Da profughi a immigrati
Anche per molti richiedenti asilo ospitati a Prissiano (Bz) è arrivato il NO della commissione centrale: non viene riconosciuto loro lo Status di profughi. Siamo nella media nazionale dove la maggioranza delle domande viene respinta: si procederà adesso coi ricorsi per allungare i tempi della sentenza finale e sperando in una qualche sanatoria. Per molti di loro, secondo la legge, è prevista prima o poi l’espulsione. Se non verrà eseguita, come spesso capita, il futuro è da immigrati clandestini. La peggiore prospettiva sia per loro, che per noi “autoctoni”. Morale della favola: le persone che vengono ospitate nei vari centri di accoglienza sono di fatto nuovi immigrati ed è giusto prenderne atto. È ragionevole spostare l’impegno dalla prima accoglienza/assistenza all’integrazione. Fuori dagli (ex) alberghi, dentro le scuole, nei posti di lavoro, nell’autoimprenditorialità, nei luoghi della cittadinanza attiva. Diamo loro la chance di diventare autonomi e responsabili nostri concittadini. Molte cose dipendono dall’Europa e dal Governo centrale, ma qualcuna anche da noi altoatesini. Abbiamo una sana tradizione di auto-aiuto, rinnoviamola e estendiamola anche ai nuovi immigrati. Più integrazione vera, meno assistenzialismo.
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Parole troppo belle in questo
Parole troppo belle in questo periodo meschino dove gli odi e le intolleranze la fanno da padrona!