Interessant, wie Banca d
Interessant, wie Banca d'Italia die Situation bewertet. Wenn selbst trockene Analysten nicht am Klimawandel zweifeln, ... .
Tra le previsioni tutto sommato molto positive del recente Rapporto della Banca d'Italia sulle economie delle Province autonome di Trento e Bolzano (SALTO ne ha riferito qui) spiccano alcuni segnali di allarme che segnalano la necessità di alcuni cambi di rotta che, dal punto di vista economico, sono diventato inevitabili. Mi soffermo qui sull’analisi per il Sudtirolo.
Con il linguaggio asciutto e un po’ distaccato tipico dei macroeconomisti, gli esperti di Bankitalia presentano i rischi fisici (con un impatto diretto sulla produzione economica) posti dai cambiamenti climatici. Questi, scrivono, possono essere significativi per la nostra economia: eventi estremi come siccità o tempeste hanno un impatto diretto su settori quali turismo, agricoltura e produzione di energia idroelettrica - tutte voci estremamente importanti e di grande peso per i nostri settori produttivi.
Tra questi, l’agricoltura è quella maggiormente esposta e, visto anche il traino che rappresenta per turismo e industria alimentare, necessità di piani di diversificazione di lungo periodo e, nel breve, di misure di copertura del rischio, come assicurazioni adeguate. Il settore sta già attuando dei cambiamenti, variando ad esempio l’altitudine delle viti, diversificando e innovando le varietà colturali e utilizzando strumenti che tutelino il raccolto da fenomeni acuti - siccità appunto, o parassiti infestanti. I nostri agricoltori sono anche meglio assicurati su questo fronte che nel resto d’Italia.
Ma anche per il turismo il rischio climatico è particolarmente rilevante, data l’importanza del settore per l’economia locale. Con buona pace di quei dirigenti del turismo invernale che vedono il cambiamento climatico come un fenomeno limitato all’estate, gli economisti di Bankitalia citano un rapporto che indica come il turismo invernale stia già registrando meno presenze a causa delle minori nevicate. Anche se in Alto Adige abbiamo molti impianti al di sopra dei 2.000 metri (e che quindi risentono meno delle minori nevicate), la “principale misura messa in atto per contrastare il calo della nevosità” - ovvero l’innevamento artificiale - non è sostenibile a livello ambientale ed economico dato “il consumo di quantità significative di acqua e di energia […] Il progressivo aumento delle temperature e il maggiore rischio di periodi di siccità consentirebbero sempre meno a questa tecnica di garantire una copertura nevosa sufficiente nel lungo periodo.”
Un’altra analisi importante del Rapporto riguarda l’inflazione. In macroeconomia l’inflazione è considerata la tassa più iniqua, perché colpisce maggiormente le famiglie più povere, che spendono in proporzione una maggior parte del loro reddito per beni primari dei quali non possiamo fare a meno - tra tutti bollette e prodotti alimentari.
Le elaborazioni di Bankitalia quantificano quanto questo abbia pesato in Alto Adige sulle famiglie a basso reddito: per loro, durante tutto il 2022, il tasso di inflazione è stato più alto che per le famiglie più ricche, fino a raggiungere una differenza di 6,5 punti percentuali. In pratica a dicembre 2022, quando l’inflazione a Bolzano ha toccato il picco dell’11,8 per cento, per le famiglie meno abbienti il tasso era praticamente intorno al 18 per cento. Attualmente rimane, anche a fronte del calo dei prezzi, di tre punti percentuali più alta della media.
Il rapporto quantifica quello che ormai leggiamo quasi quotidianamente: se tutti spendiamo di più al supermercato, per molte famiglie questo significa concretamente non arrivare alla fine del mese, o arrivarci arrancando. Bankitalia non lo scrive nel rapporto ma il rischio è evidentemente quello di un ulteriore aumento della disuguaglianza, con tutte le conseguenze per la tenuta del tessuto sociale e le ricadute anche sulla crescita economica. Una società divisa non è soltanto una società più ingiusta: è anche una società con meno innovazione, cambiamento, e, in ultima analisi, crescita sostenibile.
Il rapporto ci dice che due settori fondamentali della nostra economia, turismo e agricoltura, hanno bisogno di profondi cambiamenti per restare economicamente forti.
Il rapporto ci dice che due settori fondamentali della nostra economia, turismo e agricoltura, hanno bisogno di profondi cambiamenti per restare economicamente forti. Il rapporto propone alcuni timidi passi come destagionalizzazione o diversificazione, ma d’altronde non è compito loro indicare quali strade vogliamo davvero imboccare. Quelle sono scelte della politica e della società. Quali e quanti investimenti (pubblici o privati) in un settore destinato a drenare risorse destinate a scarseggiare saranno socialmente accettabili? Quali modelli di agricoltura ci aiuteranno a mantenere un alto livello di vita e allo stesso tempo combattere il cambiamento climatico? Basterà diversificare i raccolti o destagionalizzare il turismo, o serviranno scelte più radicali?
Queste e altre sono le domande che ci dobbiamo porre - insieme a come e quanto vogliamo sostenere le fasce che più stanno soffrendo in questo momento. Il Rapporto ci offre per questo un altro messaggio importante: l’economia dell’Alto Adige, si legge, ha una buona capacità di adattamento al cambiamento climatico “in ragione delle maggiori risorse economiche e delle più ampie capacità istituzionali.”
Ovvero: carissimi e carissime sudtirolesi, se volete davvero cambiare rotta - sull’agricoltura, sul turismo, ma, per estensione, anche sulla mano tesa alle fasce più deboli - avete i soldi e le istituzioni per farlo. Sta a noi scegliere il come, ma sulla necessità di farlo anche gli economisti sembrano non avere dubbi. Se non ora, quando?
Interessant, wie Banca d'Italia die Situation bewertet. Wenn selbst trockene Analysten nicht am Klimawandel zweifeln, ... .
Die Politiker reden inzwischen sehr WORT-reich vom KLIMA-WANDEL, aber wenn es um die Umsetzung der Maßnahmen zur Abwendung der nicht mehr übersehbaren bedrohlichen Anzeichen geht, zappeln sie nur SAU/IDM-teure Sprüche klopfend an den MARIONETTEN-FÄDEN der WIRTSCHAFTS-LOBBY, die Tränen-reich den Zusammen-Bruch der gesamtem Wirtschaft (... der eigenen Privilegien!) dar-zu-stellen fertig bringt.