Diritti acquisiti, addio. Benvenuti i diritti condivisi.

Per un futuro socialmente sostenibile, meno diritti acquisiti e piú diritti condivisi.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Le pensioni dei consiglieri regionali del Trentino-Alto Adige rappresentano una tale grossolana violazione del principio di equità dai cittadini, da richiedere un’ urgente radicale modifica della regolamentazione in vigore. In questo caso superando il principio dei “diritti acquisiti” e come tali intangibili. Ed é questo il vero nodo non solo di questa vicenda, ma anche piú in generale della sopravvivenza e della trasformazione del nostro sistema previdenziale ed assistenziale. Non possiamo darci un futuro, se proiettiamo in avanti cosí com’é, la sommatoria dei diritti acquisiti nel passato. É una prospettiva che puó spaventare, ma che appare sempre piú inevitabile. Crolla infatti la condivisione sociale per molti di questi diritti, salta il patto fiscale che li ha sostenuti e finanziati fino ad oggi. E sempre piú concreta la prospettiva di scontro tra le generazioni sul finanzmento e sulla destinazione della spesa sociale, previdenziale, sanitaria. É tempo di fare punto a capo e ridisegnare il nostro Welfare State inviduando quali sono i nuovi “diritti condivisi” tra le diverse generazioni e gruppi sociali. Solo su questi nuovi “diritti condivisi” si potrà fondare un nuovo patto fiscale e un futuro solidale per la nostra società.