Ambiente | Sviluppo

Una discarica al posto della ex Solland?

La denuncia viene da Alessandro Urzì ( "la pezza è peggiore del buco"), citando l’assessore provinciale Richard Theiner.
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Foto: web

Per la ex Memc ex Solland si prospetta il destino peggiore, non solo per quanto riguarda i dipendenti ma anche per quanto riguarda il sito stesso, che si trova a poche centinaia di metri dall’abitato di Sinigo, nel meranese. 
A riferirlo stamani è il consigliere provinciale di Alto Adige nel Cuore Alessandro Urzì

Al posto della ex Solland a Sinigo infatti potrebbe sorgere e quasi sicuramente sorgerà una discarica. Nell’annunciarlo Urzì cita l’assessore provinciale all’industria Richard Theiner, che avrebbe confermato il destino dell’area. “Se non si troverà un acquirente intenzionato a far ripartire la ex Solland, la fabbrica sparirà e verrà realizzata una discarica, dove intanto saranno stoccati i materiali più inquinati”, riferisce Urzì. 

Sarebbero quindi confermate le voci sempre più insistenti in riva al Passirio che parlavano di contatti tra Provincia, Comune e Ladurner Ambiente, azienda che si occupa tra l’altro anche di bonifiche. Ma confermate sono anche le ben più allarmanti notizie della realizzazione di una discarica. Che sempre secondo i ben informati “potrebbe sostituire la Tisner Auen di Lana già fuori servizio”, aggiunge Urzì. 

Nella sua risposta ad una interrogazione a riguardo presentata da Alessandro Urzì, l’assessore Theiner è chiaro: “Premesso che la Provincia sta tuttora perseguendo l’obiettivo di favorire la ripresa dell’attività produttiva - si legge nel documento - l’ipotesi di una riconversione dell’impianto o dell’immobile non può essere esclusa qualora, non si riesca ad individuare un acquirente”.

Urzì riferisce come Theiner abbia anche ‘ammesso’ che ci siano stati dei contatti con la Ladurner Ambiente. Citando letteralmente quanto dichiarato dall’assessore provinciale. 

“Non è stato presentato nessun progetto ufficiale. Sono state discusse in maniera informale una serie di valutazioni sommarie che sono state presentate all'Ufficio gestione rifiuti per capire quale fosse l'eventuale iter procedurale. Nell’ambito di queste valutazioni da parte della ditta è stato considerato l'asporto parziale del terreno contaminato e la contemporanea realizzazione di una discarica sul versante finalizzata a depositare la quota parte di materiali più inquinati.”

Nella sua presa di posizione in merito al (triste) destino della ex Solland, Alessandro Urzì non manca di tirare una stoccata al sindaco di Merano Paul Rösch, da sempre paladino dell’abbattimento degli impianti di Sinigo e della trasformazione dell’area in una zona produttiva. 

L’attacco di Urzì a Rösch riguarda la “scarsa lungimiranza del primo cittadino meranese che non avrebbe però previsto che i costosi interventi di bonifica potessero portare alla creazione di una discarica proprio alle porte della città, con tutte le conseguenze che questo comporterà in termini di ricaduta sulla qualità della vita e della salute per un territorio già messo a dura prova da decenni di convivenza con un sito industriale fortemente impattante”.

Il consigliere provinciale di Alto Adige nel Cuore osserva come una discarica realizzata in quell’area sarebbe ancora più pericolosa perché realizzata in un territorio decisamente instabile, soggetto a smottamenti e frane. Ricordando nella zona che va da via Castel Gatto al temine della zona artigianale nel febbraio del 2015 si verificò un imponente distacco di materiale che aveva distrutto praticamente del tutto le attività economiche sottostanti”.

Si tratta di un progetto incoerente – conclude il consigliere Urzì – osservando come “la pezza sarà peggiore del buco”. Per l’esponente dell’opposizione in Consiglio una discarica alle porte della città “avrebbe un effetto devastante dal punto di vista ambientale” e costituirebbe “un terribile biglietto da visita per la prima città turistica dell’Alto Adige
Urzì ritiene 'ingiustificabile' il piano previsto, ritenendo che potrebbe “causare un’ulteriore perdita di un elevato numero di posti di lavoro, con la mera utopia della conversione in zona produttiva ed artigianale in un’area dove molti sono già adesso i capannoni vuoti e le saracinesche abbassate”.

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Oskar Egger Gio, 07/06/2017 - 14:20

Urzí dovrebbe, per onestá, tacere! Questa vergogna in tutti sensi alle porte di Merano, questa fabbrica mangiasoldi pubblici, pericolosa per l' intera zona é sparita meglio ieri che domani. Analoghe produzioni sono effettuate nel deserto. Ci rifletta Urzí e si faccia un esame di coscenza!!

Gio, 07/06/2017 - 14:20 Collegamento permanente