L'energia dai rifiuti NON è rinnovabile
Coerentemente alla costruzione dell'inceneritore sovradimensionato di Bolzano pagato con soldi pubblici stiamo assistendo alla campagna mediatica per indurre i cittadini a collegare le proprie abitazioni al teleriscaldamento.
Molto brevemente alcuni fatti legati all'incenerimento dei rifiuti:
- L'impianto è costato ca. 134 milioni di euro, tutti soldi pubblici.
- Fino ad ora le rate pagate dal gestore al proprietario dell'impianto non coprono i costi sostenuti per la costruzione, le riparazioni e gli oneri finanziari.
- Di conseguenza non si applica il principio che chi produce i rifiuti ne paga la gestione; la collettività finanzia la gestione dei rifiuti, indipendentemente dal comportamento dei singoli.
- Se il gestore dovesse richiedere una tariffa che gli permetterebbe di pagare l'impianto i costi di conferimento sarebbero più elevati.
- Costi di conferimento più elevati porterebbero a rendere economicamente più vantaggioso il riciclo, il riutilizzo o la riduzione dei rifiuti.
- L'incenerimento dei rifiuti non fa parte dell'economia circolare che prevede che tutti i materiali vengano riciclati nel circuito tecnologico (carta, vetro, metalli, plastica, ecc.) o in quello biologico (parte biologica).
- L'energia trasformata dall'inceneritore (l'inceneritore NON crea energia ma la trasforma) NON è energia rinnovabile. L'Istituto Provinciale di Statistica ASTAT ha classificato l'incenerimento dei rifiuti come energia rinnovabile (Bolettino Astat-Info nr. 03/2011 - Bilancio energetico dell'Alto Adige 2000-2008). Alcuni mesi dopo lo stesso Istituto ha dovuto rivedere, conformemente alle indicazioni internazionali, la classificazione levando l'incenerimento dei rifiuti dalle energie rinnovabili.
- 100 kg di rifiuti solidi urbani prodotti in provincia di Bolzano contengono ca. 29,5 litri d'acqua. L'acqua contenuta nei rifiuti deve evaporare e condiziona fortemente il potere calorifico (le calorie ottenibili in rapporto all'unità di peso).
- L'energia ottenuta dall'incenerimento dei rifiuti in forma di calore deriva essenzialmente dalla plastica contenuta nei rifiuti. Notoriamente la plastica viene prodotta con il petrolio.
- Lo studio d'impatto ambientale per l'inceneritore di Bolzano considerava il divieto d'importazione dei rifiuti: pochi mesi dopo la messa in servizio dell'inceneritore si inizia ad importare i rifiuti.
- Lo studio d'impatto ambientale per l'inceneritore di Bolzano indicava che nell'inceneritore di Bolzano si potessero conferire solamente i rifiuti solidi urbani (quelli prodotti dalle famiglie e quelli assimilati). pochi mesi dopo la messa in servizio dell'inceneritore si inizia a incenerire rifiuti speciali (quelli prodotti da industrie e aziende - essenzialmente plastica ).
- Parlare di rispetto dell'ambiente indicando come esempio l'incenerimento dei rifiuti è sviante.
Purtroppo si continua con le pratiche vecchie e distruttive.
Mentre da una parte le generazioni giovani richiedono un'agenda per il rispetto dell'ambiente dall'altra alcune persone delle generazioni al potere distruggono il più possibile cercando di perpetuare modelli obsoleti.
Risulta sempre più urgente un mutamento nella politica ambientale che riconosca le priorità importanti alla nostra vita (selezione):
- incentivazione delle energie rinnovabili
- incentivazione del risparmio energetico
- ristrutturazione della produzione dei beni e gestione dei rifiuti conformemente all'economia circolare.
Il tutto accompagnato da rappresentanti politici onesti che abbiano come obbiettivo il bene comune.
complimenti Claudio, una
complimenti Claudio, una lezione da non perdere
Danke Claudio Campedelli!
Danke Claudio Campedelli!
Aus Ihrem Beitrag wird deutlich, wie kompliziert die ganze Umwelt- und Klima-Thematik ist. Aber solche Beiträge tun für das bessere Verständnis gut!
Contributo importantissimo e
Contributo importantissimo e molto chiaro. Aggiungo solo una considerazione riguardo alla raccolta differenziata. La provincia di Bolzano ha una percentuale di raccolta differenziata inferiore a quella di molte altre del Nord-est. Anche Trento ha una raccolta differenziata maggiore (74% contro 66%). Il risultato è che la Provincia di Trento non costruirà il progettato e contestato inceneritore inviando i pochi rifiuti prodotti ad altri inceneritori in primis a quello di Bolzano. Il sovradimensionamento del nostro inceneritore, che per funzionare deve comunque bruciare un certo quantitativo di rifiuti, determina infatti sia un disincentivo alla raccolta differenziata, sia la necessità di importare rifiuti.
In risposta a Contributo importantissimo e di V M
Aggiungerei anche che l
Aggiungerei anche che l'inceneritore è una centrale termoelettrica, il combustibile, i nostri rifiuti, lo paghiamo noi e la corrente elettrica e il teleriscaldamento lo paghiamo di nuovo noi, gli incentivi statali che riceve li paghiamo ancora noi. Un affare d'oro per Ecocenter, Alperia e Provincia. Per farli guadagnare servono rifiuti specialmente plastica, per questo la raccolta differenziata della plastica in provincia non decolla. Per questo metà della plastica che noi mettiamo nei cassonetti viene dirottata verso l'inceneritore.
Gli inceneritori
Gli inceneritori/termovalorizzatori servono:
https://www.lavoce.info/archives/56013/ma-gli-inceneritori-servono/
La favola dei rifiuti zero e
La favola dei rifiuti zero e niente inceneritori:
https://www.lavoce.info/archives/56093/rifiuti-zero-senza-inceneritori-…
In risposta a La favola dei rifiuti zero e di Alessandro Stenico
Un paio di domande. Quanta
Un paio di domande. Quanta CO2 viene prodotta durante un anno di funzionamento, a pieno regime, dell'inceneritore di Bolzano? E quanta ne viene prodotta trasportando le varie tipologie di rifiuto (plastica, vetro, carta, metalli, rifiuti speciali) nei vari centri di lavorazione e riciclaggio?
Südtirol ist auf gutem Wege,
Südtirol ist auf gutem Wege, was eine nachhaltige Abfallbewirtschaftung angeht. Die Beurteilung wie gut hängt von den Regionen ab, mit denen wir uns vergleichen. Das Wertstoffrecycling ist verbesserbar und diesbezüglich sollten ehrgeizigere Ziele gesteckt und die Bevölkerung dafür gewonnen werden, mehr Aufwand und mehr Sorgfalt bei der Mülltrennung an den Tag zu legen. Ein nachahmenswertes Beispiel gibt es in der Nachbarschaft: Vorarlberg hat eine Vorreiterrolle übernommen: https://vorarlberg.orf.at/v2/news/stories/2985524/
Wie in anderen Kommentaren aufgezeigt, wird die Müllverbrennung jedenfalls noch eine ganze Weile ein notwendiger Bestandteil der Abfallwirtschaft bleiben. Aufgrund der Fakten wird es Zeit, von dem für manche unverrückbaren Glaubensbekenntnis Abstand zu nehmen, dass dank Recycling auf Müllverbrennungsöfen verzichtet werden kann. Die katastrophale Situation in Süditalien führt allen vor Augen, wohin diese offenkundige Fehleinschätzung führen kann, die im Übrigen der Müllmafia in die Karten spielt.