Società | Rassegna stampa

Bilinguismo. Ma non sui cartelli.

Sui quotidiani di oggi il tormentone toponomastica, ma anche l'inizio della scuola e le preoccupazioni per la disoccupazione crescente.
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Foto: Kadarius Seegars / Unsplash

Dolomiten oggi titola trionfalmente "Ortsnamen: Einblick in das geheimnisvolle Abkommen" sottotitolando "Zweisprachigkeit wird erstmals nicht mehr automatisch mit Zweinamigkeit fleichgesetzt". Dunque il punto sta qui: la vera svolta (elettorale) dell'accordo "segreto" tra Durnwalder e Delrio sta nel fatto che per la prima volta il bilinguismo dei toponomi è stato sganciato dal bilinguismo in generale. Il quotidiano assegna anche una precisa paternità alla sopracitata valutazione: Kompatscher e Stocker. 
Ignari delle antiche dispute sono invece le decine di migliaia di alunni e studenti che tornano oggi sui banchi di scuola. Lo segnalano Dolomiten: "Heute geht die Schule wieder los" e Alto Adige, che coglie l'occasione per offrire i numeri della "scuola italiana".
Tageszeitung dedica invece la sua apertura alla carenza cronica di medici che si lamenta da anni in Alto Adige, indicando come soluzione la prevista Medical School. E insiste sul tema della crisi che attanaglia il mondo del lavoro: "Die Arbeitlosetraten sorgen in Südtirol für Kopfzerbrechen; in nächster Zukunft müssten 12000 bis 15000 neue Arbeitsplätze werden".
Sulle tematiche economiche insiste anche Corriere dell'Alto Adige, riferendo del Pil negativo scaturito ieri per la prima volta dal barometro dell'economia della Camera di Commercio. Il Corriere rende nota anche la nomina del nuovo direttore di Sel, si tratta di Albert Stuflesser. 
Oggi è in edicola anche il settimanale FF che presenta in copertina una motosega e titola lapidariamente: "Was darf die Wirtschaft eigentlich?" Il riferimento è al caso dell'impianto di risalita di Sesto Pusteria ed alle sue conseguenze sulla concezione stessa di sviluppo economico in Alto Adige. Ad esso devono essere posti dei limiti? Chi se ne fa carico? Il giornale presenta altri due interessanti servizi, uno sulla Siria realizzato attraverso una lunga intervista con una giovane che risiede in Alto Adige ma proviene da quei luoghi, ed un'altro su un grande decaduto della politica e cioè Roland Atz. "Jetzt erlebt er seinen Tiefpunkt". Dalle stelle alle stalle, in politica succede anche questo. 

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Daniele Bolzano Gio, 09/05/2013 - 09:10

Recentemente ho scoperto che per l'accesso a posti pubblici in Alto Adige è necessario presentare un certificato che attesti l'appartenenza linguistica. Pensavo che fosse una pura formalità. Invece al tribunale mi dicono che, non avendo reso la dichiarazione entro un anno, adesso devo aspettare 18 mesi. La mia colpa? Non aver letto attentamente la lettera che il comune mi ha inviato qualche mese dopo il mio trasferimento a Bolzano nel gennaio del 2011. La prima parte della lettera conferma il cambio di residenza. Nella seconda parte si trovano le informazioni sulla dichiarazione di appartenenza linguistica. La lettera non fornisce alcun dettaglio sull'importanza di questa adempienza.
In seguito a una piccola indagine ho potuto appurare che molte altre persone si sono trovate nella stessa situazione. Lo stesso personale dell'ufficio appartenenza linguistica e dell’ufficio anagrafe mi ha confermato che questa svista è abbastanza frequente. Allora mi chiedo perché nulla è stato fatto? Perché un'attesa così lunga? Perché la lettera non è stata rielaborata in modo tale che le informazioni sulla dichiarazione di appartenenza siano più chiare ed evidenti?
La sensazione purtroppo è di ricevere un trattamento ostile piuttosto che un servizio che viene incontro ai cittadini. E mi dispiace.

Gio, 09/05/2013 - 09:10 Collegamento permanente
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Maximilian Ben… Gio, 09/05/2013 - 10:33

In risposta a di Daniele Bolzano

Mia moglie era diventata cittadina italiana ed in possesso del Patetina A! Ma quando abbiamo fatto il cambio di residenza da Bologna a Bolzano lei mi chiese: cosa mi dichiaro? Non essendo nata in Italia... Ed io autoctono discretamente informato le dissi: non ti preoccupare, c'è tempo. Aspettiamo. Bella fregatura. Ha perso un concorso come medico... La legge nr. 100 del 2005 (credo), del Parlamento Italiano su presentazione della SVP volle impedire i cambiamenti "ad hoc" di dichiarazione di apartenza linguistica in prossimità di un concorso o contributo pubblico. Il loro zelo di burocrazia e protezionismo condusse ad includere anche il cambio di residenza con obbligo di dichiarazione entro un anno. Sono ancora incazzato per l'ingiustizia subita!

Gio, 09/05/2013 - 10:33 Collegamento permanente