La battaglia sulla funivia

Attorno al voto del Comune di Bressanone pressioni e interessi fin troppo trasparenti

Molto spazio ha trovato sui quotidiani in edicola stamattina anche la questione della mancata approvazione del testo relativo al possibile referendum sulla funivia di Bressanone – o meglio: sul collegamento mediante funivia tra la stazione ferroviaria di Bressanone e S. Andrea/Plose –, oggetto di un combattutissimo voto nel Consiglio comunale della città vescovile. In particolare, la Tageszeitung dedica alla notizia ben due pagine. Nella prima raccogliendo lo sfogo del sindaco Albert Pütgstaller, il quale parla di una decisione che ha privato i cittadini del loro diritto a esprimersi in modo maturo (“Bürger entmündigt”), nella seconda quello del capogruppo dei Freiheitlichen, Walter Blaas, il quale parla invece dell’enorme pressione (condita da minacce via mail) esercitata su un membro del suo partito presente in Consiglio comunale da parte di persone evidentemente molto determinate a condizionare il voto di giovedì notte. Al di là della retorica sulla libera scelta e le magnifiche sorti e progressive apportate da un progetto del genere, la rete di interessi che sempre si lega a questo tipo di opere mette in campo tensioni e contrasti a lunghissima gittata.