Mini guida al referendum dell’8-9 giugno

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Domenica 8 e lunedì 9 giugno vi vota per i cinque referendum abrogativi. Agli elettori verrà chiesto se vogliono eliminare una serie di leggi sul tema della cittadinanza e del lavoro. Perché il risultato sia valido, è necessario che vada a votare almeno la metà degli aventi diritto. I seggi elettorali saranno aperti dalle 7 alle 23 di domenica, e dalle 7 alle 15 di lunedì. I quesiti saranno su schede ciascuna di un colore diverso e si voteranno singolarmente (si può anche scegliere di votare solo alcune schede).
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I principali partiti altoatesini si sono posizionati sul referendum in un quadro piuttosto eterogeneo: Verdi e Pd sostengono il referendum e consigliano di votare 5 sì. All’opposto Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia chiedono ai cittadini di astenersi dal referendum, posizione molto criticata perché, secondo molti, una formazione di promozione per il disinteresse alla democrazia. La SVP non dà nessuna indicazione di voto, così come il Team K, che consiglia ai suoi elettori di recarsi comunque alle urne a votare. Infine, i partiti della destra tedesca Süd-Tiroler Freiheit suggeriscono ai loro elettori di votare 5 no, mentre i Freiheitlichen non si esprimono sui quesiti riguardanti il lavoro ma si dichiarano contrari al quesito sulla cittadinanza.
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Jobs act e licenziamenti
Nella scheda verde si chiede di votare per abrogare una parte del Jobs Act che disciplina le tutele in caso di licenziamento illegittimo per i lavoratori assunti dopo il 7/3/2015 nelle aziende con più di 15 dipendenti. Se vincesse il Sì si consentirebbe il reintegro del lavoratore licenziato illegittimamente che, a causa della cancellazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori del 1970 (modificato dalla legge Fornero nel 2012), oggi non ne ha diritto.
Indennità nelle piccole aziendeLa scheda arancione contiene il secondo quesito referendario che riguarda l'indennità di licenziamento illegittimo dei dipendenti nelle piccole imprese. Se vincesse il Sì verrebbe rimosso il tetto di sei mensilità per l’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo e sarebbe il giudice a stabilire liberamente l'ammontare del risarcimento in base alla singola situazione.
Causali per i contratti a termineIl quesito stampato su scheda grigia chiede l’abrogazione dell’articolo 19 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 che disciplina la durata dei contratti a termine senza causali fino a 12 mesi. Al momento la legge autorizza i datori di lavoro ad assumere con contratti a tempo determinato della durata fino a 24 mesi, ma una motivazione è necessaria solo dai 12 mesi in su. Se vincesse il Sì sarà reintrodurrà la causale per i contratti di lavoro sotto l'anno di periodo.
Appalti e responsabilità solidaleIl quarto quesito, stampato su scheda rossa, riguarda la responsabilità solidale sulla sicurezza sul lavoro. Il referendum punta ad estendere la responsabilità per infortuni e incidenti del lavoratore, anche alle aziende committenti che quindi potrebbero essere ritenute responsabili per danni legati ai rischi specifici dell'attività appaltata.
Cittadinanza italianaL’ultima scheda scheda gialla riguarda la cittadinanza italiana per cittadini extra-comunitari maggiorenni. Si chiede di abrogare l’articolo 9, comma 1 legge 5 febbraio 1992, n. 91 solo nella parte sul tempo minimo di residenza legale in Italia, oggi fissato a 10 anni. Se vincesse il Sì il tempo minimo richiesto di residenza legale in Italia senza interruzioni per chiedere la cittadinanza si dimezzerebbe passando dagli attuali 10 ad almeno 5 anni.
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