Il maxirifugio visibile da Bolzano
“Siamo solo a metà”. Sul suo blog personale, il fotografo bolzanino Walter Donegà esprime tutto il proprio sconforto. Con il teleobiettivo della sua macchina fotografica, è riuscito a immortalare da Bolzano il contestato Rifugio Passo Santner ancora in fase di costruzione. È proprio lì, un punto (un pugno?) nell’occhio del Catinaccio che domina il capoluogo e lo ammalia con i suoi tramonti. L’edificio è riconoscibile pure a occhio nudo, a valle, osservando la montagna da Nova Levante e Carezza. Ma con una buona vista si distingue già da Bolzano. Come se non bastasse “il progetto prevede una dimensione doppia. Era infatti previsto di costruire la prima metà per poi abbattere l’esistente, realizzando poi l’altra metà. Pertanto tra qualche mese l’ecomostro si mostrerà in tutta la sua imponenza” scrive Donegà sul proprio sito.
La Santnerpasshütte è stata acquistata nel 2018 dalla famiglia Perathoner di Siusi (proprietaria del rifugio Tierser Alpl/Alpe di Tires) e riaperta nel 2019 dopo sei anni di chiusura. Come rivelato da un'inchiesta di salto.bz, la cubatura del nuovo Rifugio Passo Santner sarà otto volte più grande della precedente. Circa 900 m² del demanio sono stati resi edificabili, arrivando a una superficie complessiva di oltre 1100 m². Inoltre, la Provincia ha stanziato ben 315mila euro di contributi pubblici per il risanamento della teleferica. Una volta ultimato, il rifugio alto tre piani arriverà a contare 32 posti letto (ne aveva una decina). Il progetto di ampliamento, lo ricordiamo, ha avuto il via libera del Comune di Tires, dell’Ufficio Parchi della Provincia e dalla Fondazione Dolomiti Unesco, ma senza raccogliere il parere di CAI e Alpenverein. Un coinvolgimento che sarebbe stato necessario, a detta della stessa assessora provinciale all’urbanistica e paesaggio dell'Alto Adige Maria Hochgruber Kuenzer.
Proposta: montare sul ponte
Proposta: montare sul ponte Talvera un Binocolo pubblico ad uso gratuito con l'obiettivo fissato sul “Gartl” di Re Laurino e vicino montato un cartello segnaletico: "Esempio di tutela del paesaggio e della natura". Perche no ?
In risposta a Proposta: montare sul ponte di alfred frei
e un altro binocolo puntato
e un altro binocolo puntato forse verso la bellissima casa/orangerie in costruzione in costruzione in costruzione in costruzione sopra le passeggiate del guncina con la possibilità di vedere anche l elicottero privato che fa i suoi legittimi giri su per lì
Mancano fatti di cronaca.
Mancano fatti di cronaca.
Ma il CAI e l'AVS cosa dicono
Ma il CAI e l'AVS cosa dicono/oppongono? Gli è stato messo il bavaglio? Comunque sarà interessante vedere l'evoluzione, personale che non trovi, acqua che sarà razionata .... e chi più ne ha ne metta. Buona fortuna.
In risposta a Ma il CAI e l'AVS cosa dicono di Josef Ruffa
zuerst informieren, dann
zuerst informieren, dann polemisieren!
“Configurando la
“Configurando la contravvenzione di cui all’art. 734 c.p. un reato di danno e non di pericolo (o di danno presunto) essendo richiesto per la sua punibilità che si verifichi in concreto la distruzione o l’alterazione delle bellezze protette rientra nell’esclusivo potere del giudice accertare se in concreto l’opera eseguita abbia distrutto alterato deturpato od occultato le bellezze naturali soggette al vincolo paesaggistico indipendentemente dalla concessione o dell’autorizzazione o del nulla-osta amministrativo” (Cass. pen. Sezioni Unite 12 gennaio 1993 n. 248)
Codice Penale » Libro Secondo
Codice Penale » Libro Secondo - Dei delitti in particolare » Titolo VIII bis - Dei delitti contro il patrimonio culturale » Art. 518 duodecies.
Se la politica (e, di riflesso, la P.A.) non tutela le Dolomiti, forse il giudice penale potrà farlo.