Ti odio Silvio Berlusconi Ti amo
Silvio Berlusconi ha inventato dal nulla il sistema televisivo privato italiano, ha acquistato il Milan calcio vincendo tutto quello che era possibile, ridefinendo le coordinate del calcio moderno, infine, si è candidato alla guida del paese garantendosi un notevole e duraturo consenso elettorale personale che nella storia delle democrazie occidentali moderne non ha precedente.
Silvio Berlusconi è noto per due caratteristiche della sua personalità: l'egocentrismo e la generosità. Due caratteristiche che, combinate in innumerevoli momenti della sua vita, in situazioni sia private sia pubbliche e in forme complesse, hanno contribuito a strutturare il “personaggio” Berlusconi. Un personaggio tanto odiato quanto amato, tanto applaudito quanto fischiato.
La storia (sia quella privata sia quella pubblica) di Silvio Berlusconi sarà materia per gli studiosi che dovranno spiegare tanto i suoi successi quanto gli insuccessi, cercando di motivare l'esegesi e lo sviluppo di questo fenomeno che va ormai sotto il nome di “berlusconismo”.
Non deve sorprendere se chi ha avuto un rapporto diretto con Silvio Berlusconi a sua volta è stato investito sia dall'egocentrismo sia dalla generosità dell'ex Premier. Spesso, l'amore si è trasformato in abbandono, quando non in odio o indifferenza. I casi di trasformazione peggiorativa del rapporto con il Cavaliere sono numerosi ed ognuno occuperà un posto nelle analisi degli storici. Tra i tanti, vale la pena ricordarne alcuni.
Veronica Lario, moglie di Berlusconi, con una clamorosa lettera alla stampa, dichiara pubblicamente il distacco definitivo dal marito, paventando una non specificata condotta patologica dello stesso che le impedirebbe di proseguire la convivenza, riferendosi in particolar modo agli stretti collaboratori del Cavaliere, colpevoli di mancata vigilanza.
Nel corso del processo c.d. “Mediaset”, culminato con la condanna definitiva in Cassazione di Silvio Berlusconi, la linea difensiva del team di avvocati (Ghedini-Longo-Coppi) è incentrata sul tentativo di provare che un numero di dirigenti Mediaset avrebbe tramato alle spalle di Berlusconi al fine di sottratte un ingente quantitativo di fondi al gruppo per il quale lavoravano.
Il primo Governo Berlusconi cade in seguito al clamoroso abbandono della coalizione di Governo da parte della Lega Nord, in particolare nella figura del suo leader storico, Umberto Bossi.
Pierferdinando Casini esce polemicamente dal Popolo delle Libertà in aperto contrasto con l'operato politico di Silvio Berlusconi.
Gianfranco Fini, all'epoca Presidente della Camera, nel corso di un celeberrimo meeting pubblico, risponde alle critiche piovutegli dal palco da parte di Silvio Berlusconi, lasciando il Popolo delle Libertà in aperto dissidio con il suo leader.
Nel corso del processo c.d. “Rubi”, diverse ragazze che avevano avuto modo di conoscere e frequentare la casa di Silvio Berlusconi, avvantaggiandosi di donazioni e contatti con il mondo dello spettacolo, si costituiscono inaspettatamente parte civile contro l'ex Premier.
A pochi giorni dalla votazione sulla decadenza da senatore di Berlusconi, in un colpo di scena inaspettato, un nutrito gruppo di parlamentari PDL, nonché Ministri “berlusconiani” del Governo di coalizione PD-PDL, contravviene pubblicamente alle indicazioni del loro leader, rifiutando di seguire la decisione di sfiduciare il governo, costringendo Berlusconi a un rapido cambio di posizione a costo di una dolorosa spaccatura all'interno del partito riferibile direttamente a una mancata sintonia con l'operato stesso del Cavaliere.
Quali sono i motivi di questi clamorosi abbandoni, allontanamenti o tradimenti (qui è il punto di vista a definire la qualità morale di questi gesti), spesso avvenuti in modi bruschi e forme plateali cariche di significato?
Forse non sarebbe male
Forse non sarebbe male ricordare che il "notevole e duraturo consenso elettorale" di cui ha goduto e gode forse qualcosa ha da fare con il fatto di concentrare nelle proprie mani tutti i canali di informazione.
Mi permetto poi una correzione: le lettera di Veronica Lario non fu pubblicata sul Corriere della Sera ma su Repubblica.
In risposta a Forse non sarebbe male di Gianluca Trotta
se correggi fallo bene
In effetti la famosa lettera di Veronica Lario che indicavo non era indirizzata al Corriere della Sera (come erroneamente indico, e dove l'ho letta), ma era una lettera all'ANSA (maggio 2009), ripresa da tutti i giornali. Altra è la lettera del 2007 a Repubblica, dove Lario chiedeva le scuse a Berlusconi per alcune sue dichiarazioni. Nell'articolo, volutamente non prendo (spero) mai posizione, pongo solo una banalissima questione.
Ho vinto una cena con qualcuno... Avevo scommesso che il primo commento sarebbe stato di Trotta.
In risposta a Forse non sarebbe male di Gianluca Trotta
Bravo, Milanese, fatti
Bravo, Milanese, fatti offrire allora una cena di pesce, che pare faccia bene ai neuroni. Anch'io ho vinto una scommessa: avevo scommesso che, tanto per cambiare, il primo "cuoricino" positivo a un articolo di Milanese sarebbe stato cliccato da Milanese. E infatti anche questa volta ho vinto.
In risposta a Forse non sarebbe male di Gianluca Trotta
sei un poveretto che non
sei un poveretto che non merita ulteriori commenti
Alice nel paese delle meraviglie....
Quanto ingenuo stupore!
D'altronde è noto che Quando il sol tramonta, gli asini s'impuntano....Forse questo detto popolare può esserti d'aiuto per capire quali sono i motivi "dei clamorosi abbandoni, allontanamenti o tradimenti".
In risposta a Alice nel paese delle meraviglie.... di Stefania Squassoni
rispondo
Ho posto una questione specifica, mantenendomi volutamente lontano da qualsiasi valutazione personale.