Ambiente | Carnivori

Giallo sul lupo decapitato

Denunciato per bracconaggio e detenzione di armi un uomo in Val Badia, che sarebbe membro dell'associazione venatoria. La carcassa era nel parco Fanes-Sennes-Braies. La diffusione della notizia sarebbe stata a lungo tenuta ferma dall'assessore Walcher.
Orso, Lupo
Foto: GreenMe
  • Il corpo decapitato di un lupo, privato anche delle zampe e della coda, è stato rinvenuto nel cuore del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies. Sul caso dell’animale, brutalmente mutilato probabilmente allo scopo di farne un trofeo, sono intervenuti i Carabinieri del corpo forestale altoatesino, che hanno poi condotto una perquisizione domiciliare, disposta dall’autorità giudiziaria, per un uomo residente in Val Badia, denunciato per detenzione illegale di parti di armi da fuoco e bracconaggio

    All’interno del suo Suv quattro per quattro, sono state rinvenute armi sofisticate con cartucce con colpo già camerato in custodia aperta e pronte all’uso, un silenziatore, ottiche notturne e termiche e radio ricetrasmittenti. Nella stalla adiacente all’abitazione dell’uomo sono stati trovati inoltre tre esemplari di gracchio alpino “Phrrocorax Graculus”, abbattuti da poco tempo, specie la cui uccisione è vietata. Inoltre, sono state trovate pelli di ungulati di probabile attività di bracconaggio, poiché presentavano ferite compatibili con armi da fuoco calibro 22, le stesse armi rinvenute all’interno della vettura. 

  • Le armi trovate dai Carabinieri. Foto: Carabinieri
  • Secondo fonti di SALTO, l’uomo sarebbe membro dell’associazione venatoria altoatesina e, nonostante la vicenda risalga a diverse settimane fa, la diffusione della notizia sarebbe stata fermata dalla Provincia autonoma di Bolzano. Abbiamo chiesto all’assessore all’agricolutura Luis Walcher un chiarimento sulla vicenda, dato che i canali della Provincia non hanno rilasciato dichiarazioni in merito. Al momento della pubblicazione, non abbiamo ricevuto risposta. 

  • La reazione dell'ENPA

    Il ritrovamento ha scatenato la dura reazione dell’ENPA (ente nazionale protezione animali) che evidenzia l’urgenza di misure ben più severe per contrastare il bracconaggio e la violenza contro le specie protette. “Basta con le sanzioni irrisorie ridicolmente basse. È necessario prevedere la fattispecie del delitto nel Codice Penale, con la reclusione e una fortissima multa per chi uccide specie protette. Chi compie delitti tanto orrendi è un criminale pericoloso per l’intera comunità.

  • Il gracchio alpino è una specie d'alta montagna la cui uccisione è vietata. Foto: Riccardo La Torre
  • L’associazione animalista interpreta questo atto non solo come un crimine, ma come una palese “risposta criminale al declassamento del lupo” voluto dalla recente maggioranza di governo tramite la legge di delegazione europea. “L’abbassamento dello status di protezione da ‘particolarmente protetto’ a ‘protetto’ diventa per la parte peggiore della società un segnale di liberi tutti, cioè di poter ammazzare impunemente i lupi, mentre non è assolutamente così,” si legge in una nota della Presidente della Sezione Enpa di Rovereto, Ivana Sandri.