Politica | Bertoldi caso nazionale
Corriere della Sera - L'altoatesino sulla bocca di tutti
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Foto: © Oswald Stimpfl
Il baby-commissario pidiellino pensa già in grande. E prima ancora di dare (prossimamente) l'esame di maturità all'istituto Marie Curie di Pergine Valsugana, si muove già a suo agio tra i grandi del mondo.
Per leggere il ritratto di Bertoldi, ad opera di un grande giornalista italiano, basta cliccare qui.
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PUNTI DI VISTA
Per noi è un orrore, ma per lui sarà un onore: finire sul Corrierone!
E' stata sempre anche la tattica della Biancofiore: provocare per farsi un nome. E ci è riuscita fino a diventare sottosegretaria del governo Letta (Letta, Pd!).
Che fare dunque? Gridare allo scandalo cadendo nella trappola del ragazzino, o ignorar tacendo col pericolo di legittimare?
In risposta a PUNTI DI VISTA di Riccardo Dello…
Bella domanda, a cui ho paura
Bella domanda, a cui ho paura non ci sia risposta. Sono venti anni e più che la sinistra non radicale sbaglia tempi e modi nell'opporsi al berlusconismo, grida allo scandalo o troppo tardi o per cose che non lo meritano, ignora tacendo cose gravissime e magari le relega nel dimenticatoio con l'alibi del "agli italiani interessa ben altro". Salvo poi subire le provocazioni di Grillo, tipo quella sull'ineleggibilità, con reazioni dove non si sa se sia più grosso l'imbarazzo o la coda di paglia.
Una cosa però non capisco
Una cosa però non capisco bene: perché Stella, negli articoli in cui mette giustamente in ridicolo Biancofiore & C., abbia poi sempre un occhio di riguardo per l'acerrimo nemico Holzmann. Che non mi risulta, come qui scrive, essere stato "uno dei primi" a sbattere la porta: fino a ieri era nello stesso partito, mi risulta. E poi: vabbè, 'sti qui ne stanno dicendo di cavolate (ma, mi viene da dire, è una buona strategia: la sparo grossa, importante che si parli di me). Ma c'è anche chi le cavolate le ha fatte a livello parlamentare. Perché, mi risulta, quando un paio di anni fa si è trattato per 314 parlamentari di votare il conflitto si attribuzione sul cosiddetto caso-Ruby, certificando ufficialmente che il presidente del Consiglio aveva chiamato una certa questura per fare in modo che una certa persona ricevesse un trattamento di favore perché convinto che la certa persona fosse la nipote di un capo di Stato; mi risulta, appunto, che questa vera e propria cavolata parlamentare la ha fatta pure Holzmann, che ora, dice Stella, se la ride delle cavolate che dice il piccolo Bertoldi.