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Südtirol, serve un cambio di rotta

La squadra è in piena zona playout e non vince da oltre due mesi. L'ex fantasista Campo: "Ho molta fiducia in Castori". Lunedì la sfida sul campo della capolista Monza.
S.Davi
Foto: Fc Südtirol
  • 175 presenze con la maglia del Südtirol, uno che ha fatto innamorare i tifosi del Druso per le sue qualità tecniche e le sue giocate. Alessandro Campo, il calcio lo ha lasciato già da diversi anni, ma continua a seguire le sorti della formazione biancorossa. In questa intervista ci spiega il suo punto di vista riguardo la situazione che stanno vivendo Tait e compagni ed è anche ottimista su un possibile colpaccio della squadra lunedì sul campo della capolista Monza.

    SALTO: Alessandro, la stagione del Südtirol si sta rivelando più complicata del previsto.

    Alessandro Campo: Sono anni che seguo il Südtirol, la B è un campionato tosto e lunghissimo, ci sta che nell’arco di una stagione si possano attraversare periodi come quello che sta vivendo ora. Personalmente ho grande fiducia nel mister, ha grande esperienza, di queste situazioni ne avrà vissute tantissime nell’arco della sua carriera senza considerare che rispetto ai primi anni di B, il Südtirol ora può contare su una buona ossatura e su diversi senatori. Di sicuro non bisogna farsi prendere dallo sconforto, ma la squadra può tranquillamente raggiungere la salvezza. Anche perché ha avuto nelle scorse settimane diversi infortunati, che in particolare per una squadra come quella biancorossa hanno un certo peso.

    Castori rischia di non mangiare il panettone?

    Quando non arrivano i risultati per qualche partita, ci sono sempre dei rumors che indicano il cambia di allenatore. Trovare in giro un tecnico con la sua esperienza e capacità e difficile, poi nel calcio tutto ci può stare. 

    Due le difficoltà principali: fatica a segnare e spesso gli avversari con un tiro in porta ottengono i tre punti.

    L’attenzione nella fase difensiva è fondamentale, al giorno d’oggi soprattutto il calcio è fatto di piccolissimi dettagli in grado di fare la differenza. Per quanto riguarda l’attacco, è sempre questione di momenti, il Südtirol ha dimostrato di poter e saper fare gol. Momenti così ne ho passati tanti anche io: bisogna stare compatti, non ascoltare nulla di quanto si dice all’esterno, poi a volte basta una partita per ribaltare l’andamento. 

  • Alessandro Campo da giocatore, con la maglia del Südtirol Foto: Fc Südtirol
  • Il direttore sportivo Bravo finisce spesso sotto accusa, e anche quest’anno non fa eccezione, perchè gli acquisti estivi si rivelano non troppo funzionali, molto meglio quelli di gennaio quando bisogna necessariamente correre ai ripari.

    Paliamo di un ds che in questi ultimi anni ha portato la squadra dalla serie C alla B, ed è chiaro che bisogna fare i conti anche con la realtà Südtirol, dove le risorse a disposizione non sono quelle che hanno tante altre squadre e comunque non sempre l’equazione giocatori costosi significa garanzia di ottenere buoni risultati. E’ vero, le partenze non sono state brillantissime, ma come si fa a discutere uno che gli obiettivi li ha sempre raggiunti? E anche nell’anno della promozione in B, il Südtirol non era certo la favorita.

    A gennaio che reparto dovrà essere necessariamente rinforzato?

    Per una questione numerica, penso soprattutto all’attacco, che possa risultare utile soprattutto in determinate situazioni.

    Del mio ritorno al Südtirol in altra veste ne parlo continuamente con Fink e Pfeifer: a me piacerebbe ma al momento non è conciliabile con la mia professione.

    Lunedì contro il Monza, il risultato sembra già scritto.

    In questa serie B non c’è niente di scritto: certo sulla carta parliamo di un avversario in super forma, in testa alla classifica contro un’altra che sta facendo fatica. Ma il Südtirol ci ha abituato a tante imprese, e spesso in questi momenti difficili ha tirato fuori il carattere. E’ una squadra che non muore mai, può sbagliare la prestazione talvolta ma è sicuramente capace di andare a vincere a Monza. 

    Recentemente, in occasione dei festeggiamenti per il 30esimo anniversario del club, è tornato, anche se non da giocatore, sul campo del Druso: che emozioni ha provato?

    E’ stata una bellissima emozione anche perché erano quasi 10 anni che non calcavo quel terreno e per aver ritrovato vecchi compagni. Soprattutto ho pensato alla crescita della socieà da quando sono arrivato io, nel 2009, ad oggi, a livello di strutture e organizzativo. Al Südtirol negli anni di permanenza, ho dato tanto e ho ricevuto altrettanto, il fatto poi che ancora oggi i tifosi quando li incontro mi dimostrano grande affetto, mi dà una grande soddisfazione.

    Diversi ex giocatori del Südtirol, tra cui Fink, Scavone e Kiem, sono impiegati ora a vario titolo in società: ci potrebbe essere un posto anche per lei in futuro?

    Ne parlo continuamente di questa possibilità sia con Fink che con Dietmar Pfeifer: a me piacerebbe tantissimo tornare nel mondo nel calcio dopo circa 10 anni che l’ho lasciato, anche perché credo di poter riuscire a trasmettere qualcosa di quanto imparato. Il problema è che al momento non riesco a farlo conciliare con la mia attività professionale (Campo è uno dei responsabili della multinazionale Vorwerk nda).