Società | Servizi sanitari a Bolzano

Dal 2014 servizio di Medicina dello Sport trasferito alla clinica Santa Maria?

La decisione dell'amministrazione sanitaria continua a far discutere. Ed in molti esprimono perplessità agli effettivi risparmi che tale trasferimento comporterebbe.

"Spero che il servizio non venga penalizzato dal trasferimento alla clinica Santa Maria" ha dichiarato qualche giorno fa al quotidiano Alto Adige Sandra Frizzera, primario di Medicina dello Sport, in procinto di andare in pensione. 
L'Asl ha deciso di delocalizzare il servizio, depotenziandolo visto che è stato abolito il primariato, e trasferendolo dall'attuale sede in viale Europa 31, in affitto dall'Inail, alla clinica Santa Maria.
Ma la scelta dell'amministrazione sta facendo molto discutere.
In merito hanno manifestato la loro contrarietà i medici ma anche le numerosissime società sportive che hanno in Medicina dello sport un punto di riferimento fondamentale per le visite di idoneità sportiva degli atleti, ma anche per l'assistenza e il controllo degli allenamenti degli atleti disabili e numerosi altri servizi accessori.

Le voci che si rincorrono, tra i dipendenti di Medicina dello Sport ed in altri ambienti dell'amministrazione sanitaria, dipingono in merito uno scenario che presenta diversi retroscena, anche scottanti. 
La decisione di trasferire il servizio - si mormora - sarebbe stata presa nelle sfere più alte, naturalmente senza consultare i responsabili dello servizio stesso. E la motivazione del trasferimento, ufficialmente presa sulla spinta della spending review, nasconderebbe invece più prosaicamente un'intenzione politica di fare un "favore" alla clinica Santa Maria, che già da tempo non navigherebbe in buone acque dal punto di vista economico. Ed il ritorno di notorietà legato all'operazione all'anca a cui è stato sottoposto il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi quest'estate? Un utile rilancio, ma non sufficiente a rimettere in corsa la Marienklinik, si dice. E sì che la clinica fa capo alla diocesi di Bolzano Bressanone, della quale tutto si può dire meno che sia un'azienda in difficoltà a causa della crisi. 
Il servizio di Medicina dello Sport dell'Asl, una volta smobilitato, andrebbe ad occupare i vani lasciati liberi dal reparto di ostetricia all'interno della clinica, già da diversi mesi smantellati a causa delle difficoltà economiche. 

Il reparto di Medicina dello sport in realtà è nell'occhio del ciclone già tempo, a causa di una presunta mancata efficienza.  Per questo periodo negli scorsi anni il reparto è stato progressivamente prima caricato di incombenze aggiuntive e successivamente se ne è annunciata - un anno fa - l'imminente chiusura e privatizzazione del servizio. La formula adottata sarebbe stata quella di trasferire il personale amministrativo in ospedale ed invece spostare i medici, che sarebbero rimasti dipendenti dall'Asl, nella struttura privata. L'ipotesi fu fortemente criticata dall'Ordine dei Medici, ma anche dalle società sportive che normalmente si rivolgono al servizio per le certificazioni di idoneità. Per questo i dirigenti dell'ospedale dovettero in un primo momento fare marcia indietro, rinunciando di fatto alla prima privatizzazione di un servizio pubblico sanitario provinciale. Ad essere messa in discussione non era la privatizzazione in sé, ma il fatto che sarebbe stata realizzata coinvolgendo comunque dei medici dipendenti pubblici, una procedura davvero inedita, si dice nell'ambiente.  

In questi ultimi mesi un cambiamento è già avvenuto, come dicevamo. Il primario Sandra Frizzera è andata in pensione e il primariato è stato soppresso. Ora c'è solo un responsabile di servizio, nella persona del dottor Stefan Resnyak. Che in questi mesi ha fatto di tutto per cercare di mantenere il servizio aperto e nell'attuale sede. L'organico dei medici oggi oggi è ridotto a 2, rispetto ai 5 originari. Un nuovo medico è in arrivo, ma di fatto dovrà essere impegnato per il nuovo servizio assunto dalla sede bolzanina di Medicina dello Sport anche per il meranese e la Venosta, recentemente assunto proprio per venire incontro alle esigenze dell'Azienda Sanitaria (e sperare in un ripensamento in merito progetto di delocalizzazione nella struttura privata). 

