Società | Sanità

Volanti: “Ora dovranno collaborare”

Il giudice dà ragione all’Anaao: i dati dello studio Pasdera non saranno più segreti. L’Asl rinuncia al ricorso. Nel pomeriggio incontro dei sindacalisti con Fabi.

È ufficiale: il sindacato Anaao avrà accesso ai dati contenuti nell’esame dei costi sanitari standard e di quelli effettivi del professor Alberto Pasdera, utili per riorganizzare il sistema sanitario locale. Questa la decisione del giudice del lavoro Eliana Marchesini, che ha definito “antisindacale” il comportamento della Asl la quale, incassato il colpo (a quanto pare), ha annunciato che non farà ricorso.

“È un significativo passo in avanti non solo per il sindacato ma anche per il tasso di democrazia in questa Provincia”.

Commenta con una certa soddisfazione l'esito della vicenda Claudio Volanti, segretario dell’Anaao che illustra come il NISan - questo il nome del programma di Pasdera - serva a dare conto dei costi “per prestazione” comprensivi dei dati che certificano il lavoro medico, infermieristico, il tempo di degenza, i farmaci. Dall’analisi di questi rapporti e dal confronto fra i diversi servizi si arriva a determinare il cosiddetto costo standard e stabilire gli eventuali margini di miglioramento. “Una procedura semplice – spiega Volanti - che per sua natura dovrebbe poter essere discussa da più parti e che in altre zone d’Italia si attua regolarmente, quest’idea quindi secondo cui si crei una ‘guerra’ fra reparti e primariati è una cosa insensata e fuorviante, i cittadini sono in grado di valutare le informazioni che li riguardano, devono avere la facoltà di partecipare e di poter decidere della propria salute senza segretezze di sorta. È una logica molto retriva pensare che le persone non debbano entrare in contatto con questi dati”.

Il giudice, che ha accolto il ricorso in sede giudiziaria dell’avvocato dell’Anaao Domenico Laratta, ha evidenziato l’assoluta importanza del confronto dei costi effettivi dei reparti con i costi standard per l’organizzazione interna degli ospedali, dei servizi e delle risorse umane. “I dati dovranno essere consegnati in un formato utile e collaborativo – sottolinea il segretario dell’Anaao - se questo formato dovesse risultare complicato da visualizzare e dovesse quindi costituire un ulteriore ostacolo al risolvimento della questione non esiteremo a farlo presente”.  

Gli allarmismi, nel frattempo, hanno cominciato a diffondersi fra i detrattori: per il direttore generale dell’Asl Andreas Fabiqualcuno desidererà non aver mai chiesto questi dati”, per l’assessore Martha Stocker - che ha accolto l'ordinanza del giudice con manifesta incredulità - “se un giorno i dati verranno fuori, allora si capirà perché non volevamo che venissero pubblicati in quel modo”. “Sono affermazioni gravi – puntualizza Volanti – sia da parte dei politici che da parte dei funzionari e testimoniano un’insensibilità irrispettosa nei confronti della popolazione che ha il diritto di avere dei dati informati. Il fatto che Stocker e Kompatscher non volessero divulgare i costi sanitari è indicativo, evidentemente non sono in grado o non vogliono gestire una scelta consapevole delle persone riguardo quella che sarà la sanità del futuro”.

Non resta dunque che attendere la desecretazione dei dati con la conseguente consegna delle schede di sintesi dei vari reparti. “Adesso tutti dovranno collaborare – conclude il sindacalista -, bisogna che si rendano conto che sono pubblici ufficiali chiamati a gestire la sanità. Lo ricorderemo oggi al direttore generale dimissionando della Asl, perché la sua opinione e il suo compito istituzionale sono due cose ben distinte”.