Economia | Reazioni

“50 sfumature di zona rossa”

L’appello di Corrarati (Cna): l’Alto Adige si uniformi al dpcm di Conte. “Rischiamo di perdere i ristori”. Parrucchieri e centri estetici? “Restino aperti”.
Bozen Phase 2
Foto: Othmar Seehauser

Dpcm e ordinanze locali che si susseguono a ritmo incalzante, alla rincorsa del virus, e cittadini e imprese che, loro malgrado, navigano in un brodo di pensiero confuso. “L’epidemia da Covid-19 sta mostrando un nuovo sintomo in Alto Adige: 50 sfumature di zona rossa” dice in punta d’ironia Claudio Corrarati, presidente di Cna-Shv, e chiede alla Provincia di Bolzano “nel massimo rispetto delle competenze amministrative e legislative per effetto dell’Autonomia, di uniformare in più possibile il quadro normativo provinciale relativo alla misure per la prevenzione dell’epidemia da Covid-19 alle disposizioni nazionali, a cominciare dal settore cura della persona, per evitare confusione applicativa sul territorio e per non ritrovarsi a breve con l’amara sorpresa di ristori nazionali concessi solo alle aziende chiuse in base ai dpcm del Presidente del Consiglio e non in base alle ordinanze provinciali”. Per aiutare le imprese a districarsi nella giunga delle diverse disposizioni, intanto, la Camera di commercio di Bolzano raccoglie tutte le informazioni rilevanti in merito alle chiusure, alle aperture, alla mobilità, al distacco dei dipendenti nonché ai contributi e offre tramite consulenza un supporto alle aziende altoatesine.

 

Incongruenze

 

Corrarati parte dall’esame odierno delle istanze e dei quesiti arrivati dagli associati, in particolare parrucchieri e centri estetici che dovranno restare chiusi negli 11 comuni, fra cui Bolzano, dichiarati ieri “zona rossa”, ma potranno invece proseguire l’attività nel resto del territorio provinciale, come a Laives, centro urbano di rilievo confinante con il capoluogo, “zona rossa” dal 30 ottobre scorso. “Ciliegina sulla torta: nella notte il presidente del Consiglio ha firmato il dpcm che, per la zona rossa - così si apprende dagli organi di informazione, in attesa che venga pubblicato il testo – prevede che parrucchieri e barbieri siano aperti, sui centri estetici non si sa ancora” attesta il presidente della Cna-Shv. “Temiamo che il prossimo decreto ristori del governo possa prevedere aiuti solo per le aziende chiuse secondo i criteri del dpcm. Se così fosse, la Provincia dovrebbe ancora una volta fare marcia indietro, modificando le ordinanze, oppure prevedere ristori provinciali”.

 

Lockdown totali programmati

 

Basta con le sovrapposizioni normative è dunque il messaggio lanciato dall’associazione degli artigiani. L’invito alle forze dell’ordine è quello di effettuare i controlli, con in mano l’ordinanza provinciale e i relativi allegati, ma a non sanzionare, viste le evidenti difficoltà di interpretazione che, in questa situazione, tutti gli operatori economici hanno.

L’alternativa dei ‘mezzi lockdown’ crediamo faccia all’economia più male che bene, perché rischia di non portare risultati sul fronte sanitario e di dover comunque procedere prima o poi con lockdown totali

“Comprendiamo che la priorità sia scaricare gli ospedali e il sistema sanitario, sotto pressione per il contagio. Ma non possiamo continuare con un’ordinanza provinciale al giorno e un dpcm a settimana - insiste Corrarati -. Proponiamo che vengano programmati dei lockdown totali veri per tre settimane, da ora fino ad aprile, con un meccanismo ad elastico che consenta periodi di parziale attività e periodi di fermo, questi ultimi accompagnati da adeguati ristori alle imprese, in base all’andamento del contagio. L’alternativa dei ‘mezzi lockdown’ crediamo faccia all’economia più male che bene, perché rischia di non portare risultati sul fronte sanitario e di dover comunque procedere prima o poi con lockdown totali”.

Nel frattempo il bollettino di oggi, 4 novembre, dell’Asl parla di 249 nuovi casi positivi al Covid-19 nelle ultime 24 ore, su 1.857 tamponi processati, per 724 nuove persone testate. Nella giornata di ieri si sono registrati due decessi, in totale sono 322 i morti dall’inizio della pandemia. Aumentano i ricoveri: sono 242 nei normali reparti ospedalieri, 33 in terapia intensiva. Nelle cliniche private, invece, si trovano 67 pazienti Covid. Le persone attualmente in isolamento domiciliare sono 7.461.

 

Bild
Profile picture for user alfred frei
alfred frei Mer, 11/04/2020 - 13:47

Indubbiamente il Presidente CNA pone un problema vero: "uniformare il più possibile il quadro normativo provinciale relativo alla misure per la prevenzione dell’epidemia da Covid-19 alle disposizioni nazionali" è la vera sfida del momento, anche per non lasciare il campo alla legge del più forte, dove i "meglio dotati" comandano.

Mer, 11/04/2020 - 13:47 Collegamento permanente