“Sanità? Tutto da rifare”
salto.bz: Dott. Vitale, capolista di Forza Italia, neurochirurgo nato in provincia di Treviso ma residente a Bolzano, è corretto affermare che il tema-sanità sarà il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale?
Mario Vitale: Sono stato il primo primario della neurochirurgia di Bolzano, e ho esercitato dal ’98 al 2003, oggi lavoro nel Veneto e a Milano. Me ne andai in aperta polemica con l’allora presidente della Provincia Luis Durnwalder che non voleva mollare sulla questione della libera professione in Alto Adige e sull’abolizione del patentino di bilinguismo per i medici ospedalieri. Il disastro, insomma, si vedeva da lontano e oggi è arrivato. Nell’ambito della sanità altoatesina non possiamo pensare di continuare a ricoprire incarichi medici esclusivamente con professionisti del posto perché non ci sono le competenze sufficienti. Succede che il sudtirolese si laurea a Innsbruck dopodiché si piazza direttamente in un ospedale a Bressanone e a Brunico e attende di diventare primario. Nella sanità in Alto Adige, in parole povere, si adatta la situazione alle persone che ci sono e questo è inconcepibile.
Cosa suggerisce, quindi?
La libera professione, perché nessuno viene a lavorare a Bolzano per lo stipendio dell’ospedale, anche se tutti dicono che è alto, sono balle. Dopo essermene andato via da Bolzano mi sono messo nel settore privato convenzionato in Romagna e guadagnavo 10 volte tanto rispetto a quanto prendevo a Bolzano perché percepivo lo stipendio dall’ospedale ma mi davo anche alla libera professione. Quale grande chirurgo milanese o bolognese verrebbe a Bolzano per prendere uno stipendio fisso in ospedale e basta? Durnwalder diceva che non voleva creare una sanità a due velocità, ma alla fine sono diventate quattro le velocità. Chi ha un po’ di soldi e un’assicurazione fa gli esami subito, altri si spostano a Peschiera del Garda a fare la risonanza perché hanno ottime macchine. Allora non sarebbe meglio che la Asl di Bolzano comprasse le prestazioni alla radiologia di Bolzano (come si fa dappertutto, del resto), facendo lavorare il personale sanitario anche il sabato e la domenica? Perché se le paghi le persone a lavorare ci vanno. Il venerdì alle 12, invece, sono già tutti con gli sci in mano. E poi c’è la questione del patentino linguistico, che è un sistema di pulizia etnica, dico io, oltretutto illegittimo e incostituzionale.
Nell’ambito della sanità altoatesina non possiamo pensare di continuare a ricoprire incarichi medici esclusivamente con professionisti del posto perché non ci sono le competenze sufficienti.
Lo reputa inutile, in sostanza.
Inutile e dannoso, ho visto con i miei occhi come si faceva la spartizione dei primariati quando lavoravo a Bolzano. Ci si riempie tanto la bocca di Europa e poi bisogna usare il patentino per poter lavorare in questa provincia? Ora hanno introdotto la deroga al bilinguismo. Ma questa è la dimostrazione del fallimento del patentino, e un altro fallimento, inevitabile in una società come la nostra, è l’altro caposaldo dell’autonomia, ovvero la proporzionale. Ci vuole l’applicazione del contratto nazionale italiano che prevede una libera professione regolamentata intramoenia, fine.
E per il Pronto soccorso di Bolzano cosa propone?
Lungi da me attaccare il primario del Pronto soccorso Mario La Guardia che non ha colpe, ma in quella struttura bisogna impiegare 10 medici la mattina, come succede, per dire, al San Raffaele di Milano. Come si fa in una città civile ed europea come Bolzano aspettare 10 ore per essere visitati?
Ultimamente non mi trovo molto allineato con Berlusconi, per esempio sul tema immigrazione su cui ha una visione più moderata rispetto alla mia.
Capitolo sanità a parte lei crede di conoscere a sufficienza il territorio per poterlo rappresentare?
Io sono a Bolzano parte della settimana e soprattutto mi ritengo un bolzanino doc anche se non sono nato in questa città, dove fra l’altro abitano alcuni membri della mia famiglia. Conosco bene la città, il territorio e i problemi che ci sono, perché con i bolzanini parlo continuamente. Boschi e Bressa, loro piuttosto sono persone che già rappresentano questo territorio ma di cui non sanno nulla.
Da quando fa politica?
L’ho sempre fatta, anche se in modo non continuativo, ero candidato con il Popolo delle libertà alle provinciali di 10 anni fa, ultimo di lista, e presi mille voti, e sempre con il Pdl anche alle politiche del 2013. Ho fatto anche parte della cordata per sostenere la candidatura a sindaco di Oberrauch, ma non è andata molto bene… Avere un sindaco di destra a Bolzano è un’impresa a quanto pare impossibile.
