autorità scientifica nazionale per la gestione della fauna selvatica, rilasciando pareri scientifici sugli atti delle regioni e delle province autonome che prevedono l’uccisione anche di un solo animale selvatico”. 
E’ evidente che se il piano provinciale non è stato approvato dall’ISPRA vuol dire che non vi erano motivazioni scientifiche che ne giustificassero l’attuazione”, aggiunge LAV. Contenta del fatto che ora “le marmotte potranno passare un letargo tranquillo mentre nessun cacciatore potrà attentare alla loro vita”. 

Siamo veramente soddisfatti - dichiara Eros Torbol responsabile della LAV di Bolzano – dopo la nostra campagna mediatica per la salvezza delle marmotte, con la quale con la quale abbiamo affisso centinaia di manifesti e distribuito migliaia di volantini ai turisti in tutta la provincia, dopo le decine di migliaia di condivisioni sui social, ora accogliamo con gioia il parere della scienza che ha bloccato i progetti dell’amministrazione provinciale”.

Concludendo la sua presa di posizione, la LAV di Bolzano si augura che ora l’amministrazione provincialesi affidi a metodi incruenti già esistenti, individuandone anche di nuovi anche in collaborazione con LAV”.