Ambiente | A22

Diritto di prelazione

Approvata la norma che consente la Finanza di progetto e permetterà ad Autobrennero di adeguare l'offerta per ottenere la concessione. Investimenti per 6,5 miliardi
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Con la votazione nel primo pomeriggio l'approvazione definitiva del Decreto infrastrutture al Senato apre la strada a una nuova possibilità relativamente al rinnovo della concessione autostradale A22, scaduta nell'aprile del 2014 e oggi in regime di proroga. L'emendamento contenuto nel testo relativo proprio all'Autobrennero, infatti, consente ai soci di A22, in cui le due Province autonome di Bolzano e Trento assieme alla Regione Trentino-Alto Adige/Suedtirol hanno la maggioranza (ma in cui sono presenti gli enti locali fino a Modena), di poter percorrere la chance del PPP, ovvero il Partenariato Pubblico Privato sotto forma di Finanza di progetto. Si tratta di una procedura gestita congiuntamente dai Ministeri delle infrastrutture e mobilità sostenibili (Mims) e dell'Economia e Finanza (Mef) che consente alla società Autostrada del Brennero di fare una proposta relativamente alla futura concessione. Successivamente si aprirà la fase in cui verranno presentate delle eventuali altre offerte concorrenti e verrà scelto il progetto vincitore. Nel caso in cui quest'ultimo fosse migliorativo rispetto alla proposta di A22, la società potrà esercitare il diritto di prelazione e fare sua la concessione offrendo le stesse condizioni del progetto vincitore. Lo hanno spiegato in una conferenza stampa congiunta tenutasi a Salorno i presidenti Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, presenti anche i vertici di A22.

I vantaggi del PPP, che si aggiunge alla possibilità della gara tradizionale o dell'assegnazione della concessione a una A22 tutta pubblica (in house), è stato sottolineato, sono quelli dei tempi rapidi di assegnazione della concessione pluriennale (di durata almeno trentennale), l'immediata operatività della società concessionaria, il controllo confermato in mano agli enti locali, l'apertura a investimenti sulla viabilità autostradale, ordinaria e sull'intermodalità. Inoltre, non si tratterebbe di una semplice concessione autostradale ma dell'attuazione di un progetto di mobilità integrata. "La nuova opportunità messa in campo attraverso la norma del Decreto Infrastrutture - sottolinea il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti - consente ai soci di A22 di poter essere attori in prima persona della procedura di assegnazione della futura concessione. In gioco c'è la gestione per i prossimi decenni del corridoio del Brennero nell'interesse delle Comunità locali, oltre alla possibilità di mettere in campo investimenti sostanziosi per i territori e per la sostenibilità ambientale e viabilistica del tratto interessato". Si parla di un piano di investimenti che potrà arrivare a circa 6,5 miliardi, 2 miliardi in più rispetto al precedente. In caso di mancata assegnazione resterebbero al sicuro i fondi del cosiddetto Fondo ferrovia.

"La norma costituisce, non un punto di arrivo, bensì un nuovo punto di partenza", ha detto il presidente della Provincia, Arno Kompatscher annunciando che "come soci pubblici, assieme agli altri azionari, daremo l'incarico formale alla società Autobrennero di predisporre un progetto da sottoporre al Governo. Accanto alle opere infrastrutturali richieste per il futuro ai nuovi concessionari intendiamo implementare ulteriori progetti ai sensi del Green deal secondo il PRR, volti alla digitalizzazione, alla transizione ecologica al fine di gestire meglio i flussi di traffico e puntare ad una minore incidentalità". "Il Piano sarà pronto entro l'anno, entro dicembre credo che sarà possibile presentarlo. È un lavoro sicuramente molto impegnativo, con molti documenti tecnici e un piano economico finanziario molto sviluppato che si basa sul lavoro già fatto fino adesso ma che va integrato con nuovi aspetti nell'ottica green e della transizione digitale. Sarà la società, su indicazione di noi soci, a presentare quello che pensiamo sia un ottimo progetto. Siamo convinti che la gestione della società da parte dei territori, per i territori, e per il sistema tutto, sia la soluzione migliore, perché noi perseguiamo l'interesse pubblico", ha aggiunto Kompatscher.