Passato e futuro dell'economia

Si è tenuto oggi, presso la Lub, il convegno "Economia e futuro". Sono intervenuti Richard B. Norgaard (Berkeley), Marco Cattini (Bocconi) e Carl Christian von Weizsäcker (Max Planck Institute).
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Si è tenuto questo pomeriggio nelle aule della Libera Università di Bolzano il convegno "Economia e futuro" organizzato da Ivo De Gennaro e Ralph Lüfter della facoltà di Economia.

Tre gli interventi che sono seguiti all'introduzione della preside di facoltà Lucie Courteau. Richard B. Norgaard della University of California, di Berkeley ha tenuto una relazione intitolata "Humanity’s Weakening Grip on its Future", Carl Christian von Weizsäcker del "Max Planck Institute für Research on Collective Goods" di Bonn una intitolata "Offene Zukunft – offene Gesellschaft – Wert-Individualismus", mentre Marco Cattini, dell' Università Bocconi di Milano, si è concentrato sulla storia dell'economia con la relazione:  "L’economia (un tempo detta politica), scienza senza futuro?".

Cattini, dopo aver illustrato la nascita dello studio dell'economia a metà del diciottesimo secolo, concentrandosi su Quesnay e Smith, ha illustrato gli sviluppi successivi, quando l'economia si è trasformata da scienza empirica a "scienza teorica e speculativa e descrivendo i successi della classe borghese.

Lo studio della disciplina, fu ovviamente influenzato dalle vicende storiche, quali la crisi del 1929 che diede impulso all'economia sociale e decretò il successo delle teorie keynesiane, fino alla caduta del muro di Berlino che segnò "trionfo e crisi del liberalismo". Nelle conclusioni, Cattini si è concentrato sulla crisi attuale, iniziata nel 2008 e ha cercato di intravvedere un futuro per l'Italia partendo dall'analisi delle "mentalità economiche dominanti".