Ma, in definitiva, la privatizzazione del servizio ed il suo trasferimento alla clinica Santa Maria consentirebbe oggettivamente di operare dei risparmi? In viale Europa vi è una forte perplessità in merito, già partendo dagli attuali costi d'affitto Inail, attualmente davvero molto contenuti. L'affitto degli attuali locali nel palazzo adiacente al Plaza tra l'altro resterebbe in carico all'Asl, che avrebbe già deciso di spostarvi il servizio di Consulenza Genetica, attualmente situato in Corso Italia 13. 
Una volta trasferito alla Santa Maria, Medicina dello Sport dunque pagherebbe verosimilmente molto di più d'affitto, per non parlare dell'allestimento del reparto, con tanto di attrezzature, cablaggi elettronici e così via.  

Il personale di Medicina dello Sport è dunque molto preoccupato. Se per gli amministrativi la situazione non è così drammatica, la situazione è senz'altro molto meno agevole per i medici già ora sottoposti a tour de force ed in futuro catapultati in un contesto poco chiaro. Ma ci sono anche le infermiere: anche per loro le incognite sarebbero molteplici, sia nella nuova struttura privata, sia nel caso di un ritorno in ospedale con turni e modalità operative completamente diverse rispetto a quelle in cui operano da diversi anni.

Insomma: l'ipotesi più accreditata è che gli attuali dipendenti in definitiva vengano messi nelle condizioni di essere prima o poi rispediti o chiedere di tornare all'Asl, verosimilmente all'ospedale. Per dare modo al servizio di essere definitivamente privatizzato. 

Ma c'è chi giura che non è stata detta l'ultima parola in merito. E che la fase di transizione tra la legislatura che si chiude e quella nuova guidata da Kompatscher ancora qualche colpo di scena potrebbe subentrare.

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guido margheri Gio, 12/05/2013 - 13:37

...da marzo ho presentato questa mozione in Consiglio Comunale a Bolzano...insisteremo...

Al Signor Presidente
del Consiglio Comunale

MOZIONE

OGGETTO: no allo smantellamento di Medicina delle Sport
Premesso che

la necessaria riqualificazione della spesa sanitaria e la consegunte riorganizzazione dei primariati e dei dei servizi non possono e non devono mettere in discussione servizi fondamentali e strategici come Medicina sportiva affidandolo ai privati;
tale servizio, infatti, rappresenta un centro di eccellenza assoluta della nostra sanità e svolge un servizio essenziale in una Città e in un territorio come il nostro dove la pratica sportiva è fortunatamente assai diffusa e dove il servizio di visite periodiche rappresenta un efficientissimo e necessario sistema di prevenzione generale contribuendo in modo decisivo all'efficienza complessiva dell'intero sistema sanitario;
privatizzare un servizio come questo non ridurrebbe affatto gli sprechi, ma finirebbe per aumentare i costi e le inefficienze del sistema sanitario riducendo sensibilmente le sue capacità di garantire la salute dei cittadini;

tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale IMPEGNA il Sindaco e la Giunta ad attuare tutte le iniziative politiche e istituzionali adeguate per salvaguardare Medicina dello Sport modificando una scelta sbagliata e controproducente assunta, peraltro, in modo inaccettabile e unilaterale dall'Azienda Sanitaria Locale senza alcuna concertazione con le parti sociali, il mondo della sanità e dello sport e le altre istituzioni locali.

Consigliere Comunale Guido Margheri

N.B. NON si richiede alcun passaggio in Commissione

Gio, 12/05/2013 - 13:37 Collegamento permanente