Società | Il libro

Storie di coop al femminile

Il volume "Donne ai vertici" di Veronica Ronchi racconta sguardi ed esperienze di ventidue cooperatrici.
Devilli Lazzaro Peruz
Foto: Coopbund

"Potere, per noi donne vuol dire poter fare". Queste parole di Francesca Peruz, presidente della cooperativa sociale Clab di Bolzano, esprimono forse al meglio la differenza nell'atteggiamento femminile verso le posizioni di potere negli organi decisionali delle imprese, che alcune di loro hanno finalmente e faticosamente raggiunto.  La presidente e direttrice della cooperativa di Bolzano che occupa persone con disabilità nei propri laboratori di artigianato e design, è intervenuta all'incontro organizzato nei giorni scorsi da Coopbund per la presentazione nel capoluogo altoatesino del libro Donne ai vertici Sguardi ed esperienze di ventidue cooperatrici (ed. Scripta 2021) scritto dalla storica dell'economia Veronica Ronchi.

Francesca Peruz è una delle intervistate dall'autrice, che ha raccolto la testimonianza di vita di ventidue donne arrivate ai vertici delle imprese cooperative, presenti a livello regionale, rispettivamente in Trentino e in Alto Adige, e anche a livello nazionale e internazionale.  L'evento conviviale si è tenuto presso il Bar annesso al Bocciodromo di Bolzano, struttura gestita da un anno dalla cooperativa sociale bolzanina Oasis che si occupa anche di altri servizi, con l'obiettivo dell'inserimento di persone con disabilità nel mondo del lavoro.

Sono storie, quelle raccolte nel libro e quelle riportate a voce dalle ospiti dell'incontro, di fatiche e successi. Ma anche di tanto entusiasmo e passione. A cercare un punto che accomuna le esperienze testimoniate, è certamente la difficoltà iniziale a trovare modelli femminili a cui ispirarsi, per le donne che poi hanno raggiunto i vertici nelle società cooperative e la necessità di trovare autostima in un mondo anche qui prevalentemente maschile. Oltre alla difficoltà sempre presente di riuscire a conciliare famiglia e lavoro. "Lo scopo di questo libro -ha spiegato  Nadia Martinelli, presidente dell'associazione di Trento Donne in cooperazione, che ne ha promosso la pubblicazione- è anche quello di stimolare, provocare, ma soprattutto di sostenere le donne ad assumere responsabilità dirigenziali con gli esempi concreti che mostra. C'è bisogno di conoscere queste esperienze, per dare coraggio a tutte le donne. E anche di metterci in rete".

Ho guadagnato la fiducia dei soci della nostra cooperativa, che sono quasi esclusivamente maschi, con la trasparenza, includendo e valorizzando ciascuno.

Del sostegno ricevuto dall'associazione Donne in cooperazione, che cura dal 2005 percorsi formativi di qualità per accrescere competenze e nuovi stili di leadership, ha parlato Marina Castaldo, altra ospite dell'incontro bolzanino, raccontando la propria esperienza di successo come presidente della cooperativa Movitrento. "Ho guadagnato la fiducia dei soci della nostra cooperativa, che sono quasi esclusivamente maschi, con la trasparenza, includendo e valorizzando ciascuno. In questo mi è stata d'aiuto l'associazione trentina attraverso i percorsi formativi qualificanti che offre alle donne." ha raccontato.

 

Che l'apporto femminile anche nelle posizioni ai vertici delle imprese cooperative, sia un vantaggio e un arricchimento per tutti è dimostrato dai fatti, "Le donne portano in genere maggiore progettualità oltre alla loro disponibilità innata alla cooperazione e alla resilienza -ha sottolineato invece nel suo intervento, Letizia Lazzaro, promotrice e portavoce di Rete Economia Donna Wirtschaftsnetz Damen e vicepresidente di Centrale Cooperdolomiti, anche lei ospite dell'evento- Anche le incertezze che abbiamo spesso noi donne portano all'ascolto, al dialogo, al confronto, a coinvolgere l'altro e a farsi domande e possono quindi essere viste come un aspetto positivo. Importante è che questo approccio sia condiviso e accettato".

Le discusse quote rosa, anche se controverse, hanno portato a livello nazionale a una situazione leggermente migliore rispetto ai dati europei.

Che l'equilibrio tra i generi sia senz'altro un ottima cosa che porta benefici a tutti, dovrebbe essere scontato.  Per questo Monica Devilli, presidente di coopbund, una delle ben quattro federazioni di cooperative presenti nella Provincia autonoma di Bolzano, ha ricordato che "le discusse quote rosa, che in Italia impongono per legge una quota femminile negli organi dirigenziali, anche se controverse, hanno portato a livello nazionale a una situazione leggermente migliore rispetto ai dati europei. Sembrano quindi un passaggio utile per l'incremento della presenza femminile nei quadri ai vertici. Il nostro traguardo è il 30% di presenza femminile ai vertici, ma siamo ancora lontane dal raggiungerlo, tranne poche eccezioni".

"Le cooperative, sociali o meno, sono imprese a tutti gli effetti, anche se non profit - ha aggiunto sempre Monica Devilli- La differenza è che mettono al centro il benessere dell'individuo, i suoi bisogni economici, sociali e culturali. Il capitale, i profitti residui restano nella cooperativa per gli investimenti nei progetti futuri. Inoltre ogni socio conta in modo eguale, indipendentemente dalla quota con cui partecipa al capitale sociale".

Questi sono indubbiamente punti di forza della struttura economica cooperativistica, a cui si aggiunge il valore aggiunto di una maggiore e crescente presenza femminile anche nei ruoli dirigenziali ai vertici, come mette ora in luce il libro di Veronica Ronchi. Un'attrice e un attore della cooperativa Teatrale di Bolzano Prometeo hanno poi dato voce alle altre protagoniste del libro, recitando brani estratti dalle testimonianze raccolte nella valida ricerca etnografica di Veronica Ronchi, illustrata elegantemente da artiste trentine dello Studio d'arte Andromeda.