Centrosinistra illuso da Youtrend?

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Negli sport si dice “non è finita finché non è finita”, ma il centrodestra, con Claudio Corrarati avanti di 9 punti è come se a cinque minuti dal triplice fischio dell'arbitro fosse avanti due a zero. A Juri Andriollo per la rimonta del secolo servirebbero un paio di azioni tipo quelle di Maradona contro l’Inghilterra nel mondiale del 1986: un gol con la mano de Dios, ed uno partendo dal proprio centrocampo scartando 5-6 avversari e andando in porta con il pallone.
E' normale che Juri Andiollo cerchi di vedere il bicchiere, non mezzo pieno, ma con un dito di acqua invece che in frantumi ai piedi del tavolo. Ma alla vigilia del voto nessuno avrebbe mai pensato che dopo il primo turno a Bolzano il quadro fosse così delineato, al punto che Claudio Corrarati, vincendo il ballottaggio, potrebbe permettersi il lusso di governare da solo con l’Svp senza Gennaccaro (avrebbero 24 voti, uno in più del necessario). Giusto per capirci: la società di sondaggi Youtrend fino a due settimane fa dava un testa a testa con Andriollo “leggermente avanti” senza contare i voti del Team K, dato solo al 3% alla pari con i Cinque Stelle. In verità l’assessore al sociale uscente è dietro di un abisso e sarebbe alla pari con (e non senza) i voti di Matthias Cologna e Simonetta Lucchi. La società di sondaggi non ha sbagliato - come si sente dire - perché non ha inserito nel campione un quarto di elettori di lingua tedesca, non ci ha capito nulla neppure dell'elettorato di lingua italiana, dal momento che ha sottostimato il civico Angelo Gennaccaro di 9 (nove) punti.
Sì, è vero, la nuda matematica dice appunto per l’esattezza: Corrarati 36,25%, Andriollo (27,30%) più Cologna, più Lucchi 36,13%. In linea del tutto teorica i due candidati partirebbero cioè appaiati, se, come pare, SVP e Gennaccaro dessero davvero ibertà di voto senza dare indicazioni ai propri elettori. Quindi il candidato del centrosinistra ha delle ragioni nel non sentirsi già battuto e il centrodestra fa bene a non esagerare con lo champagne, perché in effetti non sono neppure pochissime le partite di calcio pareggiate negli ultimi minuti a causa di “distrazioni” e “amnesie”.
Ma, ecco, la sensazione è che ad Andriollo non basti fare una buona compagna i vista del ballottaggio del 18 maggio, ci vorrebbero anche degli errori giganti da parte degli avversari. E poi che altro?
Ci vorrebbe che tutti ma proprio tutti quelli che hanno votato per Matthias Cologna e Simonetta Lucchi vadano a votare per lui. Dovrebbero poi funzionare trasversalmente gli appelli contro la “destra” andando a convincere un 1-2% di astenuti e almeno la metà dell’elettorato Svp e pure la metà dell’elettorato di Gennaccaro. Ecco, così potrebbe esserci un testa a testa tipo quello tra Giovanni Salghetti Drioli e Ivan Benussi 20 anni fa (vinse il secondo per 7 voti ma poi non riuscì a formare una giunta).
Leggendole una dopo l’altra queste non sembrano neppure condizioni così impossibili. Perché, quindi, c’è la sensazione diffusa che Corrarati abbia già vinto?
Il motivo principale, banalmente, è la distanza di 9 punti, che si tramuta in un distacco di 17 consiglieri a 12 (il consiglio complessivamente ne ha 45). Davvero tanti.
Andando a vedere i risultati nei quartieri più popolari Corrarati è avanti di venti punti a Don Bosco ed Europa Novacella e di 18 ad Oltrisarco. In centro storico primo è l’Svp Stephan Konder con il 32% ma il candidato del centrosinistra non riesce a “vincere” neppure a Gries, dove il centrodestra è davanti di un punto e mezzo con il 31,3%. In sintesi non c’è una sola zona della città in cui l’assessore al sociale uscente sia davanti.
Poi va osservato che gli appelli contro la destra potrebbero funzionare se la candidata sindaca fosse magari Anna Scarafoni, donna fieramente di destra, ma con un nome come quello di Corrarati che è stato speso in almeno cinque o sei elezioni come possibile candidato del centrosinistra, possono essere ugualmente efficaci? Non solo. Nel centrodestra gli eletti “moderati” ci sono in tutte le liste, ci sono donne a sufficienza e il CasaPound Maurizio Puglisi Ghizzi, a sorpresa, non ce l'ha fatta tra le fila della Lega.
Occorre considerare anche un aspetto strettamente politico. Possibile che l’Svp, che ha appena incassato una buona riforma dell'autonomia, che governa già con la destra e Gennaccaro la Provincia, non lavori sotterraneamente per evitare “la disgrazia” di un governo assieme al Team K o a Stefano Fattor del PD? Se dovesse vincere sul filo di lana Andriollo (12 consiglieri) l’unico governo possibile sarebbe probabilmente con Gennaccaro (6) e Svp (7), ma senza il Team K (3 consiglieri). E in questo modo i partner di coalizione avrebbero quindi più consiglieri dello stesso sindaco. Non una situazione idilliaca.
Quindi, la partita per il ballottaggio a Bolzano in effetti non è chiusa, ma è attualmente indirizzata in modo molto netto. Difficile dire come sarebbe andata con Alberto Faustini come candidato, ma il tenere unita la coalizione con Team K e Cinquestelle avrebbe consentito quanto meno ad Andriollo di partire allineato dai blocchi di partenza. Così il terreno da recuperare è davvero molto.
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