Alti e bassi
"Non ci avete dato spazio in tv!": in collegamento ieri sera alla Maratona Mentana, il leader e candidato premier di CasaPound Simone Di Stefano ha battibeccato in diretta con il conduttore di La7 accusando "un sistema mediatico poco democratico" per il risultato deludente di CPI alle elezioni politiche: un magrissimo 0,9% su scala nazionale, trecentomila voti ben al di sotto della soglia di sbarramento, battuti anche dagli acerrimi nemici di Potere al Popolo. "Il giorno stesso della presentazione della lista - ha affermato Di Stefano - ho avuto tre interventi per la par condicio, poi più niente, non venite a darci la morale sulla democrazia e il pluralismo. Se avessimo avuto lo spazio dato a Nicola Fratoianni di LeU... ". Ma Enrico Mentana non ci sta: "Di CasaPound si è parlato molto, il sottoscritto è stato accusato di essere un pifferaio magico per aver parlato in una vostra sede. LeU ha ottenuto il triplo e il quadruplo di voi, non mi pare la visibilità abbia pagato. Dare colpa alla televisione non è da forza rivoluzionaria. Come se la capacità di raccogliere consensi sul territorio dipendesse dalla televisione. Cosa volevate fare, Fantastico?”
Bene a Bolzano, ma niente crescita
Se a livello nazionale non hanno sfondato, nel collegio di Bolzano-Bassa Atesina si conferma il buon risultato dei fascisti di CasaPound, che sfiorano le percentuali proprio della formazione di sinistra "Liberi e Uguali": alla Camera, 3.940 voti e 4,3% per il consigliere comunale bolzanino Andrea Bonazza. A Bolzano città vanno un po' sotto al risultato delle ultime comunali, con 2.964 voti e il 5,4% (nel 2016 era il 6%) sempre alla Camera. Il migliore risultato a livello nazionale: a Lucca, la roccaforte nera della Toscana, CPI arriva al 3,90%, mentre a Todi in Umbria sono al 3,78%. Nessun exploit, dunque, neanche a livello locale. #DirezioneParlamento, come l'hashtag usato in campagna elettorale? Magari al prossimo giro, Lega permettendo.