Chi assolve il Wi-Fi?

Da diverso tempo il Wi-Fi nelle scuole solleva lo stesso interrogativo: è un pericolo per la salute? Affermativo, secondo l’Ordine dei medici cipriota, l’Ordine dei medici austriaco, l’Ordine dei medici di Vienna e il Comitato Nazionale Cipriota per l’ambiente e la salute dei minori, che - riferisce il Centro tutela consumatori altoatesino - chiedono attraverso la ‘‘Risoluzione di Nicosia“ interventi mirati per la tutela di bambini e minori in genere dalle radiazioni usate per la comunicazione via cellulare e smartphone, nonché un divieto assoluto all’installazione e all’impiego di reti Wi-Fi nelle scuole e negli asili.
I medici si basano sulla “ricca letteratura scientifica esistente, che ormai ha messo in chiara correlazione l’emissione di radiazioni non ionizzanti (necessarie alla comunicazione attraverso smartphone, Wi-Fi, cordless) e lo sviluppo di un impressionante numero di patologie, che vanno dal tumore alla tossicità neuronale, dalla rottura dei legami del DNA ai disturbi della fertilità, dalla ipersensibilità verso i campi elettromagnetici ai disturbi dell’apprendimento e della memoria, pur in presenza di intensità di campo ben al di sotto dei valori soglia previsti dalla legge”.
L’attenzione si focalizza su bambini e ragazzi proprio perché nelle più delicate fasi della crescita sono quelli che “si trovano a esporre il corpo, il cervello, il sistema nervoso e quello riproduttivo a un inquinamento invisibile quanto subdolo. I medici chiedono che la politica metta in atto una rapida revisione dei livelli di inquinamento finora consentiti, ma fino a quel momento non possono tollerare che si continui a trascurare qualsiasi precauzione e a mancare di rispetto agli individui, soprattutto a quelli che si trovano nella fase della crescita”, sottolinea il CTCU.
E l’Alto Adige?
L’associazione dei consumatori ricorda che, sul piano locale, il principio di precauzione, già sancito dal consiglio Provinciale nel 2015, è stato messo fuori gioco nel marzo 2017, quando la giunta ha raccolto in una sorta di ‘perizia‘ i pareri di vari tecnici dipendenti dalla stessa amministrazione provinciale. Su queste basi si è quindi giunti al voto e all’approvazione in consiglio su una mozione che sollecita la giunta a impegnarsi ulteriormente per imporre il Wi-Fi in tutte le scuole.
“Si è andati proprio nella direzione sbagliata”, dicono il CTCU e la Rete Onde Civiche, “ma da quanto ci risulta anche alcuni rappresentanti politici, che sono intervenuti presso la giunta provinciale chiedendo una revisione di quanto accaduto”. Secondo l’associazione l’esecutivo provinciale “non sembra però riconoscere alcuna necessità di adoperarsi per la prevenzione e continua nell’opera di allestimento di impianti Wi-Fi nelle scuole. Dirigenti della scuola e insegnanti si sentono sottoposti a grandi pressioni per realizzare tutto questo”. Motivo per cui il Centro Tutela Consumatori Utenti in connubio con la Rete Onde Civiche chiede che la giunta provinciale tenga conto delle risultanze scientifiche e delle più recenti prese di posizione dei medici, “accettando finalmente il principio di precauzione e realizzando nei fatti un’adeguata protezione della popolazione”.