Economia | Dal consiglio

Passa la legge sugli appalti

Approvata con 22 sì e 7 astensioni. Kompatscher: “una delle leggi più importanti della legislatura”. Prossimi passi: disposizioni attuative e vademecum.

Il disegno di legge “Disposizioni sugli appalti pubblici” ha superato lo scoglio del consiglio provinciale ed è stata approvata nella seduta odierna (4 dicembre) con 22 sì e 7 astensioni. L’Alto Adige sarà dunque la prima regione italiana, e una delle prime a livello europeo, a varare una legge in materia assumendo una funzione di governance su tutte le stazioni appaltanti presenti sul territorio. Vengono recepite le nuove direttive UE del 2014 e introdotte inoltre una serie di semplificazioni organizzative e burocratiche. La Provincia potrà ora esercitare in pieno le proprie prerogative autonomistiche, “perchè assieme ai parlamentari a Roma e agli esperti dell'Agenzia provinciale siamo riusciti a consolidare le nostre competenze in materia tramite la legge delega dello Stato”, ha ricordato il presidente Arno Kompatscher.

Altri aspetti centrali della nuova legge, elaborata anche con il coinvolgimento delle parti sociali e dei gruppi di interesse, riguardano un aumento della trasparenza e delle semplificazioni, un migliore accesso agli appalti pubblici per le piccole e medie imprese, un sostegno alla filiera corta del tessuto economico regionale. Con gli emendamenti inseriti - specie quelli riguardanti la possibilità dei lotti qualitativi, i criteri di sostenibilità e i criteri sociali - la legge è stata migliorata “come non era mai successo in questa legislatura, quindi annuncio il mio sì per riconoscere l’atteggiamento dell’esecutivo e anche perché la legge è assolutamente urgente”, ha dichiarato Paul Köllensperger del Movimento 5 Stelle.

Nella relazione di minoranza presentata dal consigliere pentastellato erano state proposte alcune modifiche - approvate oggi dalla Giunta -, i cui obiettivi erano: una forte suddivisione degli appalti in lotti qualitativi, corrispondente a precise specializzazioni per permettere alle piccole aziende e agli artigiani di poter partecipare alle gare ricevendo incarichi direttamente dalla mano pubblica e non tramite subappalto da parte delle grosse aziende edili che si aggiudicano i lotti maggiori; la considerazione in fase di aggiudicazione di criteri di sostenibilità e tutela sociale (manodopera locale, prodotti a filiera corta e km zero); più trasparenza nella selezione dei concorrenti invitati sotto la soglia dei 2 milioni di euro; un controllo più incisivo delle offerte con ribassi anomali; un giro di vite sulle varianti in corso d’opera che sono il classico metodo per far lievitare i costi e recuperare rispetto ai ribassi offerti in sede di gara, accettando invece solo varianti dovute effettivamente a fattori imprevedibili; il pagamento diretto dei subappaltatori da parte della stazione appaltante. Resta il rammarico - fa sapere Köllensperger - di aver visto respingere l’emendamento volto a inserire clausole a favore dei lavoratori e dei dipendenti delle aziende che si aggiudicano gli appalti pubblici, e l’emendamento che prevedeva un dibattito pubblico per le grandi opere che pure aveva un suo fondamento nell’analoga previsione contenuta nella legge delega in Parlamento.

Fra coloro che si sono astenuti dal voto Andreas Pöder di BürgerUnion (“la legge riduce clientelismo e nepotismo, ma alcuni settori sono disciplinati in maniera vaga”) e i Verdi: “il settore sociale non ha ottenuto tutto ciò che doveva ottenere, e gli operatori sono preoccupati perché le cooperative sociali avranno in futuro meno possibilità di considerazione”, è stato il commento di Hans Heiss. “Se la legge sarà utile verrà dimostrato in futuro”, ha affermato Walter Blaas (Die Freiheitlichen), mentre secondo Sven Knoll (Südtiroler Freiheit) la base della legge è la tutela delle strutture piccole e dei circuiti locali; “anche in provincia la corruzione rappresenterà una sfida, e in quest’ambito ci vuole una disciplina più precisa”. Dieter Steger (SVP) ha parlato di una legge che migliorerà la competitività della Provincia, e il cui fondamento è l’articolo che permette la suddivisione di lavori in lotti, il che permette alle PMI di partecipare sullo stesso livello dei grandi player. Kompatscher si è infine augurato che la legge abbia effetti positivi per le imprese locali, contribuendo a far crescere l’economia e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Ora si lavorerà ora alle disposizioni attuative e al vademecum che raccoglierà tutta la normativa e accompagnerà il corso cronologico della procedura di appalto.