Cultura | presentazione

Omaggio a Luciano Chailly

In prima esecuzione regionale la Missa Papæ Pauli. Protagonisti l'ensemble Continuum diretto da Luigi Azzolini e l'Orchestra Haydn diretta da Diego Ceretta.
luciano-chailly_-_archivio_provinciale_di_trento_1.jpg
Foto: Archivio provinciale di Trento
Per la prima volta in regione verrà eseguita la Missa Papæ Pauli di Luciano Chailly, il grande compositore e direttore d’orchestra scomparso nel 2002.
Nel 1964, ispirato dal viaggio di Paolo VI in Terra Santa, compose la Missa Papæ Pauli in onore di papa Montini, eletto al Soglio pontificio l’anno prima. Nel febbraio 1965 la Missa fu eseguita per la prima volta a Parigi per la radio francese, e nel mese successivo al Foro Italico di Roma dall’Orchestra della Rai. Nel settembre dello stesso anno, a Castel Gandolfo, Luciano Chailly consegnò la partitura al Pontefice.
Per Riccardo Chailly il padre Luciano, “ un eccellente compositore d'avanguardia”, rinunciando alla tecnica dodecafonica nel comporre la Messa, “tornò ad un modo antico che avvicinò molte più persone, spettatori sempre commossi”.
La partitura si articola in sei movimenti, per circa 22 minuti di musica profonda, di preghiera, di religiosità. Nell’ultimo movimento il coro, accompagnato dall’orchestra, canta a Dio implorando misericordia e pace, prima di tacere insieme agli strumenti e concludere con un solo tocco di campana. Le parole finali della Messa, Dona nobis pacem, furono scolpite nel marmo della tomba di famiglia degli Chailly.
 
 
A fare da cornice alla Missa Papæ Pauli saranno due opere mozartiane, Ave Verum Corpus K618 e Missa in Homorem Santissimæ Trinitatis K 167.
A Vipiteno e Rovereto ad interpretare le composizioni saranno i musicisti dell’orchestra Haydn diretti da Diego Ceretta e i coristi dell’ensemble Continuum diretti da Luigi Azzolini.
Il programma, che spiace non sia proposto anche nei capoluoghi delle due provincie, è parte della programmazione del Festival di musica sacra. Dal 2018 il fondo archivistico Luciano Chailly si trova a Trento, presso l’Archivio provinciale. Dagli anni Sessanta il compositore nato a Ferrara trascorreva i momenti di riposo a Pieve di Ledro.