Sempre stato berlusconiano, dunque.
Sì, anche se fare politica in Alto Adige è altra storia. A livello nazionale certe tematiche peculiari di questo territorio sono del tutto ignorate. Io sono contro l’autonomia speciale come viene intesa oggi, ci vogliono più investimenti privati e più competitività a tutti i livelli, molte aziende hanno abbandonato l’Alto Adige per questa ragione. Diciamo però che ultimamente non mi trovo molto allineato con Berlusconi, per esempio sul tema immigrazione su cui ha una visione più moderata rispetto alla mia.
Intende dire che lei ha una visione salviniana dell’immigrazione?
Sono molto vicino a quell’idea, sì. Sono anche presidente onorario del PAI, il Partito anti-islamizzazione, per il Trentino-Alto Adige. Si tratta di un problema enorme, quello dell’immigrazione, che andrebbe affrontato con più risolutezza e non con politiche da quattro soldi.
La Lega vuole fare il governo con la Svp, si accomodi. Quello che Bessone non capisce è che la Volkspartei se li mangerà a colazione.
Il voto in Alto Adige è molto frammentato, anche a destra, la Lega ha deciso di correre da sola con grande amarezza da parte della deputata azzurra Michaela Biancofiore. Forza Italia non rischia di avere solo un ruolo di comparsa in questa tornata elettorale?
La Lega è stata una delusione a livello locale perché non sta conducendo una battaglia per arginare il fenomeno dell’immigrazione come a livello nazionale. Bessone non parla di soluzioni. Vogliono fare il governo con la Svp, si accomodino ma noi non ci stiamo. Io personalmente sono anni luce distante da qualsiasi idea della Svp. Quello che Bessone non capisce è che la Volkspartei si mangerà la Lega a colazione, chiederà l’appoggio del Carroccio quando sarà il momento di sostenere il suo candidato alle prossime elezioni europee.
L’onorevole Biancofiore minaccia di annullare le elezioni provinciali se non sarà ammesso il candidato residente fuori regione Davide Bendinelli.
Non conosco Bendinelli, non ci metto la mano sul fuoco ma io credo che alla fine l’onorevole Biancofiore accetterà che venga depennato dalla lista. Penso che sarà molto difficile in ogni caso spostare il turno elettorale. Ha ragione la Biancofiore a dire che la legge elettorale è incostituzionale, presumo tuttavia che sia un po’ tardi ormai per cambiare qualcosa né so se ne valga davvero la pena.
Typisch italienische
Typisch italienische Argumente das Gesundheitswesen betreffend. Gute Leute bekommt man nicht durch Proporz sondern nur durch freien Wettbewerb und angemessene Bezahlung egal welche Muttersprache man spricht. Nach 100 Jahren sollte man meinen, dass von allen beide Landessprachen fliessend gesprochen werden.
In risposta a Typisch italienische di Defg Abc
Also dann weg mit dem
Also dann weg mit dem "patentino"!
Und mal schauen, was passiert, wenn die Kunden nur mehr in deutsch angesprochen werden , da bei einem Wettbewerb ein bundesdeutscher Arzt gewonnen hat.
Das wäre ein Spass, oder dott. Vitale?
Max Benedikters Kommentar
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Latente Aggressivität
Latente Aggressivität allenthalben. Bei der Behandlung der eigenen Leserschaft ist jedenfalls noch Luft nach oben bei Salto.
Der werte Herr Doktor weiß
Der werte Herr Doktor weiß natürlich, dass nicht nur das Wahlgesetz, sondern sogar der Zweisprachigkeitsnachweis und der ethnische Proporz verfassungswidrig sind, ist er doch in seiner Freizeit neben seiner Tätigkeit als Neurochirurg ein angesehener Verfassungsrechtler.
Aus diesem Grund weiß er natürlich auch, dass die von ihm als verfassungswidrig bezichtigten Schutzbestimmungen teilweise selbst im Verfassungsrang stehen. Verfassungswidrig sind sie aber trotzdem (logisch, oder?), da... ja, ääähhhh... genau, wegen Art. 3 der Verfassung, dem Gleichheitsgrundsatz, natürlich!, der ist verletzt - also: verfassungswidrig! Und beim Wahlgesetz ist die Verfassungswidrigkeit eh wurscht, da es vielleicht schon etwas spät für Änderungen ist, und es sich vielleicht gar nicht lohnt, es zu ändern - klare Sache und gutes Argument!
Selten war das Sprichwort "Schuster, bleib bei deinen Leisten!" passender...