“La censura è cosa buona e giusta”
Una settimana fa la proposta di ripristinare le case chiuse per togliere le prostitute dalla strada.
E oggi la ‘censura’ sui manifesti che pubblicizzano l’Erotik Festival organizzato dalla discoteca Showgirl, segnalata da un articolo pubblicato dal quotidiano Alto Adige.
Il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi negli ultimi giorni sembra avere un chiodo fisso: quello di intervenire nel merito della mercificazione della donna e del suo corpo, nelle sue varie odierne articolazioni.
Le iniziative del sindaco - ben inteso - paiono essere spinte dall’intento di proteggere le donne stesse. Dai pericoli della strada e dalle incognite sanitarie nel caso della prostituzione e dalla mercificazione dell’immagine per quanto riguarda i manifesti.
In realtà la censura dei manifesti è frutto dell’applicazione di una specifica delibera comunale adottata a suo tempo, su iniziativa dell’ex assessora alle pari opportunità Patrizia Trincanato, che riprendeva un’indicazione del Parlamento europeo impegnando l’amministrazione comunale a 'non dare spazio a manifesti che mercifichino il corpo della donna'.
Sulla questione in generale prende posizione oggi Nadia Mazzardis, neo vicesegretaria del PD altoatesino. Innanzitutto precisando i termini della proposta di Caramaschi sulla gestione della prostituzione e criticando le (inevitabili) ‘approssimazioni a mezzo stampa’.
“Va bene che il giornalismo è l’arte della semplificazione per noi popolani, ma voglio ricordare che Caramaschi non ha proposto le case chiuse che implicano una maitresse e quindi lo sfruttamento legalizzato, ma invece la regolamentazione della prostituzione, un argomento ben più complesso.”
Per introdurre i profani a questo tema Mazzardis offre anche indicazioni bibliografiche (“Uomini che pagano le donne” di Giorgia Sarughetti, Ediesse 2013) e riferimenti web (il sito www.lucciole.org nato dal gruppo di prostitute che per primo in Italia ha deciso di rivendicare i propri diritti).
Ma cosa significa regolamentare la prostituzione?
“Si tratta di sostanzialmente di considerare appunto forme cooperative nell’esercizio di questa attività, ma anche di mettere in atto azioni educativo-culturali”, risponde Mazzardis. “Questo perché oggi -aggiunge Mazzardis - la prostituzione ha molto a che fare con il bisogno maschile di mantenimento della propria mascolinità che per secoli si è alimentata con il potere economico, politico e in sostanza attraverso il ruolo pubblico del maschio”.
Nadia Mazzardis - nota a livello locale per le sue frequenti prese di posizione neo-femministe (anche su salto.bz) - ricorda che oggi “la prostituzione oggi non diminuisce, nonostante la liberazione sessuale e il fatto che le donne abbiano eroso spazi in origine esclusivamente maschili”.
La vicesegretaria del PD e promotrice in Alto Adige di ‘Se non ora quando’ mette quindi in evidenza il cambiamento di etnia e di provenienza geografica che caratterizza oggi il mondo della prostituzione: “sempre di più si tratta di corpi che arrivano da situazioni di guerra o grande povertà”.
“Per questo la regolamentazione, con la possibilità per esempio di dare il permesso di soggiorno a chi svolge l'attività regolarmente, si può trasformare se ben fatta, in uno schiaffo ai ricatti della tratta”
Chiudendo il cerchio e Mazzardis torna sulle sue considerazioni iniziali, attualizzandole quindi per il terzo millennio: “il processo odierno è lontano anni luce dalle case chiuse, che legittimavano lo sfruttamento ed erano orientate solo sul cliente”.
Ma la censura dei manifesti erotici da parte del Comune è giusta?
“Se è sta applicata la delibera che vede Bolzano contro la pubblicità sessista allora mia pare che sia cosa buona e giusta”, osserva Mazzardis. Entrando poi nel merito.
“Spesso anche nei manifesti degli eventi erotici la donna viene rappresentata come disponibile e sottomessa ai desideri di un maschio che tutto può anche a letto”
Per Mazzardis manifesti come quello della Fiera Erotik Festival del 23 e 24 settembre a Bolzano “mettono in crisi sia le donne, che gli uomini”. A suo avviso infatti entrambi finiscono per avere a che fare con immagini idealizzate di “corpi perfetti che nulla hanno a che fare con la realtà”.
“Per gli uomini non è facile corrispondere allo stereotipo del maschio sempre pronto e attivo sessualmente e che tiene rigorosamente scisse le emozioni dal sesso”
Naturalmente si tratterrà di
Naturalmente si tratterrà di una semplice questione di impaginazione, ma non posso che complimentarmi con chi ha tagliato l'immagine in questione in modo da non mostrare che sul manifesto ci sono anche delgi uomini!
Quindi una volta appurato che tutto il discorso di genere non c'entra un fico secco, non rimane che la questione degli stereotipi, che a quanto pare vanno combattuti a tal punto da dover vietare l'affissione di un pò di pubblicità.
In risposta a Naturalmente si tratterrà di di Mensch Ärgerdi…
http://www.gelestatic.it
http://www.gelestatic.it/thimg/k3wuzAV0EX6HA_NT1inl8IQweYA=/390x260/sma…
Etwas stimmt für mich hier
Etwas stimmt für mich hier nicht: Vertrieb und Vermarktung von "anregendem Sex" (mit Zielpublikum Männer) soll reglementiert und verboten werden und dadurch die Männer (und Frauen?) erzogen werden? Den totalen Bann von der Öffentlichkeit von Derartigem hatten wir bereits bis vor Kurzem und ich bin draufgekommen wie ca. 1970er/80er sich für Männer eine riesige diesbezügliche Schattenwirtschaft entwickelte, die erst mit der Massenanwendung des Internets einen ordentlichen Dämpfer erfuhr. Wer in Zeiten von Glasfaser und Handybreitband glaubt mit Plakatverboten usw. die Jugend zu erziehen bzw. deren Intelligenz solche Dinge richtig einstufen zu können minderschätzt, ist m.A. mehr als naiv. Grade Jugendliche wenden sich instiktiv "inneren/alten" Werten zu, weil sie von der "verdorbenen" Zeitkultur (und somit auch den Eltern) angewidert sind.
Anmerkung zum Schluß: bei den Damen am Plakat kann ich außer dem etwas übertriebenen Branchen-MakeUp keinen Unterschied zu den inflationären Mode- und Kosmetikplakaten sehen, die uns täglich mit Photoshop-Androiden-Mädchen bombardieren. Alle diese Branchen haben wunderbare Umsätze auch und vor allem mit Frauen.
>Per tutte le donne anche
>Per tutte le donne anche strip maschili con grandi interpreti del settore. <
http://www.eroticfestival.it
Damit wäre wohl die ganze Geschichte mit der sexistischen Unterdrückung wohl relativiert.