Ambiente | Bolzano

“Non c'erano alternative”

Riapre la passeggiata del Rio Fago, il vicesindaco Walcher inaugura (e difende) la nuova scalinata. Annunciando ulteriori lavori a difesa delle pendici del capoluogo.
Luis Walcher sale sulla passeggiata del Rio Fago
Foto: Salto.bz

Riapre una delle passeggiate più amate del capoluogo. Ma cambia volto, scontentando chi magari si aspettava di ripercorrerla come un tempo, con le caratteristiche curve che risalgono dolcemente la gola del Rio Fago. Stiamo parlando della passeggiata che dalla torre Druso, all'inizio della strada per San Genesio, si inerpica nel bosco sino a Castel Guncina. Aperta nel 1995 dalla Giardineria comunale allora guidata da Gildo Spagnolli  “e non dall'Erzherzog-Heinrich, come ho sentito dire a qualcuno” ricorda il vicesindaco Luis Walcher ai media presenti all'inaugurazione –, una frana ha portato alla chiusura dal 2019 del tracciato originario. Un percorso diventato off-limits, spiega Walcher, trovandosi “in una zona di notevole rischio per i cittadini”. Nasce così la (ripida) scalinata con corrimano in legno e gradini in acciaio, realizzata dalla Forestale, che bypassa la zona coinvolta dalla frana. Il costo complessivo dei lavori è di 55mila euro.

 

Il Vicesindaco risponde a chi, fuori e dentro il Consiglio comunale, sperava in una soluzione più accessibile per anziani e disabili. “Proprio oggi che gli argini dei nostri fiumi cittadini sono a rischio, con la portata dell'Isarco che arriva a 500 metri cubi al secondo e il triplo della velocità rispetto alla norma, capiamo bene l'importanza della messa in sicurezza”. Al Rio Fago, prosegue Walcher, “dovevamo mettere sulla bilancia le necessità della città di Bolzano e la sicurezza della strada provinciale per San Genesio. Dati i presupposti, è un lavoro ben riuscito, e non capisco chi credeva di avere idee migliori: soluzioni alternative alla zona rossa non ci sono”. Il Piano delle zone di pericolo del Comune “è il Vangelo che ci siamo dati, ci dà una linea oltre la quale non possiamo andare”.

 

Altri lavori al Rio Fago e a San Pietro

 

L'acqua è sempre un pericolo” ha spiegato la responsabile della Giardineria comunale Ulrike Buratti – presente all'inaugurazione assieme al direttore sostituto dell'Ispettorato Forestale Bolzano 1 della Provincia Renato Sascor – “ma con la paura non si lavora più, si tratta di minimizzare il rischio” in un'area che resta non al 100% sicura. Nella zona partiranno a breve nuovi lavori, in particolare a monte della cascata del Rio Fago, dove va rimosso del materiale che incombe sulla città: si tratta di migliaia di metri cubi trattenuti da un bacino di sicurezza.

Luis Walcher non ha dubbi sull'importanza di questi lavori: “Nel 1957 i massi trascinati dal torrente in piena arrivarono sino in piazza Gries e piazza Vittoria. Parliamo di un terzo della città potenzialmente in pericolo”. “Assieme ai Bacini Montani capiremo come accedere alla zona, se mediante una teleferica o con una nuova strada forestale” ha concluso il Vicesindaco di Bolzano, annunciando altri interventi a settembre all'accesso a San Pietro dalla passeggiata di Sant'Osvaldo, dopo quelli già realizzati da Castel Roncolo.