Passi sotto controllo
Verranno montate, in questi giorni, 24 telecamere fisse lungo le strade statali della Val Gardena (SS 242), della Val Badia (SS 244) e delle Dolomiti (SS 48) che portano ai passi dolomitici. La giunta provinciale ha infatti approvato ieri, 6 agosto, lo schema di convenzione con la Provincia di Trento per la gestione del sistema di monitoraggio strutturale del traffico, che sarà effettuato in maniera sistematica e continuativa, lungo i passi Sella (2240 m.), Gardena (2127 m.), Campolongo (1875 m.) e Pordoi (2239 m.).
“Allo scopo di gestire nel migliore dei modi il flusso dei veicoli e per garantire l’equilibrio tra natura ed economia abbiamo deciso di unire le nostre forze con i quattro Comuni di Selva Gardena, Corvara, Canazei e Arabba, le Province di Trento e Belluno, e la Regione Veneto”, spiega l’assessore provinciale alla mobilità, Daniel Alfreider. Si parte quindi con il rilevamento dettagliato del traffico veicolare che riguarderà le “targhe di auto, moto, autobus e altri veicoli ma verrà tutelata la privacy dei proprietari. Sino ad ora il rilevamento si era limitato al numero dei veicoli in transito lungo i passi, ora saremo in grado di determinare da dove provengono e dove sono diretti, tutti dati necessari per l’elaborazione di un apposito progetto riguardante i passi dolomitici”, così Alfreider.
“Il progetto per il futuro dei passi - prosegue l’assessore - inizia con una specifica gestione della mobilità che vogliamo raggiungere assieme alle Province limitrofe. Nel contempo siamo in costante contatto con i responsabili a livello nazionale e dell’Unione Europea. Anche in futuro i passi dolomiti devono rimanere delle aree dedicate alla vita e al relax delle persone ed in questo modo vogliamo che vi sia un approccio soft alle Dolomiti patrimonio UNESCO”. Con l’obiettivo di coinvolgere sia la popolazione che gli ospiti in questo processo di sviluppo della mobilità il Dipartimento competente ha avviato di recente apposite rilevazioni sia al Passo Sella che al Passo Gardena.
Critiche al progetto di monitoraggio arrivano dal consigliere provinciale Riccardo Dello Sbarba che sul Corriere dell’Alto Adige commenta: “Di solito quando non si vuole fare nulla per risolvere un problema, si fanno gli studi. Gli studi sono stati già fatti. La realtà è che quest’anno, dopo le prime misure per limitare il traffico di 2017 e 2018, c’è stato il passaggio degli assessorati alla mobilità ad Alfreider da noi e alla Lega a Trento e in Veneto ed è cambiata la sensibilità verso l’ambiente. E quindi - conclude l’ambientalista - invece di portare avanti il contingentamento ampliando le fasce orarie di transito ridotto, si è tornati al punto di partenza togliendo ogni limitazione e addirittura tornando agli studi sul traffico”.