L’arroganza del potere
Nell’analisi fatta dal professore Francesco Palermo nell’edizione domenicale dell’Alto Adige, appare con evidenza come la proposta che la Svp ha sostenuto nei confronti del governo e porterà in discussione nella Commissione dei 12, sulla nomina “politica” dei giudici della Corte dei conti, sia un pericoloso segnale di come il potere, quando esercitato in modo fortemente maggioritario, porta ad una ingordigia insaziabile, che sempre più tende, su ogni aspetto della vita pubblica, a metterci le mani e il controllo, saltando ogni principio di ordine morale ed etico nella gestione della amministrazione della cosa pubblica.
Questa situazione richiede oggi una generalizzata presa di posizione di tutta la popolazione, per avversare tale volontà di appropriamento incontrastato di garantirsi la possibilità di governare indisturbati.
Guillaume de Lamoignon, illuminato politico e giurista francese del ’700, affermava che “quando gli abusi vengono accolti con la sottomissione, il potere usurpatore non tarda a convertirli in legge”.
Non bisogna lasciar passare in modo passivo questo tentativo della Svp di volere avere il controllo di organismi esterni democratici, che dovrebbero invece liberamente controllare la congruità nella gestione del governo della cosa pubblica. Tutti abbiano la forza di reagire e manifestare il proprio dissenso, perché così si rafforza la democrazia, ed in particolare i mass media forniscano gli spazi di denuncia di tali abusi.