Politica | Lega e M5S

I populisti nella tana dei lupi

Luigi Di Maio e Matteo Salvini a Cernobbio si sono mischiati fra imprenditori e banchieri in doppiopetto. Presentandosi come agnelli. Di Maio: "Il mio modello è Rajoy".
Di Mai, Luigi
Foto: upi

Prima o poi doveva pur succedere. E così il leader grillino Luigi Di Maio questa settimana è approdato alla tana dei lupi. A quel raduno  di Cernobbio, ritenuto il forum più importante di manager, imprenditori e banchieri. Finiti i tempi del V-day, dove Beppe Grillo tuonava contro l'establishment e "gli imprenditori che non sono meglio dei politici". E contro l'euro "da abolire subito con un referendum". Si volta pagina: "Non siamo né antieuropei, né populisti. Vogliamo governare questo paese". Curiosità fra gli ascoltatori. Che è decisamente aumentata quando Di Maio ha additato come suo modello il premier spagnolo Mariano Rajoy, "che ha fatto riforme strutturali e ha convinto l'Europa a cedere sulla flessibilitá".

Un democristiano che ha fatto riforme imposte dal Fondo monetario come modello del Movimento 5 stelle? Era così sconvolgente che il sito di Grillo ha immediatamente provveduto a censurarlo. Ma non è certo sfuggito all'attenzione della base che si é scatenata abbondantemente nella rete dei meetup: "Chi rincorre fantomatici moderati che esistono solo ai buffet di Confindustria, si perde per strada i propri elettori". Di Maio: "L’Italia che stiamo disegnando, anche insieme a esperti, accademici e professionisti, è una “smart nation”, un Paese che si fonda sull’innovazione tecnologica, nel pubblico come nel privato. Immaginiamo un Paese snello, veloce, efficiente. Un Paese dove aprire un’impresa è semplice come aprire un sito internet".

Anche Matteo Salvini si è presentato fra i doppiopetto di Cernobbio con  guanti di velluto, evitando accuratamente i soliti toni populisti: "La Lega non ribalta i tavoli". Ha evitato di  scatenarsi per l'ennesima volta contro l'euro, dipinto da anni come "la piú grande truffa ai danni dell'Italia". Davanti alla business community internazionale Di Maio e Salvini non hanno ripetuto la solita richiesta di un'uscita dalla moneta comune. Salvini ha annunciato che "l'anno prossimo tornerò a Cernobbio come esponente del governo". Senza spiegare come si arriva al governo con il 14 per cento. E ha tenuto per se un altro piccolo segreto: come fará la Lega a evitare il sequestro di tutti i suoi beni dopo la condanna del fondatore Umberto Bossi e dell'ex tesoriere Belsito a complessivamente 6 anni e mezzo di galera? Tra pochi giorni i giudici di Genova si  esprimeranno sulla richiesta della procura di sequestro immediato di 49 milioni dei beni del partito". Se la approvano, Salvini capirá definitivamente la differenza fra finanza reale e quella inventata per motivi di propaganda.