Società | Dalla giunta

Alloggi Ipes: nel 2018 saranno 326

Sì ai criteri per le assegnazioni e le riassegnazioni. Tommasini: "286 ai cittadini dell’UE e 40 agli extracomunitari, giusto promuovere anche l'integrazione".
Christian Tommasini
Foto: Hannes Prousch

Sono 326 gli appartamenti per l’edilizia sociale disponibili per il 2018 e oggi (6 marzo), come ogni anno, la giunta provinciale ha deciso i criteri di suddivisione prendendo in considerazione le 2016 domande presentate e ammesse alla graduatoria, così come il numero delle persone residenti in Alto Adige. “Attraverso l’assegnazione degli alloggi sociali vogliamo dare ai cittadini sicurezza e qualità della vita”, sottolinea l’assessore Christian Tommasini ricordando che l’IPES, per i propri alloggi, richiede un affitto particolarmente basso proprio nell’ottica di una perequazione sociale.

Nel corso del 2018, saranno 286 gli alloggi sociali (erano 383 nel 2017) assegnati a cittadini dell’Unione Europea, tra questi cittadini di madrelingua tedesca, italiana e ladina ed una piccola percentuale di cittadini di altri Stati dell’Unione Europea che risiedono in Alto Adige. 40 alloggi sociali (nel 2017 erano 57) saranno invece assegnati a persone che risiedono in Alto Adige e provengono da Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea.

Secondo i dati ASTAT del 31 dicembre 2016 in Alto Adige risiedono 493.159 cittadini dell’Unione Europea pari al 94,07% della popolazione complessiva. I cittadini extracomunitari sono invece 31.097, pari al 5,93% della popolazione. Per quanto riguarda il fabbisogno di alloggi sociali i cittadini extracomunitari hanno presentato il 31,5% delle 946 domande ammesse con almeno 25 punti, a fronte del 68,5% di domande presentate da cittadini comunitari. Sulla base di questi dati è stato stabilito un parametro per la suddivisione degli alloggi sociali in base al quale l’87,68% viene assegnato ai cittadini dell’Unione Europea ed il 12,32% ai cittadini extraeuropei. Le famiglie con background migratorio, come nel passato, possono presentare domanda per l’assegnazione di un alloggio sociale se sono residenti in Alto Adige da almeno 5 anni senza interruzione, e se lavorano in provincia da almeno 3 anni.

“Le principali fruitrici degli alloggi sociali sono le famiglie dei tre gruppi linguistici presenti in Alto Adige”, mette in chiaro Tommasini come a voler spegnere sul nascere eventuali polemiche, ma precisa: “Il nostro obiettivo è quello di sostenere le persone che sono residenti in Alto Adige, ma anche quello di promuovere l’integrazione”.